BIOGAS

Il Cib chiede un quadro di regole certe

Servono regole certe e stabili, facilmente applicabili per favorire lo sviluppo della “digestione anaerobica che fa bene al Paese"

«L'industria italiana del biogas - sostiene Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas - è già per dimensioni la seconda in Europa, dopo la Germania. Facendo ricorso a effluenti zootecnici, prodotti agricoli e sottoprodotti agroindustriali, secondo i principi del “biogas che fa bene al Paese”, con 400mila ettari e l'utilizzo di biomasse residuali il settore è in grado di soddisfare almeno il 10% del consumo attuale di gas naturale in Italia. Centrando il potenziale produttivo del biogas, pari a circa 8 miliardi di m3 di gas metano equivalenti, si potrebbe raddoppiare in poco tempo la produzione di gas naturale in Italia, abbattendo la dipendenza dall'export e contribuendo a far crescere il Pil dell'agricoltura del 5% (2 miliardi di /anno)».


Per fare questo però, prosegue Gattoni, occorre «un quadro di regole certo per le aziende che hanno costruito i loro impianti nel 2012, la rapida attuazione delle norme per il biometano, investimenti pubblici a sostegno dell'innovazione e della cooperazione tra i centri di ricerca, una classificazione nazionale del digestato».

Il Cib chiede un quadro di regole certe - Ultima modifica: 2013-02-28T08:06:28+01:00 da Redazione Terra e Vita

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