Carota, guardia alta contro l’alternariosi

alternariosi
Tipici sintomi iniziali di A. dauci sull’apparato fogliare di carota in seguito all’attacco. È bene intervenire alla comparsa dei primi sintomi (foto Bugiani)
La gestione del fungo richiede di usare semente sana e conciata, varietà tolleranti e rotazioni colturali di almeno due-tre anni. Quando compaiono i sintomi utilizzare prodotti specifici

In genere la rottura della stagione estiva e l’arrivo delle conseguenti perturbazioni, porta le varietà più tardive di carota a essere suscettibili ad attacchi fungini che necessitano di appositi interventi di difesa. In questo periodo l’alternariosi, causata da Alternaria dauci, è la malattia chiave della coltura, nei confronti della quale si eseguono la maggior parte dei trattamenti fungicidi durante la stagione vegetativa.

Lesioni fogliari

Le lesioni fogliari di A. dauci tendono a comparire dapprima sulle foglie più vecchie basali, dove inizialmente appaiono come piccole aree di forma irregolari e di colore bruno-nerastro e localizzate per lo più ai margini o sulla punta del lembo fogliare. In condizioni climatiche favorevoli, il numero di lesioni aumenta considerevolmente e tendono ad espandersi fino a convergere necrotizzando e disseccando l’intera lamina fogliare. Al termine, l’intera foglia composta si accartoccia e muore.

Dal seme o dai residui

Il patogeno si può trasmettere attraverso il seme infetto o, più frequentemente, sopravvivere sui residui colturali. Questa seconda modalità, in genere, rappresenta la principale fonte di inoculo per le colture successive. Tuttavia, A. dauci non è in grado di persistere liberamente nel suolo per troppo tempo se i tessuti vegetali si decompongono completamente.

La velocità di diffusione dell’alternariosi in campo dipende sempre dal livello di inoculo disponibile, dalla temperatura e dalla presenza di acqua libera (sia essa fornita dalla pioggia, irrigazione, umidità relativa elevata o rugiada).  Condizioni ottimali per l’infezione sono 8-12 ore di bagnatura fogliare con temperature di 16-25 °C, che facilmente si riescono a raggiungere al momento della rottura dell’estate.

Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati o accedi all’edicola digitale

Strategia integrata

La gestione della alternariosi richiede un approccio integrato: fare ricorso all’uso di semente sana e conciata, a varietà tolleranti, a rotazioni colturali di almeno due-tre anni per permettere la decomposizione dei residui colturali, ad interrare in profondità i residui colturali infetti della coltura oltre che ad una oculata irrigazione. In campo inoltre è buona norma ridurre l’investimento colturale e ridurre al minimo i fattori di stress colturali (la malattia in genere compare preferibilmente su colture scarsamente fertilizzate e poco vigorose).

Durante la stagione vegetativa, è bene monitorare frequentemente la coltura per verificare la comparsa dei primi sintomi di alternariosi. Alla comparsa dei primi sintomi, si può intervenire con principi attivi quali i sali di rame (attivi anche nei confronti delle batteriosi) oppure con principi più specifici quali difenconazolo, pyrimetanil, azoxystrobin, pyraclostrobin+boscalid, oppure con i fungicidi appartenenti alla famiglia chimica degli Sdhi come fluoxapyroxad o la miscela fluoxapyroxad+difenoconazolo.

I sali rameici non devono superare 4 kg di ione rame / ettaro/ anno. Per evitare la comparsa di popolazioni del fungo patogeno resistenti, è necessario avere l’accortezza di alternare i principi attivi fra loro e di non eseguire più di due interventi all’anno anno con p.a. appartenenti alla famiglia delle strobilurine (pyraclostrobin e azoxystrobin) e degli Sdhi (fluoxapyroxad), più soggetti a sviluppare resistenze.        

Carota, guardia alta contro l’alternariosi - Ultima modifica: 2024-10-02T11:00:43+02:00 da Roberta Ponci

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome