Un’alleanza tecnologica, di innovazione, che guarda alla capacità dei partner di essere capofila di un processo di sistema e che coinvolge il gruppo Sdf e la piattaforma di Coldiretti, con la digitalizzazione come punta più avanzata della tecnologia.
Questo il senso della partnership celebrata lo scorso 19 aprile nel quartier generale di Bonifiche Ferraresi (BF) a Jolanda di Savoia (Fe), tra BF appunto e Sdf, con la consegna di 20 trattori a marchio Deutz-Fahr e Same. I due attori collaborano ormai in maniera continuativa da agosto 2020. Una partnership che si è poi rinforzata ulteriormente negli anni successivi e che ha visto nella giornata celebrativa un’ulteriore importante tappa: la consegna di 20 macchine rappresenta infatti una delle maggiori commesse nel settore in termini di quantità e qualità dei mezzi.
In particolare, le nuove serie Deutz-Fahr 9 TTV, 8 TTV, 7 TTV, 6C TTV e RVshift rappresentano la massima espressione della tecnologia applicata all’ambito agricolo grazie alle sofisticate soluzioni innovative che comprendono i motori Stage V, le trasmissioni ad alto rendimento e la connettività avanzata. L’obiettivo è permettere all’azienda agricola di tracciare ogni operazione colturale in ottica di produzione sostenibile, avendo sempre sotto controllo tutti i parametri di funzionamento delle macchine e potendo definire interventi di manutenzione programmata. I Same Explorer 95 GS e Frutteto 105 LS sono storicamente i modelli aziendali e specializzati più apprezzati dagli agricoltori per la loro versatilità ed efficienza.
Da oggi sui trattori Sdf in dotazione a BF sarà possibile usufruire di servizi dedicati all’interno della piattaforma di gestione dell’azienda agricola di Agronica. Da questa piattaforma sarà infatti possibile collegarsi alla flotta aziendale per inviare mappe di prescrizione per semina, nutrizione e molte altre operazioni. Non solo, la piattaforma sarà in grado di registrare tutte le operazioni nei campi, generando report sulla sostenibilità e sui costi della gestione.
«Il progetto di partnership industriale e tecnologica tra BF Spa e SDF ha confini e caratteristiche che vanno ben oltre la sola meccanizzazione che oggi siamo orgogliosi di presentarvi attraverso la consegna di 20 nuove macchine, ma interessa un insieme di attività atte all’implementazione dell’innovazione in agricoltura a cominciare dalla digitalizzazione dei cicli produttivi – ha dichiarato Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa –. L’accordo prevede investimenti comuni in R&S che si concretizzeranno nell’evoluzione e sviluppo del Campus e delle iniziative ad esso correlate, che avranno come obiettivo la formazione dei professionisti del domani e la qualificazione continua dei tecnici di oggi. Il progetto BF University parte da qui, ma sarà in tutte le regioni italiane dove abbiamo un quartier generale e anche all’estero, per cui anche questa tappa di scambio di conoscenze che abbiamo condiviso come gruppo con SDF, è un altro traguardo che può portare molti dei nostri ragazzi in giro per il mondo dopo aver acquisito conoscenze in Italia».
«La collaborazione fra SDF e BF rappresenta la sinergia fra due realtà italiane, internazionali e leader nei rispettivi settori, unite da una visione innovativa dell’agricoltura e complementari nella filiera, dalla meccanizzazione al campo - ha commentato Lodovico Bussolati, amministratore delegato di SDF -. Una partnership di alto valore strategico che combina la realizzazione di trattori, connessi e dotati di servizi digitali tecnologicamente avanzati, a uno sforzo di ricerca congiunto che permetterà di sviluppare soluzioni di smart farming sempre più innovative».
In occasione della giornata sono intervenute anche le associazioni di categoria e le istituzioni. «A chi ci dice che siamo retrogradi e non aperti all’innovazione – ha tuonato Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti – rispondo con una sola parola: BF. Questo è un progetto pensato, studiato e perseguito in Coldiretti, a Palazzo Rospigliosi. E con BF indico le diecine di migliaia di imprese che stanno sotto gli occhi di tutti, che hanno già fatto il passaggio dall’analogico al digitale. Questo è il tempio dell’agricoltura di precisione, ma è anche la casa dell'agricoltura italiana e noi offriamo a tutti queste opportunità, non è una questione di associazionismo».
