Sale l’allerta per la minaccia della Psa (Peste suina africana) in Lombardia. Pietro D'Angeli, presidente di Assica, l’Associazione italiana delle Industrie della Carne e dei Salumi, ha chiesto al Governo 50 milioni di euro per realizzare i necessari interventi di contrasto ai contagi.
«Sappiamo che il vero nodo sono le risorse economiche con cui poter realizzare gli interventi che tutti riconosciamo come unici efficaci ad attuare un'azione decisa di contenimento, prevenzione ed eradicazione: posa di recinzioni contenitive e di protezione, abbattimenti organizzati, pianificati e sistematici sotto un'unica regia nazionale - prosegue D'Angeli - Per questo rivolgiamo un appello accorato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, affinché si possano rendere prontamente disponibili almeno 50 milioni di euro per realizzare quanto sopra».
Secondo l’Assica, sono a rischio le Dop della salumeria nazionale: «Se la malattia si diffondesse con ulteriori casi in zone più vicine ai numerosi allevamenti della Food Valley italiana (all'interno di Lombardia, Emilia, Piemonte e Veneto principalmente), milioni di suini sani destinati principalmente alla produzione dei prosciutti Dop di Parma e San Daniele dovrebbero essere prematuramente abbattuti, con danni permanenti ulteriori alla filiera della salumeria nazionale e in particolare alle produzioni Dop dei salumi».
In Lombardia due capi positivi alla peste suina africana
La tensione è altissima soprattutto in Lombardia, regione che conta 2.739 allevamenti suinicoli e 4.156.583 capi allevati e vanta 21 Dop e 12 Igp della salumeria italiana. Dopo il primo caso lombardo di una carcassa di cinghiale trovata positiva alla Psa a Bagnaria, nel Pavese, è stato, infatti, accertato, lo scorso 20 giugno, un secondo caso, a Ponte Nizza, nella stessa provincia.
Dal primo ritrovamento in Italia del cinghiale infetto a Ovada, in Piemonte, nel gennaio 2022, il virus ha continuato a diffondersi in Liguria, dove le recinzioni erette nelle due regioni non sono bastate: il virus è arrivato a maggio 2022, fino nel Lazio e, notizia di pochi giorni fa, anche in Campania e Calabria.
In Lombardia, la regione italiana più vocata per la suinicoltura e, quindi, più a rischio catastrofe se il virus dovesse passare dal cinghiale al suino, la Regione ha, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Alessandro Beduschi, lanciato un bando che finanzia interventi di biosicurezza e recinzioni per gli allevamenti di suini con lo scopo di contenere la diffusione del contagio.
Dal 4 luglio la regione, su proposta dell'assessore all'agricoltura, Alessandro Beduschi, finanzia interventi di biosicurezza e recinzioni per gli allevamenti di suini con lo scopo di contrastare la diffusione della Psa sono a disposizione una dotazione di 2,2 milioni di euro destinati alle micro, piccole e medie imprese del comparto suinicolo.
Le domande saranno selezionate in base a tre fasce di priorità: gli allevamenti ricadenti nelle Zone di restrizione I e II, in provincia di Pavia, quelli definiti a “rischio alto e medio-alto” di trasmissione del virus (secondo elenco elaborato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna) e, infine, nei Comuni situati al confine con Piemonte ed Emilia-Romagna. L’aiuto verrà assegnato come contributo a fondo perduto, pari al 65% del costo ammissibile. Le domande potranno essere presentate entro il 4 settembre 2023.
Il ministro Lollobrigida rassicura sull’arrivo dei risarcimenti per i danni da Psa
l ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha, intanto, nei giorni scorsi, risposto, durante un Question Time alla Camera dei deputati, ad una interrogazione sui tempi di emanazione del decreto di ripartizione delle risorse stanziate dalla legge di bilancio per il 2023 a favore delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agri-turistico-venatorie per il risarcimento dei danni causati dalla Psa.
«Abbiamo dato disposizione – ha spiegato Lollobrigida – perché i decreti vengano attuati per dare ristoro ai soggetti che hanno diritto alle spese assegnate. Per ragioni di tempo non termino nelle cifre puntuali di riscontro ma ovviamente metto a disposizione il mio ufficio, fin da subito, per approfondire la vicenda anche in senso tecnico e verificare un'accelerazione dei tempi qualora non siano stati adeguatamente in linea con l'emergenza e con le criticità economiche che riguardano le aziende».
Il decreto-legge n. 75 del 22 giugno 2023 amplia il raggio d’azione
Punta a rafforzare la prevenzione e l’eradicazione della Psa il decreto-legge n. 75 emanato dal Governo il 22 giugno 2023 che ha modificato la legge n. 29 del 7 aprile 2022, ampliando anche le funzioni del Commissario straordinario nel coordinare l’azione dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali sia per le finalità eradicative della Psa sia per il contenimento dei cinghiali.
Il 21 giugno scorso la Commissione Agricoltura della Camera ha dato, inoltre, il via libera a una risoluzione che prevede interventi di depopolamento del cinghiale dando maggiore attenzione all’attuazione del Piano straordinario di contenimento della specie.
Italia e Francia hanno creato un gruppo di contatto tecnico contro la Psa
Italia e Francia si sono alleate per contrastare la Psa: a margine del vertice Unione europea-Unione africana dei ministri dell'Agricoltura, che si è concluso il 1 ° luglio scorso a Roma, il ministro Lollobrigida e il collega Marc Fesneau, titolare del dicastero dell’Agricoltura in Francia, hanno concordato di incrementare i livelli di cooperazione tra i due Paesi annunciando la creazione di un gruppo di contatto tecnico che riunisce esperti di entrambi i paesi in materia di salute animale, fauna selvatica e caccia, a livello regionale e nazionale.
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