Polizze agevolate: nel 2023 su i valori assicurati, giù ettari e aziende

polizze agevolate
Anche nel 2023 si conferma un fenomeno in corso da tempo: si tutela chi è certo di subire un danno. Dopo sei anni di aumenti scendono le tariffe

Il mercato delle polizze agevolate conferma, nel 2023, la tendenza alla crescita di valori e premi che, in base ai dati delle compagnie assicurative, hanno raggiunto nella scorsa campagna un nuovo massimo storico. Lo rileva l’Ismea nell’anteprima sui dati della gestione del rischio in agricoltura nel 2023.

Per l’insieme delle polizze agevolate, finanziabili teoricamente fino al 70% con contributi Ue e nazionali (ma con una contribuzione effettiva attestabile intorno al 50%, in virtù della limitata dotazione pubblica peraltro incrementata di 100 milioni di euro rimodulando le risorse pianificate dal 2023 al 2027 nel Piano strategico della Pac), stima un valore assicurato nel 2023 di 10,6 miliardi di euro, in crescita del 6% su base annua, di cui 7,5 miliardi di euro relativi al solo comparto delle colture vegetali (+4%), trainato in particolare dal tasso di inflazione attestatosi nel medesimo anno al 5,7%. Sempre con segno positivo anche le produzioni zootecniche (circa 1,7 miliardi di euro) con un aumento del 10% rispetto al 2022 registrando lo stesso incremento delle assicurazioni a protezione delle strutture aziendali (poco meno di 1,5 miliardi di euro).

Da notare la significativa frenata dell’aumento dei premi che perdurava ininterrotta dal 2016 con un livello di circa 750 milioni di euro, dei quali 703 milioni per le sole coltivazioni (aumento del monte premi in valore assoluto pari allo 0,5% sul 2022). La tariffa media nel comparto vegetale, che concentra quasi tre quarti del totale dei valori assicurati, ha per la prima volta negli ultimi sette anni ha registrato un leggero arretramento restando ancora una volta sotto la soglia del 10%, passando dal 9,67% del 2022 al 9,34% del 2023.

Questa inversione di tendenza, da tempo attesa dal mondo agricolo e auspicata anche dai player istituzionali preoccupati per la stabilità del sistema di gestione del rischio in difficoltà per l’aumento della spesa pubblica trainata dalla crescita vertiginosa dei costi assicurativi, è il favorevole rimbalzo della campagna 2022 che per la prima volta nell’ultimo decennio ha espresso una combined loss ratio (rapporto sinistri/premi) sostanzialmente in equilibrio tecnico-finanziario pari all’80%.

Rispetto alla produzione agricola ai prezzi di base nel 2023 (Ppb) la penetrazione assicurativa per le colture vegetali si è attestata intorno al 19%.

Per quanto concerne il numero delle aziende assicurate, sempre in relazione al comparto delle coltivazioni, emerge una sensibile riduzione del 4% rispetto al 2022, con quasi 63.038 imprese, segnando un processo di concentrazione dei valori assicurati (in aumento) in una platea di imprese inferiori alla campagna precedente. Se, d’altra parte, alle aziende assicurate per le produzioni vegetali si aggiungono gli allevamenti e le aziende con polizze contro i danni alle strutture, si perviene a un totale di 73.615 unità, una platea anche in questo caso meno estesa rispetto all’anno precedente (-4% circa).

Tale fenomeno, che dal punto di vista assicurativo spesso è connesso al cosiddetto fenomeno dell’anti selezione del rischio, concentrato sempre nelle stesse aziende più esposte e vulnerabili alle avversità, è confermato anche dalla contestuale lieve riduzione degli ettari assicurati per le colture vegetali con 1.280.255 ettari con una contrazione dell’1% rispetto al 2022. Rispetto al totale degli ettari di Sau nel 2023 la penetrazione assicurativa per le colture vegetali si è attestata intorno al 10%.

