Di fronte alle gravi ripercussioni dei cambiamenti climatici che in questi ultimi anni stanno caratterizzando il nostro pianeta non si può più stare con le mani in mano. Ognuno di noi può fare qualcosa, a cominciare dal settore primario. È quanto emerso all’incontro sul biometano organizzato da Confagricoltura a Roma il 18 aprile scorso e che ha visto la partecipazione di importanti player dell’industria dei trasporti e di rappresentanti del mondo agricolo come: Cib, Confagricoltura, Eni, Fpt Industrial, Iveco, New Holland e Snam.
«Produrre energia sostenibile è l’impegno di molti agricoltori e allevatori che, per rispondere alle nuove esigenze di mercato e aumentare la sostenibilità delle proprie produzioni, hanno scelto la via del biometano. Una strada che, se percorsa collettivamente e con costanza, porterà alla decarbonizzazione del settore», hanno spiegato gli esperti.
Il biometano sembra così essere la soluzione più convincente per produrre energia pulita, senza ricorrere alle materie prime fossili. Un prodotto che sempre più si farà largo nel mondo dei biocarburanti per i mezzi di trasporto e darà un grosso contributo in termini di lotta al cambiamento climatico.
E gli imprenditori agricoli non sono soli nell’affrontare questa battaglia, accanto a loro ci sono anche industria e governo. Così, il cerchio di questa economia circolare si fa così sempre più ampio e a poco più di un anno dall’emanazione del decreto del 2 marzo del 2018 sulla promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti, è stato firmato l’Accordo di cooperazione per sostenere l’attuazione degli obiettivi del decreto.
L’intesa è stata siglata da Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, Piero Gattoni, presidente del Cib, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, Carlo Lambro, brand president di New Holland Agriculture e amministratore delegato Cnh Industrial Italia, Giacomo Rispoli, direttore portfolio management&supply and licensing di Eni, Annalisa Stupenengo, amministratore delegato Fpt Industrial e membro del Global executive committee di Cnh Industrial, e Michele Ziosi, direttore relazioni istituzionali Cnh Industrial.
Guarda il video con le dichiarazione di Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura.
Una collaborazione sinergica
L’accordo, che ha una durata di tre anni, prevede che le parti avviino una collaborazione nell’ambito della mobilità sostenibile a biometano, tramite l’avvio di iniziative e progettualità sul biometano rivolte alle imprese della filiera, alla pubblica amministrazione, all’informazione dei cittadini, alla ricerca e sviluppo.
L’obiettivo è quello di mettere in campo tutte le possibili sinergie nell’ambito della mobilità sostenibile, promuovendo in particolare l’uso di biometano avanzato prodotto da matrici agricole, zootecniche, agroindustriali, rafforzando ulteriormente sia la filiera tecnologica ed industriale, già presente nel settore della mobilità a gas, sia quella agro-energetica, che nel biogas è una delle più importanti in Europa e nel mondo.
Con la sigla dell’accordo si vuole anche mantenere alta l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, perché occorre ancora superare una serie di ostacoli burocratici che non permettono di liberare tutte le potenzialità oggi presenti nei territori e che rischiano di non rendere attuabile anche l’attuale decreto sul biometano, che ha sostituito il precedente provvedimento del 2013.
Già oggi, ad esempio, il biometano può contare su un potenziale, valutato sulla base della produzione elettrica da biogas, di circa 2,5 miliardi di metri cubi, ma alcune interpretazioni del dm 2 marzo 2018 e delle relative procedure applicative Gse frenano la riconversione degli impianti.
Per questo, come ribadito anche nell’accordo, occorre creare una cabina di regia con i rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali per favorire lo sviluppo graduale e continuo del biometano a beneficio dell’intera collettività e della tutela dell’ambiente.
In cosa consiste l’accordo
- Coinvolgimento degli stakeholder per favorire gli investimenti.
- Definizione delle modalità e delle priorità di sviluppo sinergico tra gli impianti di produzione del biometano, la rete del biogas, la rete delle stazioni di servizio in aree agricole e in aree urbane e il parco circolante dei veicoli (anche macchine agricole).
- Informazione e formazione sul biometano.
- Identificazione di possibili elementi di evoluzione del quadro normativo nazionale ed europeoatti a favorire lo sviluppo del biometano; definizione di nuovi strumenti di sostegno.
- Definizione di un piano di sensibilizzazione sull’utilizzo del biometano nel settore dei trasporti.
- Favorire la realizzazione di sistemi integrati di produzione, distribuzione ed utilizzo del biometano.
- Promozione di specifiche progettualità congiunte in ambito Power-To-Biomethane.
- Realizzazione di progetti dimostrativi per la produzione da digestione anaerobica, ad alta efficienza, di biometano con particolare riferimento alla riduzione dei costi.
- Identificazione delle aree di miglioramento tecnologico e delle modalità di supporto della filiera del biometano.
- Definizione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica mirati alla nascita di una nuova generazione di motori compatibili con il biometano.