Parte dal Veneto il progetto pilota per dotare le piante aromatiche di etichette parlanti contenenti informazioni utili ai consumatori. Il progetto, che mette in relazione produttore, società cooperativa Fioritalia di Villamarzana (Rovigo), distributore, Flover di Bussolengo in provincia di Verona e acquirenti, prende le mosse dalla città scaligera per allargarsi alle filiere di altre regioni e ad altri tipi di piante. La novità è frutto di una partnership tra Filiera agricola italiana spa (Firmato dagli agricoltori italiani, Fdai), Coldiretti Veneto, consorzio Promo export Silabel.
Le piante aromatiche come rosmarino, salvia, menta, origano e timo hanno, d’ora in poi, un’etichetta che garantisce la loro tracciabilità con indicazioni sul territorio di coltivazione, le tipicità specifiche della zona, i modi d’utilizzo e di posizionamento in casa e all’esterno. Le novità che l’etichetta apporta sono: l’identificazione del produttore grazie ad una foto alla quale si aggiungono i dati relativi alla sua azienda. Il luogo d’origine è strutturato in cinque livelli: nazione - regione - provincia - comune - zona vocata, il sistema di sicurezza tracciata da Silabel è stabilito da firme digitali certificate a livello europeo. Un modello che per la prima volta garantisce al cliente la verità dei dati riportati e visibili leggendo il Qr-code con un qualsiasi smartphone.
«Le piante aromatiche si usano nelle cucine private, nella ristorazione professionale e negli esercizi pubblici, fino al bar. Ci è sembrato utile valorizzare attraverso l'etichetta, dotata anche di codice Qr, le produzioni locali e il chilometri zero», spiega Piero Piccioni, direttore di Coldiretti Veneto. «Il 90% della merce florovivaistica immessa in commercio è anonima», evidenzia Adolfo Giannicchini di Fdai. Eppure il florovivaismo è un settore che in Italia vale oltre 2,5 miliardi e conta 100mila addetti in 27mila aziende, con un saldo commerciale positivo di oltre 180 milioni. In Veneto il numero di attività nel 2017 è rimasto stabile, poco meno di 1.500 unità, con l'eccezione di Verona dove le imprese incrementano a 233 (+1,7%). Cala la superficie, 2.700 ettari (-1,4%). Il valore della produzione. come certifica l'ultimo report di Veneto Agricoltura, cresce del 1,3% a 209 milioni grazie ai fatturati delle aziende di sistemazione di parchi e giardini, mentre la produzione di fiori e la vivaistica sono in calo rispettivamente dell'1%. «Le piante edibili – evidenzia Silvano Girelli presidente di Gruppo Flover – sono molto ricercate dai consumatori, non solo le piante aromatiche ma anche quelle da frutto e le orticole con la tendenza a coltivarle anche in spazi più piccoli, come gli orti sui balconi».