Digitalizzazione dell’identificazione delle parcelle agricole del territorio nazionale che faciliteranno la presentazione da parte degli agricoltori delle domande di aiuto in formato grafico e l’esecuzione, da parte delle amministrazioni, delle attività di gestione e di controllo. È questo l’obiettivo del Sipa (Sistema unico di identificazione delle parcelle agricole) divenuto legge con la conversione del decreto Semplificazioni e sulla cui attuazione è stata raggiunta oggi l’intesa in Conferenza Stato-Regioni.
Una preziosa fonte di informazioni sui campi
Il Sipa è un registro unico nazionale di tutte le superfici agricole e si basa sull’archivio di ortofoto digitali provenienti dalle riprese aree o satellitari del territorio che consente di acquisire i dati qualitativi e quantitativi, articolati in parcelle agricole e rappresentati su un sistema di informazione geografica territoriale. Sarà Agea a realizzare e aggiornare il Sipa attraverso tecniche di interpretazione delle ortofoto e delle immagini satellitari nonché in base all’esito dei procedimenti amministrativi autorizzativi e dei controlli svolti sul territorio, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica dei sistemi digitali che supportano l’utilizzo di applicazioni grafiche e geospaziali. L’aggiornamento dell’intera superficie agricola nazionale, mediante tecniche di fotointerpretazione su ortofoto ad alta risoluzione, avverrà con cadenza almeno triennale.
L'Abbate: «Con il Sipa domande di aiuto più semplici»
«Il Sipa rappresenta una innovazione tecnologica importante per la digitalizzazione e il miglioramento dei servizi in agricoltura – dichiara il sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha partecipato per il Mipaaf in videoconferenza alla seduta odierna – gli agricoltori saranno facilitati nella presentazione delle domande di aiuto e dovranno confermare o aggiornare annualmente il proprio fascicolo aziendale che, a partire dal 2022, conterrà anche le informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni nell’ambito del Quaderno di campagna».