Dopo anni di commissariamento tre enti della Regione Siciliana avranno i nuovi organi di governance. Si tratta dell’Istituto regionale Vite e Olio, dell’Istituto per l’incremento Ippico e dell’Esa (Ente di sviluppo agricolo), guidato per anni dal commissario Francesco Calanna, con un passato da deputato regionale, e che adesso dopo tante riconferme è costretto a lasciare la poltrona di vertice dell’ente siciliano. I Cda sono stati “dimagriti” rispetto al passato: dai sette o nove consiglieri di un tempo si è ora passati a tre per via della legge nazionale che ha imposto la riduzione delle nomine. Ma al di là del numero dei componenti, questi nuovi consigli di amministrazione non sembrano destinati a durare a lungo. In Sicilia a giugno, infatti, si voterà per eleggere il governatore e per il rinnovo del parlamento regionale e proprio quest’ultimo ha recentemente approvato una legge che consentirà al governatore neoeletto di azzerare tutti gli incarichi precedentemente assegnati. Ovvio, quindi, che nel caso in cui non dovesse essere riconfermato l’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta, il prevedibile spoil system manderebbe questi amministratori a casa.
Le nuove nomine
La scelta dei nomi dei nuovi componenti dei Cda – fatta eccezione naturalmente per quelli segnalati dalle organizzazioni agricole e dalle centrali cooperative – è caduta su dirigenti regionali. Alla presidenza dell’Esa è stata nominata Vitalba Vaccaro, attuale capo di gabinetto dell’assessore all’Agricoltura Cracolici; incarico però sul quale si è consumato un vero e proprio scontro tra l’assessore e il presidente Crocetta, il quale voleva invece nominare il commissario uscente Calanna. Alla presidenza dell’Irvo è stato designato Marcello Giacone, già commissario dello stesso ente dal 2016. Nomi che appaiono a tutti gli effetti scelte politiche, nonostante l’assessore Cracolici, durante la conferenza stampa di presentazione, abbia rassicurato che «le professionalità scelte per la guida dei Cda possiedono i requisiti adatti a garantire un percorso di risanamento finanziario e di valorizzazione dei servizi alle aziende». E continuando ha ricordato: «Soprattutto Esa e Irvo sono realtà importanti che in questi anni hanno gestito molte sofferenze finanziarie: per troppo tempo senza revisori dei conti e per anni con bilanci non approvati». Secondo l’assessore, grazie a queste figure interne all’amministrazione, oltre a un considerevole risparmio, la Regione «potrà e dovrà interagire più direttamente con gli organismi di governance degli enti, che a loro volta non dovranno essere considerati zone franche slegate dalla burocrazia regionale». Oltre che dal presidente, il Cda dell’Esa è formato da Giosuè Catania designato dalla Cia e da Calogero Sardo indicato da Confcooperative-Lega Coop. Mentre in quello dell’Irvo, al presidente si aggiungono Ignazio Gibiino, designato della Coldiretti e Giuseppe Occhipinti indicato sempre dal binomio Confcooperative-Lega Coop.
Un discorso a sé merita l’Istituto regionale per l’Incremento Ippico, del quale si è sempre parlato sull’opportunità di accorparlo all’Istituto Zootecnico Sperimentale. In quest’ottica potrebbe essere letta, quindi, la nomina di Antonio Console, attuale direttore dell’Istituto Zootecnico, fra i tre componenti del Cda di cui fanno parte poi Maria Cristina Stimolo (presidente) e Giovanna Segreto, entrambe dipendenti della Regione e di ruolo all’assessorato all’agricoltura.
«Nelle prossime settimane – ha assicurato Cracolici – saranno decise anche le nomine dei Cda della Stazione Sperimentale Granicoltura di Caltagirone e dell’Istituto Zootecnico di Palermo». Sui Consorzi di bonifica, però, commissariati da anni e accorpati per legge da oltre cinque, nessuna novità. Sono ancora tutti lì con undici direttori e migliaia di dipendenti. Tutti a carico della Regione, o quasi.