«È fondamentale lavorare per rimuovere ogni freno che possa ostacolare o rallentare la
transizione energetica dell'Italia e dell'Europa e, in tal senso, esprimiamo la nostra ferma contrarietà in merito all'attuale orientamento della Commissione Ue sugli incentivi all'agrisolare». Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, nel condividere le perplessità avanzate dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli in merito delle
politiche comunitarie sulle agroenergie espresse nella bilaterale con il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski.
Permettere di produrre di più e vendere l'energia
«In particolar modo in un Paese come il nostro - spiega il presidente - caratterizzato da aziende agricole di medio-piccole dimensioni con un consumo energetico decisamente non elevato, non si può pensare di limitare la concessione di incentivi all'agrisolare al solo autoconsumo delle imprese, lasciando di fatto la transizione energetica alla libera scelta delle aziende, che a fronte di queste condizioni potrebbero trovare poco conveniente l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti e sulle coperture delle strutture».
Da qui l'appello di Verrascina a presidente del Consiglio Mario Draghi e a tutti gli europarlamentari italiani, affinché si adoperino per rimuovere questi paletti stringenti che limitano fortemente la possibilità di installare pannelli fotovoltaici. Per una vera rivoluzione energetica, per la Copagri, è fondamentale sfruttare appieno i fondi provenienti dal Pnrr, con cui vengono stanziati 1,5 miliardi per l'agrisolare, 1,1 miliardi per l'agrivoltaico e 1,9 miliardi per il biometano e il biogas, e incentivare il più possibile la produzione di energia da fonti rinnovabili, garantendo ovviamente la piena salvaguardia e la completa tutela dei suoli agricoli, il cui fine primario è e deve continuare a essere la produzione di cibo.