La filiera agroalimentare ha rallentato durante la crisi sanitaria ma, certamente con differenze sostanziali tra i differenti segmenti produttivi – non si è fermata: fin dalla dichiarazione dello stato di emergenza, operata dal CdM il 31 gennaio, le imprese agroalimentari hanno infatti garantito gli approvvigionamenti per soddisfare la domanda, in taluni casi addirittura crescente e comunque sostenuta dalla Grande Distribuzione Organizzata.
C’è da dire che, parallelamente alle attività d’impresa, le attività di controllo svolte dalla Repressione Frodi del MiPAAF – anche mediante i servizi dematerializzati e controlli sul web – hanno assicurato un monitoraggio delle filiere produttive ma anche gestito nuovi servizi di controllo legati all’emergenza Covid-19.
Quali indicatori quali-quantitativi nel periodo 1° febbraio-30 aprile 2020?
Quali e quanti controlli
Il Report ICQRF pubblicato pochi giorni fa sul sito MiPAAF ha messo in luce i numeri dei controlli ma anche altri indicatori che delineano, anche sotto altri punti di osservazione, la filiera agroalimentare. Sul fronte dei controlli, nei primi tre mesi di emergenza sono stati svolti oltre 21 mila controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 2.543 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, anche nelle aree maggiormente colpite dalla pandemia da Covid-19: oltre 1/3 dei controlli hanno infatti riguardato le Regioni Settentrionali e complessivamente i tassi di irregolarità, sia per le attività ispettive che per quanto riguarda le attività analitiche, sono stati in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale (v. tabella 1).
Tab. 1 – Principali indicatori delle attività di controllo svolta dall’ICQRF (1° febbraio-30 aprile 2020)
Controlli totali (n.) | 21.172 |
di cui Controlli ispettivi (n.) | 18.467 |
Ispezioni (n.) | 2.543 |
Controlli in Ufficio (n.) | 15.924 |
di cui Controlli analitici (n.)
con n. determinazioni analitiche |
2.705
69.779 |
Operatori controllati (n.) | 13.452 |
Operatori irregolari (n.) | 1.618 |
Operatori irregolari (%) | 12,0 |
Prodotti controllati (n.) | 23.735 |
Prodotti irregolari (n.) | 2.406 |
Prodotti irregolari (%) | 10,1 |
Campioni irregolari (%) | 9,0 |
Diffide (n.) | 1.233 |
Sequestri (n.) | 57 |
Valore dei sequestri (€) | 3.068.617 |
Contestazioni amministrative (n.) | 948 |
Notizie di reato (n.) | 49 |
Fonte: Report attività ICQRF 1° febbraio-30 aprile 2020 (Tre mesi di controlli nella filiera agroalimentare)
Un dato interessante riguarda poi la capacità di adeguamento rispetto alle nuove abitudini di consumo e di spesa dettate dallo stato di lockdown: considerando infatti l’impennata delle vendite online, sono stati incrementati i controlli dei prodotti agroalimentari offerti mediante il canale e-commerce, modalità di audit in realtà da tempo collaudata grazie agli accordi tra il Dipartimento ICQRF e i marketplace Alibaba, Amazon e Ebay: nel trimestre considerato sono stati operati 445 interventi di rimozione di prodotti agroalimentari irregolari e, tra i prodotti più impallinati, l’olio di Puglia, con 79 casi, il Parmigiano Reggiano ed il Prosecco, rispettivamente con 58 e 28 inserzioni irregolari (v. tabella 2).
Tab. 2 – Interventi di rimozione dei prodotti Dop e Igp irregolari dal web (1° febbraio-30 aprile 2020)
Prodotto | Casi (n.) | Alibaba | Amazon | Ebay |
Olio di Puglia (olio EVO) | 79 | 3 | 76 | |
Olio EVO | 58 | 58 | ||
Parmigiano Reggiano | 28 | 2 | 7 | 19 |
Prosecco | 27 | 27 | ||
Olio di Calabria (olio EVO) | 24 | 24 | ||
Nocciola di Piemonte | 21 | 21 | ||
Salsiccia di Calabria | 19 | 19 | ||
Toscano (olio EVO) | 17 | 1 | 16 | |
Sicilia (olio EVO) | 17 | 17 | ||
Gorgonzola | 16 | 2 | 14 | |
Soppressata di Calabria | 15 | 15 | ||
Capocollo di Calabria | 12 | 12 | ||
Peperone di Senise | 10 | 10 | ||
Pancetta di Calabria | 8 | 8 | ||
Pecorino Crotonese | 7 | 7 | ||
Melanzana Rossa di Rotonda | 6 | 6 | ||
Prosciutto di San Daniele | 5 | 5 | ||
Liquirizia di Calabria | 5 | 5 | ||
Castagna Cuneo | 5 | 5 | ||
Cipolla Rossa di Tropea Calabria | 5 | 5 | ||
Altri prodotti | 61 | 6 | 8 | 47 |
Totale | 445 | 14 | 42 | 389 |
Fonte: Report attività ICQRF 1° febbraio-30 aprile 2020 (Tre mesi di controlli nella filiera agroalimentare)
Prodotti anti-Covid e pratiche sleali
Il periodo di emergenza ha causato anche distorsioni commerciali e nei rapporti tra domanda e offerta dei prodotti agroalimentari. Casistiche nuove, in taluni casi aggravate dalla crisi sanitaria, che hanno richiesto specifici programmi di controllo.
Per quanto riguarda le pratiche commerciali sleali, è stato istituito uno specifico canale di segnalazione (pratichesleali@politicheagricole.it) per segnalare all’ICQRF potenziali circostanze che potrebbero configurare pratiche sleali, comprese le richieste di certificazioni non obbligatorie riferite al Covid-19 o certificazioni virus-free, sanzionate ai sensi del DL 2 marzo 2020, n. 9. In tal senso, nel trimestre 1° febbraio-30 aprile sono state prese in carico una ventina di segnalazioni che riguardano il latte bovino e di bufala, in particolare la modifica delle condizioni contrattuali da parte di centri di raccolta del latte e di caseifici sia per quanto riguarda i prezzi che i quantitativi pattuiti e l’incremento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli presso i mercati centrali e rionali.
Un altro fronte di controllo ha riguardato il monitoraggio mirato su siti e piattaforme web, svolti nell’ambito di un piano europeo, per contrastare l’offerta di prodotti alimentari ed integratori che vantano funzioni preventive, se non addirittura curative, nei confronti del contagio da Covid-19. Un’attività che ha portato alla segnalazione di 35 prodotti irregolari alla Commissione europea, tra i quali estratti di erbe, the, funghi e miele.
I Report per la trasparenza del mercato
Già prima dell’emergenza Covid-19 i Report Cantina e Frantoio Italia – nei quali convergono i dati di giacenza estratti dai registri telematici – erano periodicamente pubblicati sul sito MiPAAF. Si tratta di Informazioni inedite, in grado di delineare una mappa spazio-temporale delle giacenze, anche suddivise per singola Dop e Igp, che nel periodo di pandemia sono pubblicati settimanalmente anche per consentire agli operatori la massima conoscenza delle giacenze e prevenire quindi eventuali fenomeni speculativi.