Uno stabilimento di trasformazione del pomodoro da industria in miniatura da montare direttamente sul campo dove la solanacea si coltiva, per processarla appena raccolta. È l'ultima novità presentata da Mutti, una delle aziende più importanti nel settore dei trasformati di pomodoro, testata proprio in questi giorni sui terreni di tre aziende agricole conferenti. L'obiettivo è creare una linea di passata premium in edizione limitata, in grado di remunerare tutta la filiera grazie al maggior prezzo che avrà a scaffale.
Insta Factory, una fabbrica portatile
Una fabbrica portatile che grazie a un gruppo elettrogeno, a un serbatoio d'acqua e a una caldaia trasportabile è in grado di riprodurre in campagna gli otto processi di lavorazione che si solito si svolgono nello stabilimento di Montechiarugolo (Pr). Lavaggio, selezione, triturazione, scottatura, raffinazione, concentrazione, sterilizzazione e riempimento di fusti sterili. Solo l'ultima fase, l'imbottigliamento, avviene ancora in fabbrica. Il risultato è un pomodoro meno "stressato" dal trasporto su camion, quindi capace di mantenere ancora più intatte dentro le bottiglie o le lattine le caratteristiche organolettiche. Ma non solo. In questo modo sarà possibile coltivare pomodoro in zone lontane da stabilimenti di trasformazione, come ad esempio in Sicilia o Sardegna.
L'importanza della filiera
Una vera e propria rivoluzione del ciclo di lavorazione del pomodoro da industria che l'azienda condotta da Francesco Mutti sta tentando di portare nelle campagne emiliane. Il primo test, eseguito proprio durante la campagna di raccolta 2020 ha dato risultati incoraggianti. «La varietà scelta per l'esperimento è la saladette Rossoro − spiega il direttore del servizio agricolo di Mutti Ugo Peruch − una via di mezzo tra un pomodoro da industria e uno da mensa».
Il prezzo riconosciuto alle tre aziende "cavia", anche per invogliarle ad accettare la sfida, è stato superiore del 20% rispetto a quello fissato dal contratto quadro per il Nord Italia. Ancora non si sa quanti saranno a regime gli ettari dedicati a questa nuova modalità di produzione e lavorazione.