RIFORMA UE

    Pac, pioggia di 5mila emendamenti

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    Oltre cinquemila:
    questo il numero
    degli emendamenti
    depositati in commissione
    Agricoltura dai parlamentari
    europei per migliorare la Politica
    agricola comune (Pac)
    del post-2013 e renderla più
    consona alle esigenze dei cittadini,
    ma soprattutto degli
    agricoltori.
    Una mole di richieste di
    modifica alla proposta della
    Commissione Ue che testimoniano
    la forte attenzione posta
    dalle istituzioni e dagli
    operatori a quella che, probabilmente,
    sarà ricordata come
    la più «contorta» riforma che
    la Pac abbia mai conosciuto.

    Tra queste richieste figurano
    anche quella riguardante il
    dossier dell’Ocm unica, un regolamento
    a cui viene destinata
    una quota marginale delle
    risorse europee per il settore
    agricolo – meno del 5%, contro
    il 72% a favore dei pagamenti
    diretti – ma al cui interno
    figurano gli strumenti deputati
    a mantenere una «rete
    di sicurezza» per le imprese
    agricole, a riequilibrare il potere
    contrattuale all’interno
    della filiera alimentare attraverso
    un rafforzamento di
    quello degli agricoltori e ad
    aumentare la competitività
    dei prodotti europei nella più
    vasta arena mondiale.

    Pur con tutti i difetti del
    caso, e alla luce dell’accresciuta
    concorrenza internazionale,
    senza le Organizzazioni
    dei produttori (Op) e i programmi
    operativi forse oggi
    in Italia non esisterebbe più
    una filiera ortofrutticola; così
    come, al di là dei giudizi non
    troppo positivi della Corte
    dei conti europea sull’efficacia
    di alcune misure, appare
    innegabile il contributo dato
    dall’Ocm alla conquista di
    nuovi mercati da parte dei vini
    italiani: nel triennio
    2009-11 e cioè a partire dall’attivazione
    dei fondi per la
    promozione nei paesi terzi, le
    esportazioni dei nostri vini
    nei mercati extra-Ue sono
    passate da 1,6 a 2,1 miliardi
    di euro, registrando una crescita
    del 27,4% contro un aumento
    che per quanto riguarda
    l’export verso il mercato
    comunitario si è «fermato» al
    14 per cento.
    Dalla lettura della proposta
    di riforma avanzata dalla
    Commissione per il regolamento
    dell’Ocm unica, si ha
    sostanzialmente l’impressione
    di una serie di «ritocchi»
    che, in certi casi come quello
    dell’intervento pubblico e dell’ammasso
    privato, più che
    irrobustire sembrano aver indebolito
    la «rete di sicurezza
    » per gli agricoltori.
    Così
    come la questione delle Op
    per le quali la Commissione,
    nell’intento di un loro rafforzamento,
    ha proceduto a un
    ampliamento delle loro funzioni
    per tutti i comparti agricoli
    senza però dotarle di strumenti
    operativi e dotazioni finanziarie
    dedicate, come nel
    caso dell’ortofrutta.
    Da queste e altre considerazioni
    sono partite le modifiche
    inserite nel progetto di
    relazione presentato da Michel
    Dantin il 18 giugno scorso
    e in questo si innestano
    anche gli emendamenti che la
    Regione Puglia, nel ruolo di
    coordinatore degli assessorati
    Agricoli e con il supporto dell’Osservatorio
    economico dell’Istituto
    agronomico mediterraneo
    di Bari, ha provveduto
    a inviare ai parlamentari europei.

    Il pacchetto di emendamenti
    interessa i diversi capitoli
    del regolamento. In tema
    di intervento pubblico e ammasso
    privato, le modifiche
    proposte riguardano la reintroduzione
    del grano duro tra
    i prodotti suscettibili di intervento
    pubblico, allargano la
    platea dei beneficiari per
    l’ammasso privato a tutti i
    prodotti agricoli e introducono
    tra i criteri di definizione
    per la concessione di tale strumento
    i costi di produzione e
    l’impatto sui margini di profitto
    dei produttori.

    Una proposta rilevante riguarda
    l’olio d’oliva. Gli
    emendamenti avanzati rafforzano
    il ruolo delle Op in questo
    comparto, sostituendole
    alle Organizzazioni di operatori
    quali beneficiari unici dell’aiuto
    specifico dedicato al
    settore e allargando altresì il
    campo di azione dei programmi
    triennali.

    Tra le ulteriori attività inserite
    si segnala il monitoraggio
    e la gestione amministrativa
    del mercato, la diffusione
    di informazioni sulle attività
    svolte dalle Op ai fini del
    miglioramento della qualità
    dell’olio, la concentrazione
    dell’offerta, l’ottimizzazione
    dei costi di produzione e la
    stabilizzazione dei prezzi alla
    produzione.
    Infine, l’ortofrutta. Nell’ambito
    del regime di aiuti
    per questo settore, si propone
    di estendere, nel quadro della
    prevenzione e gestione delle
    crisi, i ritiri dal mercato anche
    ai prodotti trasformati
    nonché di permettere, sempre
    attraverso i programmi operativi,
    l’alimentazione dei fondi
    mutualistici e il sostegno alle
    spese amministrative di costituzione
    di tali strumenti di
    gestione del rischio.

    Pac, pioggia di 5mila emendamenti
    - Ultima modifica: 2012-09-03T14:21:27+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    Pac, pioggia di 5mila emendamenti - Ultima modifica: 2012-09-03T14:21:27+02:00 da Redazione Terra e Vita

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