A conclusione del G20 agricoltura tenutosi a Niigata in Giappone, e al quale ha partecipato il Ministro Gian Marco Centinaio, è stata diffusa una dichiarazione ufficiale per affermare, innanzitutto, che l’agricoltura si sta oggi avventurando nell'era delle nuove sfide e opportunità per i nostri sistemi alimentari.
La dichiarazione ufficiale prosegue auspicando che la produttività deve aumentare e le esigenze di distribuzione devono essere più efficienti, anche riducendo la perdita e lo spreco di cibo, al fine di ottenere cibo, sicurezza e migliorare l'alimentazione per la crescente popolazione mondiale.
Ma ai ministri dell’agricoltura del G20 non sfugge, ma, anzi, tengono a precisarlo, che tutto questo dovrebbe essere raggiunto in un modo più compatibile con la gestione sostenibile delle risorse naturali, e con "non lasciare indietro nessuno", come espresso nell'agenda 2030 per la sostenibilità dello sviluppo. La digitalizzazione e l'innovazione stanno aprendo nuove opportunità che contribuiranno a risolvere molti dei problemi e delle sfide. Tuttavia, al fine di cogliere queste opportunità, il settore agro-alimentare ha bisogno di attrarre nuovi investimenti in capitale fisico e umano.
ITALIA TRA I G20 DELL’AGRICOLTURA
I 20 paesi che fanno parte di diritto del G20 sono Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea (UE), Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Repubblica di Corea, Repubblica del Sud Africa, Russia, Arabia Saudita, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti d'America.
Ma alla riunione hanno partecipato 34 tra paesi e organizzazione in quanto oltre ai paesi titolari sono stati invitati anche Cile, Paesi Bassi, Senegal, Singapore, Spagna e Tailandia oltre alle seguenti organizzazioni internazionali ERIA (Istituto di ricerca economica per l'ASEAN e l'Asia orientale), FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), IFPRI (Istituto internazionale di ricerca sulle politiche alimentari), OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Banca mondiale, WFP (Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite) e Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
I TEMI IN DISCUSSIONE
La riunione di maggio 2019 ha avuto un tema principale dal titolo "Verso un settore agroalimentare sostenibile: problemi emergenti e buone pratiche". In tale contesto sono stati discusse le problematiche relative alla promozione di risorse umane innovative e nuove tecnologie e al miglioramento dei vantaggi per gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera alimentare.
LE CONCLUSIONI DEL VERTICE
I ministri dell'Agricoltura del G20, hanno evidenziato il loro ruolo e la loro responsabilità per offrire soluzioni migliori alle sfide esistenti ed emergenti, in quanto essi rappresentano circa il 60% della superficie agricola del mondo e circa l'80% del commercio mondiale nel settore agricolo.
Le altre conclusioni sono state:
- riaffermazione che innovazione e conoscenza sono fondamentali per la crescita della produttività sostenibile nel settore agro-alimentare;
- ribadita l'importanza dell’adozione delle nuove tecnologie in maniera agevole e tempestiva da parte dei produttori e delle altre parti interessate, compresa la collaborazione con i settori non agro-alimentari, al fine di massimizzare il loro pieno potenziale nell'aumentare la produttività e la sostenibilità del settore agro-alimentare;
- sottolineata l'importanza di incoraggiare l'innovazione in agricoltura, tra l'altro, attraverso l'utilizzo e l'accesso di tecnologie avanzate, come informazioni e Tecnologia della comunicazione (ICT), Intelligenza artificiale (AI) e robotica, in quanto possono offrire una soluzione per una vasta gamma di problemi;
- riaffermato che lo sviluppo sostenibile aumenta l'efficienza e la produttività, e in particolare, e inoltre riduce la perdita e lo spreco di cibo, contribuisce alla lotta contro l’insicurezza del cibo, aumentando l'efficienza delle risorse naturali e la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra;
- dichiarata la volontà di aumentare gli sforzi per alleviare la fame e la malnutrizione, assumendo come G20 il ruolo guida nella riduzione delle perdite e dei rifiuti alimentari lungo le filiere. In particolare, incoraggiando la cooperazione con la società civile e gli attori privati per prevenire la perdita del cibo a livello di lavorazione, vendita al dettaglio e di consumo e condivisione di pratiche riguardante la riduzione delle perdite pre-e post-raccolto;
- riconosciuto che le filiere agroalimentari possono contribuire a rivitalizzare le aree rurali insieme ad altre attività come il turismo e la promozione di prodotti locali che contribuiscono ad aumentare il valore aggiunto del prodotto e il reddito per gli agricoltori.