«La situazione congiunturale è difficile, ma nonostante ciò abbiamo aumentato il fatturato, il liquidato ai soci e ridotto i debiti». Può essere sintetizzata in questa frase pronunciata dal presidente Luca Rigotti durante la 119esima assemblea annuale dei 1.500 soci, la situazione del Gruppo Mezzacorona. «Siamo passati da un record all’altro nonostante l’annata difficile per tutti» ha sottolineato Rigotti, riconfermato alla guida della cooperativa vitivinicola trentina.
Il primo record riguarda il fatturato che ha superato i 217 milioni di euro con un valore dell’export che ormai supera l’80% del volume d’affari. Ma il gruppo è anche fonte di occupazione, i dipendenti sfiorano ormai le 500 unità. L’aumento del fatturato sull’esercizio precedente è stato del 2% e sul 2011 è stato del 46,5%. Questi dati positivi nonostante che il 2022-2023, sia stato un anno che ha registrato a livello internazionale un forte aumento dei costi di produzione con l’aumento dei costi delle bottiglie, dei cartoni, a quello dei noli.
«Ma non solo – ha affermato il direttore generale Francesco Giovannini – nei primi nove mesi del 2023 a livello mondiale il consumo dei vini è calato dell’8%. Ebbene, nonostante ciò il liquidato totale ai soci ha superato i 69 milioni di euro, contro i 67 milioni dell’anno precedente. La resa a ettaro è stata di 19.400 euro contro i 18.000 del precedente esercizio. Altro dato molto importante anche per una cooperativa: il patrimonio netto è aumentato dell’1,1% sul 2022 e del 22,2% sul 2011. L’utile netto è lievemente calato dall’1,5% all’1,4%». Questi dati hanno portato il Rigotti, e Giovannini a definire i risultati «più che soddisfacenti per la base sociale, pur in un contesto generale complicato da numerosi fattori, hanno contraddistinto l’esercizio».
Premi e certificazioni
Fra i premi più importanti ottenuti dalle etichette Mezzacorona: Miglior produttore italiano del 2023; gran premio Internazionale di Germania; Miglior importatore dell’anno negli Usa secondo la Prestige Wine Imports Corp. «Grande attenzione anche al rapporto vino-salute che va affrontato con il bere consapevole che può essere solo il frutto di un impegno sul piano culturale – ha ricordato il presidente –. Ma anche per i vini a bassa gradazione c’è interesse a livello europeo».
Molto importante è stato anche l’ottenimento per l’ottavo anno consecutivo della Certificazione della produzione dei soci secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (Sqnpi) e della certificazione dei vini, a conferma dei grandi risultati sulla strada della sostenibilità ottenuti dal Gruppo Mezzacorona. Uno sforzo che viene da lontano, ma che ci vede impegnati ancora in una ricerca costante di tutte le azioni legate alla sostenibilità che deve essere non solo economica ma anche sociale ed ambientale.
Export a gonfie vele
Le attività commerciali e di marketing com’è noto sono delegate alla Nosio Spa (controllata direttamente da Mezzacorona sca al 54%), una subholding del Gruppo che costituisce il motore degli investimenti e dell’innovazione. Importanti anche le due tenute in Sicilia (Solsicano Sarl e Villa Albius Sarl). «Se possiamo guardare con un certo ottimismo anche al futuro pur in presenza del pesante aumento dei costi – ha assicurato Rigotti – è perché oltre l’80% del nostro vino viene esportato in oltre 70 Paesi del mondo valorizzando la notorietà e l'immagine del Trentino».
L’export infatti è superiore all’80% delle vendite, con una forte presenza negli Stati Uniti, il mercato più importante e strategico per il Gruppo, dove opera da più di trent’anni con la controllata Prestige Wine Imports Corp. e in Germania tramite la controllata Bavaria Wein Import GmbH; in vetta troviamo poi Olanda, Austria e Svizzera, Scandinavia, Regno Unito, Belgio, Europa dell’Est, l’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Cina), ma anche i mercati nuovi come l’Australia, Israele, il Sud America, i Caraibi ed il Vietnam. Il direttore Giovannini ha esposto in assemblea le numerose iniziative basate sullo sviluppo della ricerca, sulla consulenza tecnica in campagna.
Ottime le vendite del Rotari con 2.200.000 bottiglie vendute, su un totale di 49 milioni, a dimostrazione del livello di qualità ormai stabilmente raggiunto sia dagli spumanti che dai vini del gruppo. Nel comparto mele, nonostante la produzione sia stata condizionata dalle avversità atmosferiche del 2022, il prezzo medio liquidato ai soci è stato di 0,363 €/kg.