«BF non è semplicemente una grande azienda agricola, è una piattaforma, fatta di intelligenza, di studio e di ricerca, che noi metteremo a disposizione di tutte le imprese agricole indipendentemente dall’appartenenza a un’associazione o a un’altra e dalle dimensioni delle stesse – ha aggiunto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti –. Il rapporto Coldiretti-BF non è un rapporto a due, ma è un rapporto sistema-Paese che ha l’ambizione di portare l’italianità nel mondo, perché grazie al lavoro fatto dal progetto Filiera Italia iniziamo a esportare questo modello in quei paesi che ci guardano sapendo che siamo il punto di riferimento su un’agricoltura distintiva, sostenibile e che ha traguardato già oggi quelli che sono gli obiettivi che qualcun altro vorrebbe che altri continenti arrivassero ad avere come noi oggi abbiamo».
«Sono convinto che l’accordo con Sdf di oggi possa portare a qualcosa di buono a tutto il meccanismo della produzione italiana – ha sottolineato Gianluca Lelli, ad di Consorzi Agrari d'Italia – perché per la prima volta viene chiarito come la meccanizzazione sia un pezzo importante del servizio complessivo. Dobbiamo ribadire che l'agricoltura italiana, assieme a quella europea, non è certo un’agricoltura residuale, anzi è una delle più grandi del mondo, dove si fa ricerca, innovazione e sostenibilità, per cui volerla affossare è una follia perché significherebbe uccidere la possibilità di formare tutti, e ovviamente Cai si adopererà contro questa follia».
«L’essenza di IBF Agronica nasce da un’intuizione della Coldiretti, un progetto all’interno del quale non poteva mancare e non è mancata la parte dell’innovazione tecnologica, che oggi chiamiamo precision farming e digitalizzazione – ha riferito Roberto Mancini, ad di IBF Agronica –. E questa parte rimane essenziale anche con il nuovo cambio di azionariato, che in realtà non fa che rafforzare l’italianità che noi rappresentiamo, perché condividiamo con BF e SDF il fatto di essere interamente italiani e la vocazione a essere leader nel mondo. Il trattore è sempre al centro dell’agricoltura, ma oggi lo è in una nuova veste, perché da una parte riceverà gli input (mappe di prescrizione, di semina, di concimazione), ma dall’altra raccoglierà dati con i sensori di prossimità sulla qualità dei suoli e delle piante e consentirà questo approccio proattivo alla sostenibilità, perché attraverso questa raccolta dati ed elaborazione degli stessi si fa la tracciabilità».
«Quella di oggi è una delle giornate più importanti nell’evoluzione del gruppo BF che in questi pochi mesi ha saputo caratterizzare una concentrazione di poli tecnologici – ha aggiunto Michele Pisante, presidente di BF Spa –. A circa 100 anni dalla rivoluzione della meccanizzazione agricola abbiamo a disposizione macchine che non solo dialogano con i produttori e i gestori delle nostre aziende agricole, a iniziare proprio da BF, ma hanno anche la possibilità di produrre dati. I dati rappresenteranno un valore importantissimo per il futuro dell’agricoltura e soprattutto per rendere l’agricoltura proattiva in tutte le dinamiche che riguardano il clima e l’ambiente».
«Avere in Emilia Romagna una realtà come Bonifiche Ferraresi, che ha visione e radici internazionali, ma cuore nella nostra regione, è un orgoglio – ha concluso Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna –. BF non è solo un pezzo fondamentale della storia di questo paese, ma anche del presente e soprattutto del futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare, quindi un modello per l’intero sistema Italia. Ritengo l’Emilia Romagna un po’ il cuore agroalimentare dell’Italia, e non solo per le eccellenze, per i numeri, gli 8 miliardi di produzione, ma proprio perché c’è una realtà come BF, che ci consente di avere filiere forti, capaci di produrre eccellenze che vanno in tutti i mercati e tavoli del mondo. In questo progetto in particolare vedo 3 cose molto semplici e chiare:
- c’è bisogno di una stagione di forti investimenti pubblici e privati, di sostenere gli investimenti aziendali che vanno nella direzione della meccanizzazione, della digitalizzazione, della robotica, dell’agricoltura di precisione e della protezione delle produzioni, per cui se nel Pnrr dovesse rimanere qualche miliardo, da qualche bando o linea non utilizzati pienamente, penso che vadano concentrati sulle filiere agricole e agroalimentari;
- c’è bisogno di conoscenza e di competenze, un tema che va affrontato subito, in questo senso l'iniziativa BF University è lodevole, perché nessun sistema economico, sociale e produttivo ha un futuro se non ha le teste;
- internazionalizzazione, capacità di esportare: dobbiamo garantire sicurezza alimentare ai nostri concittadini, ma anche essere capaci di aiutare le imprese a internazionalizzarsi, quindi cuore e testa qui, ma con visione internazionale».