Nel mese di luglio il 70% del territorio trentino è stato colpito dalla grandine. A rilevarlo è uno studio condotto da Hypermeteo, start up specializzata nella rianalisi ad alta risoluzione dei dati meteo, che vede tra i soci fondatori Asnacodi Italia, l’associazione nazionale dei Condifesa. I chicchi sono caduti in maniera importante il 12 e 13 luglio nelle zone di Zambana, Nave San Rocco, Bagolino e a Storo, il 19 luglio in Val di Cembra e il 24 luglio a Besenello, Nogaredo e Villa Lagarina. Altre grandinate hanno colpito il Trentino, fortunatamente di entità più lieve e spesso in territori montani sui quali non insistono colture specializzate. Non solo grandine, anche il vento forte di metà luglio ha determinato danni agli impianti di melo, ciliegie e vite, causando, in alcuni casi, la caduta di interi filari.
L’aumento dell’intensità e della frequenza di questi eventi avversi è una tematica molto sentita a tutti i livelli, che tocca in primis gli agricoltori e le compagnie assicurative. Proprio per questo, l’argomento danni alle colture agricole è stato l’oggetto del recente incontro organizzato da Codipra e Condifesa Bolzano con ispettori e capigruppo dei periti delle compagnie di assicurazione che saranno direttamente coinvolti nella stima dei danni causati dalle avversità atmosferiche. Un momento di confronto tradizionale e importante per fare il punto sugli andamenti metereologici e fitosanitari della stagione in corso, che ha visto partecipare anche Maurizio Bottura, dirigente della Fondazione Edmund Mach.
Assicurazioni e difesa attiva insieme
«È avvilente vedere che in qualche minuto si perde l'intera produzione agricola sulla quale abbiamo investito le nostre forze e risorse – ha evidenziato il presidente del Codipra Giovanni Menapace –. Uniche armi a nostra disposizione per mitigare i danni sono le strategie di gestione del rischio, intendendo la difesa attiva e quella passiva. Serve sempre più un approccio a 360 gradi per contrastare i cambiamenti climatici. Studio della vocazionalità dei terreni, ricerca varietale, reti antigrandine innovative, uso dell’acqua consapevole, polizze, fondi mutualistici sono le soluzioni sulle quali investire e sulle quali impostare percorsi virtuosi che sfruttino a pieno le nuove tecnologie e la grande mole di dati di diversa natura (dai dati climatici, a quelli fenologici per arrivare alla carta del suolo) di cui dispone l’agricoltura. Purtroppo non solo dobbiamo combattere contro i danni da avversità climatiche ma siamo alle prese anche con le fitopatie come la flavescenza dorata, gli scopazzi, solo per citare le principali».
Impossibile quantificare i danni
«Oggi quantificare i danni in maniera chiara è impossibile – specifica la direttrice del Codipra Marica Sartori – possiamo solo evidenziare che gli ettari colpiti sono numerosi e in maniera diversificata per quanto riguarda l’impatto, purtroppo in alcuni areali, seppure ristretti, si raggiunge un danno prossimo al 100%, con grande rammarico da parte degli agricoltori che vedono un anno di lavoro andare in fumo a causa di condizioni climatiche avverse. Sono in corso i sopralluoghi dei tecnici per valutare i danni causati dalle intemperie del mese di luglio, dove abbiamo assistito ad un andamento climatico particolarmente altalenante. Solo a fine stagione sapremo determinare l’importo dei danni».
«Anche con riferimento alle fitopatie – ricorda Sartori – gli strumenti di gestione del rischio possono essere di aiuto per indennizzare i danni economici subiti dalle nostre imprese, oltre alle soluzioni di difesa a disposizione dei nostri associati attivate grazie ai fondi mutualistici, la polizza collettiva del consorzio, grazie ai risultati di un innovativo Pei (Partenariato europeo per l’Innovazione), contempla, quasi unico caso in Italia, la copertura dai danni causati dalle fitopatie come la peronospora della vite».
Protezione anche per gli impianti
Oltre a offrire la classica polizza collettiva e i fondi mutualistici, Codipra garantisce estensioni di copertura a completo beneficio dei propri associati. Tra queste c'è la Polizza impianti, una tutela contro i danni agli impianti produttivi (piante di melo e di vite, e impianti antigrandine) già compresa nella quota di adesione, grazie al supporto della Provincia autonoma di Trento, a copertura degli eventi calamitosi che solitamente non sono coperti.