I vivaisti pugliesi sono in attesa di risposte sul loro futuro produttivo, perciò continuano a manifestare. Ieri una folta rappresentanza di vivaisti e loro dipendenti, oltre 200, si è data appuntamento sul lungomare di Bari, davanti al palazzo dell’assessorato all’Agricoltura, per esprimere il proprio malcontento per una situazione difficile che non accenna a risolversi. Poi una delegazione è stata ricevuta dal direttore del Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale, Gianluca Nardone, e dal funzionario dell’Osservatorio fitosanitario regionale, Anna Percoco.
Dopo l’incontro, tuttavia, la segreteria del Coordinamento vivaisti pugliesi ha informato in un breve comunicato che «a seguito delle risposte insoddisfacenti fornite in data odierna durante la manifestazione di protesta, il Coordinamento vivaisti pugliesi conferma lo stato di agitazione e comunica che il 21 febbraio dalle ore 10,30 ci sarà un presidio presso la nuova sede della Regione Puglia. I vivaisti pugliesi hanno il diritto di coltivare il proprio futuro e custodire la storia della propria terra!!! La Regione Puglia dica cosa vuole fare del vivaismo pugliese!».
I vivaisti non possono movimentare le piante specificate
Come è noto i vivaisti operanti nella zona delimitata in relazione al batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53, cioè nella zona infetta, nella zona di contenimento e nella zona cuscinetto, non possono movimentare le piante specificate (le specie vegetali destinate alla piantagione, a eccezione delle sementi, notoriamente sensibili agli isolati europei e non europei di X. fastidiosa, come ad esempio le ornamentali Polygala, Westringia, ecc., le orticole cima di rapa e pomodoro, ecc. le frutticole ciliegio, olivo, mandorlo) da essi prodotte e rischiano, a più o meno breve scadenza, di chiudere.
Già nei giorni scorsi circa 1.000 fra vivaisti e dipendenti si erano riuniti presso i Vivai Agricoltura Giovane Cooperativa di Monopoli (Ba) per denunciare la grave situazione in cui versano. Poi una delegazione di vivaisti si era recata all’assessorato all’Agricoltura per consegnare simbolicamente le chiavi delle loro aziende nelle mani dell’assessore di Gioia.
Secondo quanto disposto dalla Decisione di esecuzione 2015/789 della Commissione del 18 maggio 2015, relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Ue della X. fastidiosa, all’art. 9, e dal decreto Martina del 13 febbraio 2018, all’art. 12, la movimentazione delle piante specificate all’interno della zona delimitata e anche al di fuori di essa è possibile in deroga, purché le piante siano dotate di un passaporto verde sostitutivo e i vivai rispettino precise regole miranti a escludere ogni possibilità di infezione da parte del batterio.
Celerità e chiarezza, chiedono i vivaisti, che rimangono in stato di agitazione
«La situazione è complessa – dichiara Paolo Leoci, uno dei portavoce del Coordinamento vivaisti pugliesi –. Il Comitato fitosanitario nazionale non ha indicato le linee guida operative, la Regione Puglia pare non sia in grado al momento di rilasciare il passaporto verde sostitutivo, perché non avrebbe la possibilità di monitorare la situazione in campo, ed è molto burocratica sulle richieste dei vivaisti di come operare per andare in deroga. Adesso, dopo la trasmissione di un documento del Comitato fitosanitario nazionale, si attende il parere dell’Avvocatura regionale su alcuni dubbi espressi dall’Osservatorio fitosanitario regionale. Chiediamo che tale parere venga dato celermente e che la Regione poi si esprima chiaramente su come i vivaisti potranno muoversi. Noi intanto rimaniamo in stato di agitazione».