Natura e biodiversità sono due facce della stessa medaglia. La varietà degli organismi viventi, nelle loro diverse forme e nei rispettivi ecosistemi, è infatti la più solida garanzia per la sopravvivenza della vita sul pianeta. Tematiche di estrema importanza ed attualità ma anche di superficiale conoscenza, confinate solo in alcuni ambiti formativi e informativi. Ma natura e biodiversità non possono essere considerate delimitate, perché oltre ad essere correlate sono in continua e dinamica evoluzione, riflettono i loro effetti -diretti ed indiretti- sulla nostra vita quotidiana e richiedono continui approfondimenti scientifici per un’oggettiva conoscenza, nuovi strumenti di monitoraggio, interdisciplinarietà delle ricerche e politiche strategiche di valorizzazione.
In questa direzione è promettente la proposta di regolamento Ue del 1° giugno che mira a istituire un programma per l’ambiente e l’azione per il clima e che prevede nuove traiettorie e sinergie tra natura e biodiversità. Negli intenti dovrebbe attuarsi nel periodo 2021-2027. Ma la potenza del sapere non attende, la comunità scientifica italiana aumenta conoscenze e competenze, si prepara alle nuove sfide e concretamente si confronta.
La perdita di biodiversità, in particolare nel settore zootecnico, per la progressiva sostituzione delle razze locali con altre cosmopolite, più produttive e idonee ad allevamenti industriali, rappresenta una criticità per l’interesse del nostro Paese. Caratterizzare, conservare e studiare queste razze è una via per identificare varianti geniche utili e quindi portare valore aggiunto a tutto il settore. Affrontare con nuove tecnologie le sfide globali che ci attendono come l’incremento della qualità dei prodotti, la diminuzione dell’impatto ambientale e la tutela del benessere animale, sono alcune delle concrete opportunità per la conservazione della biodiversità. Ma anche una realistica prospettiva per valorizzare e premiare il silenzioso ed eroico impegno degli allevatori italiani, sempre più disorientati tra mode alimentari, mercati e norme. La biodiversità dei sistemi acquatici è un’altra tematica emergente di estrema attualità.
Il cambiamento climatico e la gestione intensiva delle risorse naturali hanno infatti già reso l’acqua essenziale per la vita e la biodiversità. La prospettiva, ecologica e economica, della valorizzazione dei servizi ecosistemici connessi all’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura rappresenta, in questa ottica, la migliore chance per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
La gestione consapevole delle foreste e del verde urbano all’insegna della biodiversità, analizzata con un innovativo approccio multidisciplinare basato sulle buone pratiche di progettazione, rappresenta il migliore esempio dell’interazione tra biodiversità e società, per l’impatto sul benessere e la salute umana.
Il profilo alimentare mediterraneo e la sua capacità di promuovere la salute è caratterizzato dalla varietà e qualità degli alimenti. Dall’impatto dell’alimentazione sulla salute, alla variabilità nei consumi dei diversi alimenti, ma anche la diversità di chi consuma gli alimenti, sono tutti aspetti che richiedono evidenze scientifiche per promuovere una razionale e consapevole biodiversità.
Nonostante la carenza di programmazione e la spirale sempre più complessa di norme e regolamenti, il XII Convegno Nazionale Biodiversità, può offrire una prova tangibile della diffusione della cultura scientifica autenticamente indipendente sulla biodiversità, attraverso le potenti armi della conoscenza, del confronto e del dialogo tra scienziati e referenti istituzionali.
di Michele Pisante
Professore ordinario di Agronomia dell’Università di Teramo, membro del Comitato scientifico di Terra e Vita e presidente Comitato Scientifico XII Convegno Nazionale Biodiversità
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