La Commissione adotta nuove iniziative per dare concretezza agli obiettivi del Green Deal. Tra queste nuove norme per frenare il disboscamento e una nuova strategia per la protezione del suolo volta a ripristinare, rendere resiliente e proteggere adeguatamente il suolo in tutt'Europa entro il 2050.
Lo rende noto un comunicato dell’Esecutivo europeo ripreso da Agrapress che precisa che «solo dal 1990 al 2020 il mondo ha perso 420 milioni di ettari di foreste, una superficie più vasta dell'intera Unione europea».
Acquisti certificati
«Le nuove norme proposte garantiranno ai cittadini che i prodotti acquistati, usati e consumati nel mercato dell'Ue non contribuiscano al disboscamento e al degrado delle foreste nel mondo».
Agricoltura extra-Ue nel banco degli imputati
La prima causa di questi processi, secondo quanto sostiene Bruxelles, è l'espansione dei terreni agricoli legata ad alcune materie prime, quali soia, manzo, olio di palma, legno, cacao, caffè e alcuni loro derivati. «Per garantire che il mercato dell'Ue accolga solo prodotti legali che non abbiano contribuito al disboscamento, il regolamento per frenare il disboscamento e il degrado forestale imputabili all'unione obbliga le imprese che intendono commercializzare questi prodotti a esercitare il dovere di diligenza».
La Commissione annuncia che utilizzerà un sistema comparativo per valutare i Paesi e il rispettivo livello di rischio di disboscamento e degrado forestale connesso alle materie prime che rientrano nell'ambito di applicazione del regolamento.
«La commissione intensificherà il dialogo con altri Paesi grandi consumatori e si impegnerà a livello multilaterale per unire le forze».
Effetti sulla neutralità climatica e sulla biodiversità
Si prevede che le nuove norme, promuovendo il consumo di prodotti "a disboscamento zero" e attenuando l'impatto dell'Ue in termini di disboscamento e degrado forestale in tutto il mondo, ridurranno le emissioni di gas a effetto serra e la perdita di biodiversità.
La lotta al disboscamento e al degrado forestale avrà infine effetti positivi sulle comunità locali, comprese le popolazioni più vulnerabili, come quelle indigene, che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali.
Suolo da proteggere
Per quanto riguarda la nuova strategia Ue per il suolo la commissione sottolinea che «un suolo in buona salute è il fondamento del 95 % degli alimenti di cui ci nutriamo, ospita più del 25 % della biodiversità mondiale ed è il più grande serbatoio terrestre di carbonio del pianeta. tuttavia, il 70 % dei suoli nell'Ue non è in buone condizioni».
La strategia definisce un quadro con misure concrete per la protezione, il ripristino e l'uso sostenibile del suolo e propone una serie di misure, sia volontarie che vincolanti: l'obiettivo è aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che entro il 2050 tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute. la strategia chiede per il suolo lo stesso livello di protezione che già esiste nell'Ue per l'acqua, l'ambiente marino e l'aria.
«Ciò sarà fatto tramite un nuovo atto legislativo, che sarà proposto entro il 2023 in seguito a una valutazione d'impatto e un'ampia consultazione dei portatori di interessi e degli stati membri. la strategia mobilita inoltre la società, le risorse finanziarie necessarie e le conoscenze comuni, e promuove pratiche di gestione sostenibili e il loro monitoraggio, sostenendo l'ambizione dell'Ue per un'azione sul suolo a livello mondiale».