«Il 2020 sarà ricordato per la pandemia, con le sue gravissime ripercussioni in termini di vite umane e danni al sistema economico. Un periodo complesso, durante il quale, però, la filiera agricola, ad ogni livello, ha continuato a funzionare con grande capacità e coraggio, nonostante il lockdown e le misure di restrizione, facendo sì che gli esercizi commerciali fossero sempre riforniti di prodotti alimentari, senza interruzione alle catene di produzione, distribuzione e vendita, confermando di essere un asset strategico per lo sviluppo del nostro Paese». Lo ha affermato il presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura (Enpaia) Giorgio Piazza, in occasione della seconda relazione annuale 2020 tenutasi presso la sala capitolare del Senato, durante la quale sono state indicate le prospettive di rilancio del settore agricolo oltre la crisi sanitaria, economica e sociale dovuta alla diffusione del Covid-19.
Agricoltura asset strategico, puntare su innovazione tecnologica e intelligenza artificiale
Secondo i dati presentati durante la giornata di lavoro e riportati nel rapporto Enpaia-Censis, l’andamento del nostro settore agroalimentare ricopre un ruolo fondamentale nell’economia dell’Unione Europea: nel 2019 il valore della produzione agricola a prezzi correnti, pari a 56,6 miliardi di Euro, poneva l’Italia al terzo posto dietro alla Francia (75,4 miliardi di euro) e alla Germania (57,0 miliardi di euro). Se si considera, invece, il valore aggiunto generato dal settore, l’Italia, con 31,9 miliardi di euro e una percentuale del 17% del totale europeo, è al primo posto assoluto davanti alla Francia (31 miliardi di euro) e alla Spagna (26,5 miliardi di euro).
Partendo da questi dati, il presidente Piazza, al fine di sostenere le imprese nel loro sviluppo, in una prospettiva di allargamento dei mercati e di miglioramento della qualità della produzione, ha auspicato una maggiore spinta nell’innovazione tecnologica e nell’uso dell’intelligenza artificiale.
In questo ambito è rilevante la forza di penetrazione sui mercati esteri dei prodotti agricoli made in Italy; infatti, come è emerso nello studio dell’Osservatorio Enpaia-Censis, oltre il 91% dei consumatori acquisterà sempre di più prodotti alimentari di origine italiana per la qualità e la sicurezza ad essi riconosciuta, oltre che per solidarietà agli agricoltori
Piazza, «Recovery Plan, l’auspicio è che l’agricoltura abbia nuove risorse»
«A breve saranno disponibili le risorse del Recovery Plan negoziato lo scorso mese di luglio tra i paesi dell’Ue per favorire la ripresa economica. Per la prima volta - ha sottolineato Piazza - la Commissione Ue potrà accedere ai mercati finanziari emettendo strumenti di debito che le consentiranno di accrescere il bilancio con risorse adeguate a fronteggiare le conseguenze economiche e sociali di una pandemia che non mostra segni di recessione. Le forze politiche e di governo, europee e nazionali, dovranno prestare grande attenzione alla ripartizione delle risorse tra i vari settori economici beneficiari degli interventi: l’auspicio è che l’agricoltura ne esca con nuove risorse, aggiuntive a quelle che già oggi la Pac rende disponibili. Purtroppo, è presumibile che anche il settore agricolo sarà pesantemente e a lungo colpito dalla recessione innescata dalla pandemia e si pone la necessità di assicurare alle aziende di settore le risorse finanziarie necessarie a rilanciare pienamente e con nuovo vigore i processi produttivi».
Enpaia, le misure di sostegno a favore degli iscritti
«Teniamo molto ai nostri 43mila iscritti - spiega Piazza - per questo abbiamo deciso di sostenere le aziende e i lavoratori con interventi di decontribuzione (i primi) e l’erogazione di una provvidenza (i secondi) durante la pandemia, per circa 29 milioni di euro, sostenibili grazie alle riserve del patrimonio netto, che ammontano a circa 137 milioni di euro e ai risultati positivi della gestione finanziaria attesi nei prossimi esercizi. Ora siamo pronti a valutare l’adozione di ulteriori misure».
