L’energia rinnovabile “archiviata” di giorno e utilizzata di notte apporta un “risparmio di oltre 500 milioni di euro all’anno” ai proprietari degli impianti e “benefici” al sistema elettrico secondo uno studio, presentato a Roma da Anie Energia (Federazione nazionale aderente a Confindustria).
Nel rapporto “Residential electrical storage systems”, il primo sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico non solo per il sistema elettrico ma anche per l’utente finale, sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane), si legge: «una diffusione massiva di questa tecnologia, che ha la finalità di trattenere l’energia in eccesso generata durante il giorno permettendo di utilizzarla durante la notte, incrementa l’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30% al 70% determinando un notevole risparmio per i proprietari degli impianti e benefici rilevanti per il sistema elettrico calcolati in oltre 500 milioni di euro annui.
«È però necessario risolvere l’incertezza sulle norme di connessione» sempre scondo Anie che sollecita anche «una regolamentazione specifica da introdurre in tempi brevi. In un momento delicato per il comparto del fotovoltaico come l’attuale, l’adozione dei sistemi di accumulo per gli impianti residenziali appare come una valida opportunità di far crescere ulteriormente il fotovoltaico domestico anche dopo la chiusura del VCE e la fine delle tariffe incentivanti sull’energia prodotta, facilitando il raggiungimento della grid parity».