«Lotta a testa bassa contro fitopatie e clima»

Zanotelli
Nel suo secondo mandato promette di lavorare per la creazione di un sistema irriguo intelligente e continuare il contrasto a parassiti e fitofagi della frutta

Dopo le elezioni dello scorso ottobre che hanno confermato governatore Maurizio Fugatti, anche Giulia Zanotelli è rimasta al suo posto di assessora all’Agricoltura della Provincia autonoma di Trento. Una delega molto importante, perché il settore primario è uno dei pilasti dell’economia del Trentino. Zanotelli ha affrontato fin dalla prima seduta dell’esecutivo provinciale le numerose questioni sul tappeto, dando precisi segnali su come Piazza Dante (sede della Provincia,) intenda affrontarle mettendo subito sul piatto oltre 28 milioni di euro per una serie di bandi, avendo presente che oggi non è possibile ragionare per “compartimenti stagni”. In vista del nuovo mandato le organizzazioni sindacali agricole - Coldiretti, Confagricoltura e Cia - hanno esplicitamente chiesto all’assessora un approccio che le coinvolga di più nel tavolo verde, soprattutto nella fase di elaborazione dei provvedimenti.

Assessora Zanotelli, come risponde a questa istanza?

«Il modus operandi adottato prevede che ogni decisione sia esaminata ed affrontata in collaborazione con gli stakeholder, sia attraverso il Tavolo verde che mediante incontri dedicati a specifiche tematiche. È innegabile l'importanza di mantenere un costante dialogo con i rappresentanti dei vari settori, ma è fondamentale che la politica si assuma la responsabilità di fare sintesi rispetto alle diverse istanze, delineando così le direttive principali per promuovere lo sviluppo del comparto agricolo. Continueremo dunque a guardare in questa direzione».

Il cambiamento climatico, con ciò che significa per il settore primario, è una delle emergenze del nostro tempo. Un contributo strategico per affrontare i problemi connessi anche per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, può venire dalla ricerca e dalla sperimentazione, proprio nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dalla nascita della Fondazione Mach. La Provincia come intende supportate la Fem?

«Il cambiamento climatico e le sue implicazioni sull'agricoltura, rappresentano una delle sfide più rilevanti del nostro tempo. In un contesto così critico, la ricerca e la sperimentazione assumono un'importanza strategica al fine di affrontare le problematiche connesse al generale innalzamento delle temperature – con implicazioni anche in questioni quali fitopatie e gestione delle risorse idriche – che stiamo osservando, per continuare a garantire la presenza del settore primario.

Con la sua lunga storia ed esperienza nel campo della ricerca, la Fondazione Mach è un partner fondamentale per la Provincia nel formulare politiche e azioni mirate. Il sostegno concreto continuerà a essere garantito dall’Amministrazione provinciale per affrontare in modo efficace l'urgente questione legata al cambiamento climatico e le numerose altre criticità che interessano il contesto agricolo. Guardiamo dunque a interventi mirati nel campo del risparmio idrico, della prevenzione e della lotta alle fitopatie, oltre che a investimenti nella genomica, nella formazione e nella ricerca applicata. La collaborazione tra la Fondazione Mach e la Provincia rappresenta infatti un modello di successo per affrontare le sfide contemporanee legate al cambiamento climatico nell'ambito dell'agricoltura. In questo senso, fondamentale sarà l’ulteriore rafforzamento della collaborazione con il Centro di sperimentazione di Laimburg, in Alto Adige».

Una delle emergenze conseguenti all’innalzamento delle temperature è quello dei patogeni alieni e della flavescenza dorata, che compromettono un’agricoltura sostenibile. La Provincia come pensa di affrontare il problema?

«La lotta alle fitopatie è centrale per il futuro della nostra agricoltura. Per questo motivo è già stato promosso uno specifico piano provinciale per il contenimento degli agenti patogeni, attraverso monitoraggi e azioni di lotta, con la costituzione di una cabina di regia specializzata. La nuova disciplina assicura maggiore tempestività ed efficacia nelle azioni di contrasto - con un necessario raccordo tra soggetti pubblici e privati - nel solco di quanto è stato fatto per la lotta biologica agli insetti dannosi con il controllo della cimice asiatica e della Drosophila zuzukii grazie anche al rilascio di insetti antagonisti parassitoidi. Questo lavoro dovrà proseguire e sarà implementato di concerto con gli attori del settore. È un tema che va affrontato insieme, proprio come fatto fino a oggi, al fine di raggiungere gli obiettivi prima e meglio. Stiamo già lavorando sul proseguo delle diverse iniziative».

Altra emergenza emersa sempre più negli ultimi anni è quella della riduzione delle piogge, con la conseguente riduzione della portata di falde e sorgenti. Da più parti si parla di un piano invasi che permetta di immagazzinare le acque in quota quando arrivano le piogge per distribuirle nei momenti di emergenza. Esiste un piano invasi a livello provinciale o come intende muoversi?

«L’Amministrazione provinciale conferma il proprio impegno nel garantire le risorse idriche necessarie all’agricoltura. Ne va della competitività del nostro sistema agricolo e della sostenibilità economica delle aziende. Negli ultimi decenni, il nostro territorio ha compiuto progressi significativi nell'efficientamento dell'irrigazione, diventando un modello per altre realtà. E continuiamo a guardare avanti: attraverso il progetto Irritre l’obiettivo è quello di sviluppare – grazie ai nostri centri di ricerca – un “consiglio irriguo” basato sull’intelligenza artificiale: si tratterà di un sistema informativo territoriale per un’irrigazione di precisione in Trentino».

Ma ci sono già dei progetti a tale riguardo?

«Numerosi sono quelli sostenuti con il Pnrr e definiti nell’ambito di un programma condiviso, mentre uno specifico piano irriguo è stato finanziato lo scorso anno. Questo strumento di programmazione per un utilizzo razionale dell'acqua in agricoltura appare fondamentale, perché definisce a livello di aree omogenee vaste, le esigenze prioritarie in termini di nuovi bacini di accumulo, di connessioni tra le reti esistenti e di sviluppo tecnologico, con un'attenzione anche agli investimenti per la produzione di energia e all'uso plurimo della risorsa idrica».

Sul tema della valorizzazione e promozione delle produzioni, come intende muoversi la Provincia?

«Continueremo a garantire la massima attenzione al settore primario, perché dallo sviluppo dell’agricoltura dipende la crescita e il benessere dell’intero territorio. Per questo intendo costruire e portare avanti nuove progettualità territoriali per promuovere le eccellenze del territorio e rafforzare l’alleanza tra agricoltura e turismo, anche con il sostegno di Trentino marketing. In quest’ottica sarà inoltre sviluppato l’enoturismo. Guardiamo peraltro con attenzione alla diffusione del marchio Qualità Trentino: una garanzia per i produttori e per le filiere, oltre che per i consumatori. Perché non basta offrire prodotti di eccellenza, ma bisogna saperli valorizzare».

«Lotta a testa bassa contro fitopatie e clima» - Ultima modifica: 2024-02-02T12:45:07+01:00 da Simone Martarello

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