Produzioni di qualità eccellenti, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale: sono i tre capisaldi dell’accordo nazionale di filiera firmato a febbraio tra Coldiretti e Princes (gruppo inglese che controlla il più grande stabilimento per la trasformazione del pomodoro da industria in Europa, a Foggia, dove lavora ogni anno circa 300.000 tonnellate di pomodoro fresco e produce fino a 500 milioni di scatole) e presentato nella sede Coldiretti del capoluogo dauno alle soglie della campagna di produzione 2019, in un incontro che ha visto la partecipazione di agricoltori provenienti da Puglia, Campania e Basilicata.
Contratti di fornitura triennali e prezzo equo
Secondo tale accordo Princes offre ai produttori associati a Coldiretti la possibilità di sottoscrivere contratti di fornitura della durata di tre anni (2019, 2020, 2021), introducendo così un’innovazione senza precedenti per la filiera in Italia e riconoscendo per il pomodoro un prezzo equo, cioè basato sugli effettivi costi sostenuti per rispettare il disciplinare di produzione previsto dall’accordo.
Il prezzo del pomodoro è così definito:
- prezzo base calcolato in relazione al conto colturale;
- aumento/diminuzione del prezzo base per aggiornamento annuale del conto colturale;
- premio/sconto qualità in funzione dei parametri qualitativi.
Per la campagna 2019 il prezzo base è fissato in 102 €/ton per entrambe le tipologie tondo e lungo, 142 €/ton per il biologico per entrambe le tipologie tondo e lungo, 180 €/ton per il pomodorino.
Coldiretti: assicurare un futuro sostenibile e duraturo a tutta la filiera
«L’accordo si prefigge lo scopo di rendere più equilibrata e coerente la distribuzione del valore lungo la filiera per contrastare pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato l’anno scorso fra il Mipaaf e le principali catene della grande distribuzione», ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Coldiretti e Princes uniscono i propri sforzi per sostenere il made in Italy della filiera del pomodoro valorizzandone l’elevata qualità e l’identità nazionale, con l’obiettivo di ridare competitività a un comparto strategico per l’agricoltura italiana, assicurando un futuro sostenibile e duraturo a tutta la filiera, ha aggiunto Muraglia. «L’accordo si sposa perfettamente con la misura di trasparenza per produttori e consumatori entrata in vigore l’anno scorso, dopo che dall’estero sono arrivati nel 2017 ben 170 milioni di chili di derivati di pomodoro che rappresentano circa il 25% della produzione nazionale in equivalente di pomodoro fresco. Un fiume di prodotto che per oltre 1/3 arriva dagli Stati Uniti e per oltre 1/5 dalla Cina e che dalle navi sbarca in fusti da 200 chili di peso di concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro».
Princes: impegno per la filiera del pomodoro pugliese
«Siamo orgogliosi di condividere con Coldiretti il nostro impegno quotidiano per sostenere la filiera del pomodoro pugliese basandoci sulla piena sostenibilità sotto il profilo economico, sociale ed etico del lavoro. Nell’ambito del nostro impegno, crediamo che questo contratto di filiera, che impegnerà metà della nostra attività di trasformazione, sia un’ulteriore accelerazione e una pietra miliare per il futuro di tutto il comparto – ha dichiarato Gianmarco Laviola, amministratore delegato di Princes Industrie Alimentari –. Princes lavora nello stabilimento di Foggia solo pomodoro di origine pugliese e si rifornisce esclusivamente da produttori che rispettano i più alti standard in tema di lavoro etico, secondo le certificazioni GlobalGap Grasp o SA8000».
In coerenza con la determinazione e l’impegno di Princes a favore della promozione degli standard etici nei rapporti di lavoro, «l’accordo prevede che i lavoratori agricoli impiegati nei contratti di filiera potranno usufruire del trasporto pubblico presso i campi di pomodoro in forma gratuita in attuazione della Dgr Puglia 11 luglio 2018, n. 1261, garantendo così i massimi livelli di sicurezza. Inoltre i produttori potranno accedere a forme agevolate di credito all’impresa e beneficiare di servizi di consulenza specialistica per l’accesso agli aiuti nazionali e comunitari previsti per il settore agricolo. Specifici percorsi formativi saranno poi realizzati per l’innovazione della filiera del pomodoro nella direzione della sostenibilità ambientale, ad esempio verso la riduzione del consumo energetico e dell’acqua irrigua».