Il coriandolo (Coriandrum sativum L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae. Viene coltivato principalmente per i suoi frutti e le foglie verdi per dare sapore ai piatti. I semi secchi contengono oli essenziali che vengono utilizzati in pasticceria, nell’industria farmaceutica e per aromatizzare i liquori. È una pianta molto rustica, ha un ciclo colturale breve (semina ottobre-novembre e raccolta luglio-agosto) e la sua coltivazione è totalmente meccanizzata. Numerosi sono gli agenti di batteriosi che possono interessare il coriandolo: Pseudomonas syringae pv. coriandricola, Xanthomonas campestris pv. coriandri, Xanthomonas hortorum pv. carota ecc.
Un batterio molto dannoso
Fra questi quello più comune e dannoso è Pseudomonas syringae pv. coriandricola (Bacterial Leaf Spot). I sintomi iniziali della malattia sono rappresentati da lesioni idropiche sulle foglie che evolvono in macchie di varie tonalità, da marrone chiaro a marrone, fino a divenire nere. Le lesioni sono solitamente delimitate dalle nervature delle foglie e, quindi, hanno un aspetto angolare, quadrato o rettangolare. Con il tempo le macchie possono seccare e diventare cartacee. Le lesioni tendono ad essere relativamente piccole, di circa 3-6 mm di diametro, e sono visibili sia sulla pagina inferiore che superiore. In condizioni favorevoli (elevata umidità) le macchie fogliari possono fondersi e causare un notevole appassimento del fogliame. Il patogeno si conserva sui semi e sui residui della coltura.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Numerosi funghi e qualche virus
Fra i funghi che possono infettare la coltura si possono citare Erysiphe poligony, Fusarium oxysporum f.sp. corianderii, Septoria, Rhizoctonia solani, Pythium spp., Alternaria spp., Sclerotinia sclerotiorum, Macrophomina phaseolina ecc. Fra i vari patogeni è stato anche segnalato Protomyces macrosporus, che si presenta sotto forma di “galle/gonfiori” sulle nervature fogliari, peduncoli, steli e frutti.
Particolarmente dannoso può risultare, in alcune annate, la Fusariosi (Fusarium oxysporum f.sp. corianderii). Le prime infezioni causano l’appassimento, il collasso e la morte delle piantine. Quando il coriandolo è infetto in una fase più avanzata le piante mostrano dapprima un ingiallimento e poi arresto di crescita, fino alla morte completa delle piante. I tessuti vascolari delle piante più vecchie infette hanno, in sezione, una colorazione da rossa a marrone dello xilema. Anche le radici sono colpite e marciscono.
L’oidio interessa tutte le parti aeree della pianta. Si forma una efflorescenza bianco-grigiastra e, successivamente, ingiallimenti e necrosi. I sintomi da Alternaria spp. iniziano con piccole macchie brune, circondate da un alone clorotico, sparse irregolarmente lungo i margini delle foglioline. Successivamente queste necrotizzano, confluiscono e determinano il disseccamento dell’intero lembo.
I virus di importanza economica segnalati sulla coltura sono: Alfalfa mosaic virus (AMV); Carrot red leaf virus (CRLV); Clover yellow vein virus (CYVV); Cucumber mosaic virus (CMV) ecc. Fra le piante parassite, in alcune zone, sono state rilevate infestazioni di orobanche.
Insetti, acari e nematodi
Possono causare danni gli afidi (Aphis gossypii ecc.), nematodi del genere Meloidogyne, ragnetti (Tetranycus spp.), tripidi, minatori fogliari (Liriomyza spp.), cicaline (Empoasca spp.) e alcuni defogliatori (Spodoptera spp., Helicoverpa armigera ecc.).