Frans Timmermans, principale ideatore e promotore del Green Deal si è dimesso dalla Commissione europea.
L’ex- vicepresidente dell'Esecutivo Ue ha deciso di lasciare il suo ruolo per candidarsi alle elezioni olandesi come capo della lista dei Socialdemocratici (PvdA) e Verdi (GroenLinks) per cercare di contendere al liberale Mark Rutte la guida del governo de L’Aia.
La linea soft di Šefčovič
La sua carica nella Commissione europea viene ora ricoperta ad interim dal vicepresidente, lo slovacco Maroš Šefčovič, ex Commissario per l’educazione e la cultura, che avrà così la responsabilità di gestire le politiche climatiche fino a quando verrà nominato un nuovo membro della Commissione.
L’addio dell’ispiratore di obiettivi discussi come il dimezzamento degli agrofarmaci, fertilizzanti e antibiotici utilizzati in agricoltura, ma anche del bando alle auto endotermiche, sembra aprire ad un finale di legislatura europea con maggiori compromessi sul fronte ambientale.
I guasti dell'estremismo
Secondo quanto riporta “Il Punto” Coldiretti la linea di Šefčovič si annuncia come meno intransigente di quella del predecessore. Il nuovo responsabile del Green Deal ha infatti ribadito che la transizione ecologica deve avvenire in modo socialmente equo, consentendo all’industria e all’agricoltura europea di mantenere la sua competitività sui mercati globali. Un addio all’estremismo green che non può che fare bene – secondo Coldiretti- al comparto primario.
Bene, invece che andare avanti si torna indietro.