Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli arriva al Forum Coldiretti di Cernobbio combattivo ma con un messaggio preoccupante: «Dobbiamo lavorare molto per definire il nuovo bilancio comunitario. E per questo ci serve velocemente la piena operatività della nuova Commissione europea. Un bilancio che non può essere basato sui tagli ma che deve essere di crescita».
«Se ci si fissa alla quota dell'1,1% per ogni Paese non si può crescere - continua Sassoli - anzi il rischio di tagli si evidenzia. E per il settore agricolo i rischi aumentano sensibilmente».
Quanto si rischia di perdere
Sassoli quantifica le decurtazioni, nel caso non si riuscisse a intervenire. «In questo momento si sta prospettando un taglio dei pagamenti diretti del 3%. Una percentuale che consideriamo molto dura da sopportare per gli agricoltori. Nel concreto per l'Italia si tratta di passare da 25,9 a 24,9 miliardi negli aiuti Pac e da 10,5 a 8,9 miliardi sul fronte dello Sviluppo rurale: qualcosa come oltre 2,5 miliardi di euro in meno per l'agricoltura italiana».
Un'allenza per limitare i danni
«Questo non deve succedere - conclude Sassoli - ed è per questo che mi rivolgo a voi per creare un'alleanza in grado di incidere sulla formazione del nuovo bilancio che, ribadisco, deve essere più forte e non recessivo. Affronteremo un negoziato molto duro, ma possiamo intervenire anche proponendo condizionalità, che vadano nella direzione di sostenere l'agricoltura italiana»