Andrea Valente è il nuovo presidente di Italmopa. Valente, eletto in occasione dell’assemblea generale annuale svoltasi a Venezia, succede a Emilio Ferrari che aveva ricoperto il ruolo negli ultimi 7 mesi subentrando al mai dimenticato Silvio Grassi, prematuramente scomparso. A Ferrari, l’associazione e il neo presidente Valente rivolgono il più sincero ringraziamento per il grande senso di responsabilità con il quale ha accolto il proprio incarico apportando un contributo estremamente significativo all’attività associativa in termini di esperienza e competenza.
Valente è titolare di Molini Valente di Felizzano (AL), una delle realtà molitorie più rilevanti in Italia con specifico riferimento alla macinazione del frumento tenero. Il neo presidente sarà coadiuvato nelle sue funzioni da quattro vicepresidenti: Alexander Rieper (Rieper A.), Emanuela Munari (Munari F.lli) per la Sezione Molini a frumento tenero, Enzo Martinelli (Candeal Commercio) e Umberto Sacco (Moderne Semolerie Italiane) per la Sezione Molini a frumento duro.
«Situazione complessa ma la supereremo»
«Mi sento particolarmente onorato di poter ricoprire il ruolo di presidente Italmopa e i miei ringraziamenti vanno a tutte le aziende molitorie associate che hanno riposto fiducia nel mio programma – ha detto Valente –. Il nostro settore si trova oggi ad affrontare sfide impreviste, dovute a una situazione estremamente complessa che fa seguito a due anni molto difficili per via della pandemia».
«I principali temi al centro dell’attenzione quali, ad esempio, la questione approvvigionamenti e i costi di produzione, ma anche le problematiche strutturali che affliggono da sempre il settore molitorio nazionale – ha aggiunto – saranno affrontati dalla nuova squadra di presidenza con l’intento di riuscire non soltanto a superare questa fase così delicata, ma anche di individuare soluzioni di più ampio respiro nell’interesse dell’intero comparto e dell’intera filiera».
I dati del 2021, tenero e duro a velocità diverse
Nel corso dell’assemblea Italmopa ha reso noti i dati 2021 relativi al comparto molitorio nazionale caratterizzati da un andamento difforme per quanto concerne i volumi produttivi dei comparti della macinazione del frumento tenero e del frumento duro.
I volumi di sfarinati prodotti dall’industria molitoria nazionale si sarebbero così attestati, nel 2021, in 7.810.000 t con una flessione del 3,5% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2020 pari a 8.096.000 t mentre il volume complessivo dei prodotti dell’industria molitoria italiana – comprensivi nella fattispecie anche dei sottoprodotti della macinazione – avrebbe raggiunto 11,13 milioni di tonnellate (11,55 milioni di tonnellate nel 2020).
Sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione, il fatturato dell’industria molitoria, da parte sua, avrebbe complessivamente raggiunto 4,288 miliardi di euro con un incremento dell’11,4% rispetto al fatturato 2020 calcolato in 3,850 miliardi di euro.
La crescita del fatturato appare, percentualmente, significativamente inferiore al violento incremento dei costi di produzione, ed in particolare dei costi delle materie prime agricole ed energetiche che ne rappresentano complessivamente oltre l’80 percento. Il comparto molitorio, il quale si è pertanto fatto responsabilmente carico di una parte estremamente rilevante di tali aumenti, è risultato così spettatore forzato di un andamento schizofrenico dei mercati internazionali che ha travolto il settore e che ha minacciato, e sta tuttora minacciando, la sua stessa sopravvivenza.