Manodopera, al via AgriJob: piattaforma che facilita incontro tra aziende e lavoratori

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In attesa che si trovi velocemente una soluzione all’emergenza manodopera nelle campagne, Confagricoltura ha attivato una piattaforma per fare incontrare domanda e offerta di lavoro

In attesa che si trovi velocemente una soluzione alla preoccupante carenza di manodopera nelle campagne accentuata dell’espandersi dell’epidemia Coronavirus, Confagricoltura si è attivata per fare incontrare domanda e offerta di lavoro attraverso AgriJob: la piattaforma online che facilita l’incontro tra aziende agricole e lavoratori.

In queste settimane comunica Confagricoltura sono pervenute centinaia di segnalazioni da tutta Italia di persone disponibili a lavorare per la raccolta delle primizie. Di qui l’attivazione della piattaforma online.

Come funziona AgriJob

AgriJob è un servizio di intermediazione. Il lavoratore deve compilare il modulo che trova cliccando sul banner dedicato in homepage sul sito di Confagricoltura indicando la provincia di interesse. La sua candidatura viene smistata automaticamente alla sede territoriale di Confagricoltura, che la prende in carico e la segnala all'azienda che cerca manodopera. Anche le imprese possono usare la piattaforma, pubblicando le offerte di lavoro, per essere così intercettate dai candidati del proprio territorio.

Confagricoltura, sul fronte interno, ha anche sollecitato l’introduzione di uno strumento normativo agile e immediato per impiegare, esclusivamente in questa fase emergenziale, le persone inoccupate o che percepiscono sussidi, senza far perdere loro tali diritti, inquadrandole nell'ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Manodopera, Giansanti «Serve subito una soluzione normativa»

Massimiliano Giansanti

«Con AgriJob Confagricoltura intende fornire una prima risposta utile in un momento cruciale per le attività agricole. Rimane l’urgenza di trovare una soluzione normativa alla questione manodopera - afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Bene quindi l’iniziativa della ministra Teresa Bellanova volta a trovare un ‘corridoio’ con la Romania che favorisca il reclutamento di manodopera già specializzata, ma bisogna accelerare».

Bellanova: «Il governo conceda permessi di soggiorno per lavorare in modo regolare»

Teresa Bellanova

Il ‘corridoio verde’ per merci e persone sembra non funzionare. «Siamo di fronte a un'altra difficoltà - dichiara Bellanova - dall'Est non si vogliono spostare. Hanno disdetto contratti».

Intanto la ministra Teresa Bellanova, che ha prorogato fino al 15 giugno i permessi di soggiorno in scadenza dei lavoratori extracomunitari, rilevando che «occorrerebbe farlo fino a dicembre 2020», oggi esorta il governo a «Impegnarsi nel dare a questa questione una risposta che sia anche una risposta di civiltà».

«Abbiamo un problema grande, quello del lavoro – incalza Bellanova -. Di individuare le persone che devono aiutare le imprese a continuare ad alimentare correttamente la catena produttiva. Noi dobbiamo ragionare senza ipocrisie. In questi giorni sto chiamando tutte le ambasciate dei paesi dell’Est. Dobbiamo agevolare i percorsi che possono portare persone che negli anni hanno svolto un lavoro stagionale in Italia. Non dobbiamo però mettere la testa sotto la sabbia. In Italia ci sono migliaia di persone che hanno un altro colore della pelle che vengono dal sud del mondo e che hanno lavorato in nero nelle nostre aziende e campagne. A queste persone noi dobbiamo dare una prospettiva di lavoro regolare. Chiedo che tutto il governo, lasciando stare le polemiche, si impegni nel concedere permessi di soggiorno a queste persone affinché possano lavorare in modo regolare già nelle prossime campagne di raccolta».

Bellanova «O sarà lo Stato a gestire il lavoro o lo farà la criminalità»

«O sarà lo Stato a gestire il lavoro in modo regolare o lo farà la criminalità. Perché il caporalato è mafia - puntualizza Bellanova -».

Il problema della mancanza di manodopera agricola, assicura la ministra «Impegnerà le mie prossime giornate e farò in modo che impegni anche quelle degli altri ministri competenti. Non stiamo risolvendo un problema umanitario, ma un problema che intessa noi. Noi abbiamo bisogno di quei lavoratori».

La manodopera agricola in Italia

«La comunità di lavoratori agricoli maggiormente rappresentata in Italia – secondo elaborazioni Coldiretti – è quella dei rumeni con 107.591 occupati. Subito dopo c’è quella dei marocchini con 35.013 e indiani con 34.043, che precedono albanesi (32.264), senegalesi (14.165), polacchi (13.134), tunisini (13.106), bulgari (11.261), macedoni (10.428) e pakistani (10.272)».

Se non si interviene in fretta per sopperire alla carenza di stagionali, ricorda Coldiretti «Il 40% di frutta e verdura non raccolta resterà a marcire nei campi».

Manodopera, al via AgriJob: piattaforma che facilita incontro tra aziende e lavoratori - Ultima modifica: 2020-04-09T16:56:57+02:00 da Laura Saggio

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