La Puglia vanta, fra le regioni italiane, il non invidiabile primato di furti di prodotti agricoli e di macchine agricole. Fra le diverse forme di criminalità presenti nelle campagne pugliesi, quella dei furti è un’autentica piaga che pervade l’intera regione e dura 365 giorni all’anno, ma si accentua soprattutto nelle aree e nei periodi in cui sono maggiormente presenti prodotti sulle piante (nei mesi scorsi è stata favorita dall’assenza prolungata degli agricoltori nelle campagne a causa dell’emergenza Coronavirus).
L’estate è, quindi, un po’ dovunque in Puglia, una stagione prediletta dai ladri di prodotti agricoli, per la loro grande disponibilità nei campi. Infatti nelle ultime settimane i furti si sono intensificati, sia quelli diretti sia quelli eseguiti su commissione per rimpinguare le casse del mercato nero e del racket delle estorsioni.
Per affrontare di petto e in maniera coordinata l’emergenza furti le forze dell’ordine in diverse province hanno allestito tavoli interforze straordinari.
Bande organizzate e specializzate in provincia di Lecce
Particolarmente grave è la situazione in provincia di Lecce, e soprattutto nel territorio compreso fra Leverano, Sant’Isidoro, Nardò e Porto Cesareo, dove numerosi agricoltori hanno subito autentiche razzie nelle loro aziende da parte di diverse bande organizzate e specializzate.
Una task force congiunta tra la prefettura, la questura, il comando provinciale dei carabinieri e quello della guardia di finanza si è confrontata per rispondere alle numerose denunce presentate da agricoltori sia nelle caserme dei carabinieri sia nei commissariati di polizia.
Nella consapevolezza che molte altre denunce non vengono presentate per stanchezza, per sfiducia, per timore di ritorsioni, come a volte è avvenuto con l’avvelenamento dei raccolti, il taglio dei ceppi nei tendoni, la distruzione delle serre e così via. Le forze dell’ordine invitano però a denunciare qualsiasi attività criminale, per essere di aiuto nelle indagini.
Furti e altri reati non solo nelle campagne leccesi
Furti e altri reati non sono però una piaga solo delle campagne leccesi. A Bari è stato costituito un apposito pool in procura poiché i reati ai danni delle aziende agricole (furti, abbattimento dei tendoni, taglio degli olivi per farne legna) stanno avendo una paurosa ricaduta sull’economia provinciale.
In provincia di Brindisi si è tenuta un’apposita riunione in procura per affrontare la questione dei furti di mezzi agricoli. Nel Tarantino crescono i furti di prodotti agricoli, l’ultimo caso è quello di 120 quintali di arance “Valencia”, per fortuna recuperate.
Arrestati a Nardò due ladri di quintali di angurie
Proprio in uno dei Comuni leccesi epicentro della criminalità nelle campagne, Nardò, interessato nell’ultimo mese da un crescendo di furti di prodotti ortofrutticoli, gli agenti di polizia del locale commissariato hanno arrestato la scorsa notte in flagranza di reato per furto aggravato due brindisini.
Dopo un inseguimento, all’interno di un loro furgone sono state rinvenute angurie di grossa taglia appena raccolte, per un peso totale di circa 45 quintali. Inoltre, su indicazione dei due fermati, rei confessi, in un terreno in località “Masseria Le Stanzie”, sempre a Nardò, sono stati rinvenuti altri 20 quintali circa di angurie già recise dalla pianta e pronte per essere caricate sui mezzi. Tutta la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.
Entrambi gli arrestati sono stati anche denunciati per tentato furto aggravato di altri 50 quintali circa di angurie, commesso nella notte del 17 maggio presso un altro terreno di Nardò.
Furti nelle campagne e arresti, dichiarazione del presidente Emiliano
Sugli arresti compiuti a Nardò ha rilasciato una dichiarazione il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
«L’operazione appena portata a temine dal commissariato di Nardò, i cui uomini hanno stretto le manette ai polsi di due personaggi dediti ai furti ai danni degli imprenditori agricoli, rappresenta una vicinanza forte, di prossimità, a un comparto messo a dura prova e da questi fenomeni e dalla crisi post Covid. (…)
Le procure di Bari e di Brindisi sono al lavoro, attraverso appositi pool, per risalire ai responsabili del racket delle campagne e dei furti su commissione, che stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori agricoli.
Molti di loro denunciano, e questo porta a risultati importanti come quello delle ultime ore, ma altri hanno paura. Ed è a loro che rivolgo il mio appello ad avere fiducia, collaborare, insieme. C’è una Puglia operosa, una Puglia che profuma di lavoro e di fatica, che si alza all’alba e va a riposare a tarda ora, cui siamo vicini e a cui dobbiamo la bellezza e la forza di questa regione.
Ho letto di giovani poco più che ventenni che hanno deciso di restare e costruire il proprio futuro partendo dalla terra, scelta difficile e coraggiosa. E di uomini con le rughe sul viso, che ancora affondano le mani in quella terra.
La storia degli agricoltori depredati, finita sulla stampa prima e sotto la lente d’ingrandimento dello Stato attraverso tre diversi tavoli tecnici voluti dall’autorità di pubblica sicurezza provinciale e convocati in prefettura, è monito ed emblema, una strada da battere e da cui partire per focalizzare ancora di più l’attenzione su questa fetta del tessuto economico produttivo del nostro territorio. Con i fatti, non con i proclami a tempo».