Entro il 30 aprile 2022 è prevista l’emanazione dei decreti attuativi che istituiranno Granaio Italia, strumento per il monitoraggio dei cereali in grado di rilevare eventuali truffe sull’origine, definendo le modalità di applicazione della norma sul registro telematico di carico e scarico del settore cerealicolo, che sarà gestito attraverso il Sian.
Aggiornamento qui:
Registro telematico dei cereali, Patuanelli firma il decreto
Intervista pubblicata su Terra e Vita 11/2022
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Inserito in Legge di Bilancio 2021, Granaio Italia è stato da più parti contrastato fino all’approdo raggiunto nel decreto Milleproroghe a seguito di una modifica presentata da Luciano Cillis, deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Agricoltura della Camera e ideatore di Granaio Italia, che ha raccolto il parere positivo anche di Italmopa.
In cosa consistono le modifiche a Granaio Italia? In quali punti è migliorato?
Granaio Italia nasce per avere, anche per il comparto cerealicolo, un sistema di monitoraggio efficiente e funzionale all’attuazione di scelte e politiche per la filiera delle farine e dei cereali. La norma è stata perfezionata nel decreto Milleproroghe a fronte di un proficuo confronto con il mondo produttivo. Siamo andati incontro alle esigenze delle imprese, alleggerendo il carico burocratico: le dichiarazioni minime partono da 30 tonnellate per chi fa produzione di granaglie al posto delle precedenti 5 tonnellate e divengono trimestrali invece che settimanali con l’obbligo di effettuare la registrazione entro il giorno 20 del terzo mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni stesse. Inoltre, sono state mitigate le sanzioni, che permangono di carattere pecuniario, ed entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024 dopo la fase di sperimentazione.
La data del decreto attuativo della norma è confermata?
Sì. Il decreto Milleproroghe ha ribadito la data del 30 aprile per il decreto attuativo di Granaio Italia nonché lo stanziamento di un milione di euro per il Mipaaf per coprire i relativi oneri. Con un mio ordine del giorno, accolto dal Governo, abbiamo impegnato Agea a pubblicare le relative istruzioni operative entro sessanta giorni dall’emanazione dei decreti, affinché si possa giungere per l’estate all’attuazione concreta del sistema di monitoraggio cerealicolo, così da fornire al settore uno strumento oramai imprescindibile per la tutela del mercato nazionale di cereali e farine. Vigileremo e interverremo laddove non siano mantenuti gli impegni.
Nell’attuale scenario di crisi come si inserisce Granaio Italia? Quali vantaggi concreti porterebbe al settore e agli agricoltori?
Granaio Italia fornirà, già in regime sperimentale, un quadro reale di tutto il settore cerealicolo e delle farine che si muovono sul territorio nazionale, in modo da gestire efficacemente le misure da adottare per programmare azioni da intraprendere sui diversi settori (mais, grano duro e tenero). Questo strumento, sommato alla Commissione unica nazionale, ora avviata in fase sperimentale, permetterà a tutti i soggetti della filiera di conoscere realmente le condizioni del mercato affinché si giunga a un prezzo maggiormente equo e che tuteli tutti.
Grano tenero e mais dall’Ungheria torneranno a viaggiare verso l’Italia ma l’emergenza non è scongiurata. Quali ulteriori azioni da mettere in campo per sopperire alla mancanza di cereali? La sovranità alimentare, oggi da più parti evocata, è fattivamente raggiungibile?
Nell’immediato bisogna agire sul versante diplomatico per riuscire a chiudere contratti anche extra Ue per mantenere un sufficiente approvvigionamento. Per il futuro dobbiamo essere consci che, anche con uno sforzo supplementare di produzione, l’Italia non potrà mai essere autosufficiente. Per questo, serve una pianificazione europea delle produzioni e degli stoccaggi in cui divengono determinanti strumenti come Granaio Italia e altri sistemi di monitoraggio esistenti per olio, vino, latte e formaggi.
Oltre la metà dei centri di stoccaggio dei cereali in Italia ha mediamente più di 30 anni e sono dotati di una sola fossa di scarico. Lo stoccaggio costituisce quindi un elemento di debolezza della filiera cerealicola?
Si tratta di un argomento che ho già affrontato nel corso della mia mozione approvata a Montecitorio nel luglio 2019, in cui sollecitavo ad affrontare l’inadeguatezza del sistema produttivo nazionale del grano duro attraverso, non solo il sostegno alla ricerca scientifica finalizzata al miglioramento della qualità nella fase della coltivazione, ma soprattutto alla realizzazione di impianti idonei a consentire uno stoccaggio diretto e differenziato in funzione della qualità della materia prima.
La sfida, ormai diventata un imperativo, è conciliare sostenibilità e aumento produttivo. Su cosa dovrà investire il settore primario per affrontarla?
Sarà l’innovazione tecnologica a permetterci di raggiungere e conciliare questi due obiettivi: Tecniche di evoluzione assistita (Tea) per il miglioramento genetico, agricoltura di precisione e altre tecniche all’avanguardia come le coltivazioni fuori suolo. Avremo una maggiore produzione con un minor impatto ambientale e un efficientamento delle risorse, in primis l’acqua. Introducendo tecnologie innovative riusciremo a garantire anche maggiore reddito per gli imprenditori agricoli.
Come considera il via libera dell’Europa alla semina di altri 200mila ettari in Italia per produrre mais e grano? Serviranno altre misure per fronteggiare la crisi alimentare?
Serviranno certamente ulteriori interventi ma si tratta, comunque, di un buon inizio. Riteniamo necessario che il Governo intervenga con un decreto ad hoc per il comparto agricolo perché sono tante le norme che possono essere attuate per rispondere alle esigenze del momento. Con tali norme riusciremo a strutturare diverse questioni rimaste in sospeso negli anni.