Nel momento di massima criticità, proprio a dimostrazione della vicinanza ai bisogni degli associati, la Fondazione ha provveduto alla sospensione dei versamenti contributivi fino al 30 settembre, riprogrammandone la riscossione da ottobre.
Enpaia, struttura solida
Il presidente dell’Enpaia ha poi ricordato che la Fondazione ha una struttura previdenziale solida e in costante espansione nell’attuale contesto macroeconomico, nonostante le difficoltà dovute alla crisi generata dalla pandemia. «Abbiamo chiuso il 2019 con un avanzo economico di 15 milioni di euro - ha precisato - erogando prestazioni per circa 163 milioni di euro. Alle istituzioni politiche e di Governo chiedo di condividere e supportare i nostri obiettivi».
Nella sua relazione Piazza ha evidenziato la necessità che il Governo incentivi il contributo dei soggetti privati alla ripresa, soprattutto sul fronte fiscale. Rammarico, invece, è stato espresso per la mancata detassazione delle misure di sostegno diretto agli iscritti che gli Enti di previdenza privati hanno approntato durante la pandemia.
Diacetti: «Le Casse previdenziali importante strumento di sviluppo»
Secondo il Direttore Generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti «le Casse previdenziali rappresentano un importante strumento di sviluppo del nostro Paese, garantendo ai propri iscritti, oltre alle prestazioni pensionistiche, un welfare attivo, innovativo e dinamico e investimenti in economia reale e nel mondo dell’agricoltura. In quest’ottica la Fondazione Enpaia, pur salvaguardando l’equilibrio tra prudenza e redditività negli investimenti, continuerà anche nel 2020 a guardare con interesse quelli mission related e quelli di carattere infrastrutturale e ESG -Environmental, Social, Governance-».
La rivisitazione della politica d’investimento con l’avvio di investimenti “mission related” a supporto del settore agricolo, si legge nel rapporto Enpaia, ha l’obiettivo di contribuire ad accrescere la provvista di capitale da destinare agli investimenti per incrementare l’efficienza e l’innovazione dei processi produttivi nonché la qualità e la sicurezza dei prodotti che vengono immessi sui mercati. Al di là della redditività del patrimonio e dei vari indicatori che denotano l’equilibrio tecnico-attuariale dell’Ente, pure necessari, la presenza di aziende profittevoli e competitive sui mercati globali rappresenta il vero e imprescindibile asset su cui la Fondazione poggia la sua sostenibilità negli anni a venire.
Baretta: «Risolvere il nodo della tassazione delle Casse»
Per il sottosegretario all'Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta: «Le Casse sono fondamentali anche come operatori finanziari in un'ottica di lungo periodo. Nella prossima agenda di lavoro si dovranno trovare soluzioni a problemi annosi, come quello fiscale e quello gestionale, affrontando una ingiusta tassazione delle Casse al 26% e migliorando le condizione della loro autonomia».
Fondazione Enpaia, numeri in crescita
A dicembre 2019 risultavano iscritti 42.647 lavoratori (+2,5% rispetto al 2018) impiegati presso 9.185 aziende (+2,9%). L'Emilia-Romagna si conferma la Regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6mila), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia. Il 2019, inoltre, si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro.
Sono numeri significativi, che evidenziano come la Fondazione Enpaia in questi mesi abbia continuato a lavorare con obiettivi precisi. Non a caso, anche la gestione finanziaria ha prodotto risultati rimarchevoli: +2,7% per la gestione mobiliare (risultato migliore rispetto al 2018, che aveva segnato +2,4%); +2% il rendimento netto della gestione immobiliare, in aumento rispetto al 2018 (+1,6%); infine, il patrimonio a valori di mercato si è assestato a 2.258.914.667 euro, in crescita del 3,3% rispetto al consuntivo del 2018.