Open Fiber - come riferisce Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) in una nota - ha vinto i bandi nazionali per la posa della Bul (Banda ultra larga) nelle "aree bianche" e sta quindi lavorando nelle zone interne rurali e montane, dove gli operatori privati non investono più di tanto e dove, invece, vengono usati gli oltre 3 miliardi di euro di fondi europei e statali per la realizzazione delle infrastrutture.
Stanno proseguendo in queste settimane progettazione e cantieri, ma si stanno anche accumulando ritardi e Uncem ha chiesto al Governo di allentare la burocrazia, gestendo con efficacia gli appalti, eliminando veti su autorizzazioni e procedure.
Uncem ha dichiarato che farà tutta la pressione necessaria e tutte le azioni politico-istituzionali affinché i lavori procedano veloci e con un coinvolgimento efficace degli Enti locali.
Lo stato dell’arte
Cliccando qui si possono vedere tutti gli ultimi dettagli sul piano.
Per sapere lo status della situazione alleghiamo due documenti (clicca per vederli)
- Stato del progetto fibra al 1° luglio 2019
- Comuni nei quali manca una sola autorizzazione, senza la quale i lavori sono fermi Dovranno ripartire gli interventi nelle prossime settimane.
Un piano a prova di futuro
Il Piano per la banda ultralarga rappresenta sicuramente una importante risorsa per colmare le sperequazioni territoriali e altre emergenze strutturali di sviluppo.
Il divario digitale riguarda telefonia mobile, tv, trasmissione dati, in tre sfere che sono congiunte. Uncem sta collaborando con gli operatori delle telecomunicazioni, la Rai, il Ministero dello Sviluppo economico, Infratel e Open Fiber. Inoltre ha stretto accordi con operatori privati - come Eolo - per dare connettività a buona velocità già oggi, mentre il Piano Bul in corso dovrà rappresentare una risorsa "a prova di futuro".
Uncem è a disposizione per fornire informazioni su Bul e sull’Agenda digitale