tab. 1 La geografia dei valori assicurati – colture vegetali
.000 di € Quote
Italia Nord Centro Sud Nord Centro Sud
2014 6.422.124 5.016.721 551.275 854.129 78,1% 8,6% 13,3%
2015 5.704.970 4.611.746 516.186 577.039 80,8% 9,0% 10,1%
2016 5.102.639 4.274.551 459.292 368.796 83,8% 9,0% 7,2%
2017 5.155.597 4.298.883 497.026 359.689 83,4% 9,6% 7,0%
2018 5.679.798 4.727.583 487.529 464.687 83,2% 8,6% 8,2%
2019 6.164.396 4.940.572 572.480 651.343 80,1% 9,3% 10,6%
2020 6.261.735 4.949.990 579.153 732.591 79,1% 9,2% 11,7%
2021 6.742.341 5.289.113 617.923 835.305 78,4% 9,2% 12,4%
2022 7.223.076 5.785.287 591.866 845.923 80,1% 8,2% 11,7%
2023* 7.519.223 5.983.550 636.068 899.605 79,6% 8,5% 12,0%
Var. 23/22 4,10% 3,43% 7,47% 6,35% 1,1% -1,2% 0,1%
Elaborazioni dell’autore

Sempre meno al centro

Nel segmento delle colture vegetali, i dati del 2023 attribuiscono alla macro-ripartizione geografica del Nord una quota di mercato ancora preponderante, pari al 79,5%, contro l’8,5% del Centro e il 12% del Sud (Isole comprese). Mentre il Mezzogiorno, consolida nel 2023 il recupero di oltre 5 punti percentuali di quota capitalizzato nelle ultime sette campagne assicurative, il Centro Italia segna ancora una riduzione di valori assicurati evidenziando come il mercato risulti ancora fortemente sbilanciato territorialmente, anche per fattori economici, climatici e strutturali.

Uva da vino e pomodoro padroni

L’analisi dei dati disaggregati per prodotti evidenzia ancora una forte concentrazione dei valori assicurati, con il primato dell’uva da vino, che nel 2023 ha mantenuto circa 2,3 miliardi di euro del 2022, seguita da pomodoro da industria con circa 667 milioni di euro di valori assicurati e dalle mele (oltre 640 milioni di valori assicurati; -5% sul 2022), riso con 568 milioni di euro e mais da granella (565 milioni di euro; +5,5%). Di un certo rilievo anche le dimensioni del mercato assicurativo dei frumenti (tenero e duro), del kiwi e delle pere, oltre a soia, tabacco, pesche e nettarine e prodotti vivaistici.

Con la nuova Pac la gestione del rischio in agricoltura si è dotata in Italia di un impianto più solido, rafforzato anche sul piano finanziario e soprattutto innovativo. Agricat, quale fondo obbligatorio di mutualizzazione nazionale contro gli eventi catastrofali, è rivolto all’intera platea degli agricoltori percettori degli aiuti diretti, costituita da circa 700.000 aziende, e ha lo scopo di operare in stretta sinergia con le polizze assicurative e in raccordo con gli altri strumenti.

In relazione alle avversità catastrofali, rappresentante da gelo e brina, siccità e alluvione, nonostante l’avvento di Agricat il sistema assicurativo sembra confermare un graduale disimpegno da parte delle compagnie, con forme di limitazione e condizioni sempre più stringenti nelle coperture assicurative contro gli eventi estremi, di intensità e frequenza sensibilmente aumentate in questi ultimi anni. Il 2023 registra ancora una riduzione della capacità in termini di valori assicurati (circa -150 milioni di euro) e con tariffe in aumento in una forchetta che va dal +0,23% al +1,28%.

Se alla mancata inversione di tendenza delle tariffe assicurative per le coperture catastrofali, si aggiunge il fatto che per l’evento disastroso dell’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche si è fatto ricorso anche al Fondo di crisi unionale con indennizzi per oltre 100 milioni di euro, appare ancora più urgente una effettiva e efficace attivazione dell’intervento Agricat, rafforzando l’integrazione con le Compagnie assicurative nel 2024 e puntando dal 2025, con il passaggio del fondo nazionale al secondo rischio, alla piena partnership fra intervento pubblico-privato.

Secondo questo disegno strategico, il Masaf ritiene di poter accelerare l’iter di conseguimento del target di risultato al 2027 di almeno 87.000 aziende assicurate, estendendo la platea con circa 14.000 nuovi sottoscrittori di polizze rispetto alla situazione di partenza del 2022, con un incremento di circa il 15%.

Polizze agevolate: nel 2023 su i valori assicurati, giù ettari e aziende - Ultima modifica: 2024-02-29T08:26:28+01:00 da K4

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