Il nuovo Parlamento Ue riscriva la Pac in tempi brevi

Parlamento Ue
Giuseppe Elias. imprenditore agricolo
Nell'editoriale di Terra e Vita n 20/2024 Giuseppe Elias invita le istituzioni comunitarie a rivedere la politica agricola comunitaria con un approccio diverso rispetto a quanto fatto nella passata legislatura

Dal punto di vista agricolo il risultato delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno scorsi è stato piuttosto deludente: il nuovo Parlamento rispecchia in gran parte la composizione della passata legislatura. Abbiamo assistito solo a piccoli spostamenti di seggi tra gli schieramenti, che, compensandosi a vicenda, hanno leggermente rafforzato la “maggioranza Ursula” (Popolari e Socialisti), di fatto l’unica opzione possibile per governare l’Europa. Tuttavia, queste elezioni hanno portato un certo ricambio tra i parlamentari, il che potrebbe portare a una nuova consapevolezza del ruolo e delle esigenze del settore agricolo europeo. È chiaro che le politiche insensate e punitive dell’ultima programmazione agricola comunitaria stanno causando gravi problemi al settore. Questi, sommati agli effetti del cambiamento climatico, rendono la sopravvivenza dell’agricoltura estremamente difficile, soprattutto nei territori più svantaggiati.

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Speriamo che i nuovi parlamentari comprendano che il settore agricolo è assolutamente strategico per un continente di quasi quattrocento milioni di abitanti. Devono capire che non è scontato che l’Europa potrà sempre approvvigionarsi di commodity agricole dall’estero, come ha dimostrato il primo anno di guerra in Ucraina. Devono anche rendersi conto che a valle dell’agricoltura esiste un settore agroalimentare importantissimo (in Europa vale circa 280 miliardi di euro), che necessita di produzioni locali da trasformare in eccellenze alimentari ricercate e consumate in tutto il mondo. Infine, devono riconoscere che l’agricoltura e gli agricoltori non sono nemici dell’ambiente, ma, al contrario, svolgono un’importante funzione di gestione e controllo del territorio, senza gravare sui contribuenti.

È fondamentale darsi delle priorità di intervento, perché il tempo è poco prima che i danni diventino irreversibili. La prima è ridisegnare completamente la Pac, abbandonando la logica iper ambientalista che vede agricoltori e allevatori come nemici pubblici, con norme spesso assurde che soffocano l’impresa agricola rendendola improduttiva e dipendente dal sostegno pubblico. Dobbiamo invece favorire lo sviluppo di imprese capaci di competere a livello mondiale, sostenibili sia economicamente che ambientalmente.

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Per raggiungere questo obiettivo sarà necessaria una riscrittura generale che dia maggiore elasticità nel rispondere alle esigenze dei vari territori. Non è possibile applicare lo stesso schema di regole ad agricolture molto diverse, come quelle del Sud e del Nord Europa. Un altro tema importante è quello degli investimenti nella ricerca. L’innovazione è essenziale per affrontare le sfide agricole. I nuovi parlamentari dovrebbero abbandonare posizioni preconcette e superate, sostenendo investimenti nella ricerca e promuovendo tecnologie avanzate, come l’agricoltura di precisione e le biotecnologie, per migliorare la produttività e la resilienza del settore, molto colpito dal cambiamento climatico.

Un altro aspetto fondamentale è la gestione delle crisi, come le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime o le calamità naturali. I nuovi parlamentari dovrebbero sviluppare meccanismi di gestione delle crisi, come fondi di riserva o assicurazioni, per proteggere gli agricoltori in momenti difficili. Infine, le politiche di mercato dovranno garantire un equilibrio tra domanda e offerta nel mercato agricolo, regolamentando le importazioni, promuovendo le esportazioni e combattendo la speculazione sui prezzi.


di Giuseppe Elias
imprenditore agricolo

Il nuovo Parlamento Ue riscriva la Pac in tempi brevi - Ultima modifica: 2024-06-26T12:31:41+02:00 da Roberta Ponci

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