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Una riunione di ordinaria amministrazione quella che si è tenuta nei giorni scorsi, a Bruxelles, tra i ministri dell’Agricoltura della Ue. Con il tema caldo della ripartizione dei finanziamenti relegato a una colazione informale a margine del Consiglio.
All’ordine del giorno, le modalità da definire per un’ulteriore semplificazione della Pac e la presentazione di una comunicazione della Commissione relativa al partenariato europeo per l’innovazione al fine di rilanciare, in particolare, la produttività agricola. E su richiesta della delegazione portoghese, è stato fatto il punto sulla siccità che sta caratterizzando i primi mesi dell’anno in corso. La Spagna ha chiesto di anticipare il pagamento dei premi Pac.
Ma la sessione del Consiglio ha fornito l’occasione per discutere anche del settore ortofrutticolo che, negli ultimi tempi, è stato scosso da profonde crisi di mercato. L’ultima risale alla scorsa estate.
Come annunciato alla vigilia del Consiglio Ue dal ministro spagnolo, Canete, è stato presentato al commissario, Ciolos, un documento congiunto di Francia, Italia e Spagna che contiene una serie di proposte per rivedere la vigente Organizzazione comune di mercato (Ocm). Ciolos si è impegnato a presentare una proposta entro maggio, tenendo conto delle richieste presentate dai tre Stati membri (ai quali si sono aggiunti Portogallo e Grecia). La prima è quella di rendere più efficaci gli strumenti già a disposizione, per prevenire e contrastare le crisi di mercato. In pratica, una revisione urgente del regolamento n. 543/2011. Ma non basta. Nell’ambito del negoziato per la riforma della Pac, si dovrà discutere sulla messa in opera di un dispositivo più efficace e tempestivo di ritiro dei prodotti, in presenza di gravi squilibri tra domanda e offerta, e delle possibili iniziative comuni per spingere i consumi dei prodotti in crisi.
Inoltre, è stata proposta alla Commissione la creazione di un osservatorio europeo con il compito di tenere costantemente sotto controllo l’andamento delle produzioni, i mercati e l’evoluzione dei consumi.
Infine, Francia, Italia e Spagna hanno sollecitato a Bruxelles un più efficace funzionamento del meccanismo relativo ai prezzi di entrata dei prodotti ortofrutticoli importati, per accrescere la trasparenza dei flussi commerciali con i Paesi terzi, soprattutto nell’ambito degli accordi preferenziali.
Quest’ultima richiesta prende, in particolare, spunto dal via libera, a metà febbraio, all’accordo Ue-Marocco sul commercio di prodotti agricoli che ha suscitato aspre polemiche negli Stati membri nei quali si concentra la produzione ortofrutticola europea. Da ricordare, al riguardo, che anche il Parlamento europeo ha votato una risoluzione per chiedere un rafforzamento dei controlli alla frontiera per verificare il rispetto dei contingenti ed evitare violazioni dei prezzi di importazione.
Sul tema chiave dei criteri di riparto dei fondi tra Stati membri, sia di quelli destinati agli aiuti diretti che del budget, si è svolta invece una riunione informale a margine del Consiglio. Ma per risolvere la questione sarà necessario aspettare l’esito del tavolo parallelo sul bilancio Ue 2014-2020.