C'è tempo fino alla mezzanotte del 18 giugno per iscriversi agli esami abilitanti alla professione di agrotecnico e agrotecnico laureato che si svolgeranno a novembre. Abbiamo chiesto al presidente del collegio nazionale Roberto Orlandi come bisogna fare per iscriversi, quali titoli di studio è necessario possedere e quali sono i motivi per cui scegliere questo albo. Ecco le risposte.
Presidente Orlandi, è aperta la sessione 2020 agli esami abilitanti alla professione di agrotecnico e agrotecnico laureato?
Si, ed è per questo che divulghiamo al massimo l’informazione sull’albo e sulle opportunità professionali offerte. Quest’anno non possiamo svolgere i tradizionali incontri nelle Università e negli Istituti agrari, quindi suppliamo con webinar informativi.
Che titolo di studio occorre per partecipare?
Una laurea, triennale o magistrale, in scienze agrarie, forestali, naturali, ambientali, in biotecnologie nonché molte altre (l’elenco completo si trova qui). Possono ancora accedere anche i diplomati in agraria (Periti agrari e agrotecnici).
Entro quando va presentata la domanda?
Entro il 18 giugno 2020. Sul nostro sito si trovano i moduli di domanda distinti per titolo di studio e le istruzioni di compilazione. È anche attivo un servizio di assistenza telefonica, l’ultimo giorno fino a mezzanotte.
Nel settore esistono ben quattro albi professionali. Perché scegliere il vostro?
Questa domanda mi viene immancabilmente posta in tutti i webinar e io invito chi la pone a informarsi sul nostro e sugli altri albi. A parlare con chi in questi albi è già iscritto e farsi dire come si trova. Se ha ricevuto aiuto quando lo ha chiesto oppure no. E a valutare quattro parametri:
- Il costo dell’esame abilitante e l’assistenza che viene fornita.
- Le competenze professionali specifiche.
- Il costo di iscrizione e i servizi di aiuto all’avvio alla professione.
- La previdenza, dato che ogni categoria professionale ha la propria.
C'è anche altro?
Il nostro esame è quello che costa meno: 68 euro. Altri esami costano fino a 400 euro. Offriamo dispense gratuite, corsi di preparazione anch’essi gratuiti. È disponibile anche uno specifico "manuale" dell’esame abilitante.
Le competenze professionali degli agrotecnici sono ampie e non temono confronti: in più, nel 2014 il Parlamento ha chiarito le nostre competenze forestali e nel 2017 ci sono state riconosciute quelle catastali, anche in ambito urbano.
La nostra quota di iscrizione è la più bassa in assoluto per chi esercita la professione: 120 euro al massimo all’anno. Ma dove non abbiamo rivali è nell’assistenza agli iscritti nell’avvio al lavoro professionale. Abbiamo costituito strutture che funzionano come incubatori di professione: ottengono lavori e li distribuiscono agli iscritti. Viene pubblicato un avviso e chiunque può proporsi. La principale struttura è Fondagri, costituita insieme alla Federazione dei veterinari; proprio in questi giorni stiamo presentando progetti in diverse Regioni, che coinvolgeranno migliaia di imprenditori e centinaia di tecnici. Poi abbiamo accordi privilegiati con strutture private e partnership con enti pubblici. Con Invitalia, ad esempio, per finanziare chi inizia l’attività.
Infine la Cassa di previdenza: siamo stati i primi a rivalutare in misura più alta i contributi versati degli iscritti, anche del triplo, e questo vuol dire pensioni finali più robuste. Chi si rivolge a noi, trova sempre risposta. Quando diciamo di essere al servizio dei nostri iscritti, diciamo il vero.
Quali risultati avete ottenuto?
Da otto anni siamo l’albo professionale con il maggior numero di candidati agli esami abilitanti. Nel 2019, da soli, abbiamo avuto più candidati degli altri albi competitor messi assieme. Siamo l’albo che crea più lavoro; sempre negli ultimi otto anni il numero delle nuove Partite Iva aperte è cresciuto in media, del 6,50% l’anno. Per otto anni, ininterrottamente. Il migliore degli altri albi del settore ha segnato poco più dell’1% di crescita media, sei volte meno.