Cia, servono mascherine per agricoltori e lavoratori agricoli

Mascherina Ffp3
Ne occorrerebbero 1.300.000 al giorno in tutta Italia, però mancano. Con la primavera si avvicina la stagione lavorativa più intensa. E tutti gli operatori agricoli si arrangiano come possono

Una mascherina al giorno per 1.300.000 operatori agricoli italiani.

Dino Scanavino
Dino Scanavino, Cia-Agricoltori Italiani

Questo il fabbisogno giornaliero degli agricoltori e dei loro dipendenti che non possono fare smart working, ma vogliono continuare a produrre cibo sano e fresco e assicurarlo a tutte le famiglie del paese.

Per essere messi in condizione di farlo, Cia-Agricoltori Italiani ha chiesto al Governo e alla Protezione civile chiarezza sui canali di approvvigionamento dei dispositivi di protezione per le imprese agricole e la certezza che le modalità di distribuzione non siano rallentate da pratiche burocratiche farraginose.

Domanda completamente insoddisfatta

La domanda di mascherine per gli operatori agricoli è completamente insoddisfatta.

«La primavera è arrivata e la produzione agricola si è innescata, non c’è Coronavirus che tenga, si deve coltivare e poi raccogliere per conferire all’industria alimentare – dichiara il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino –. In molte colture, anche in campo aperto, non è facile rispettare la distanza interpersonale di sicurezza, come pure in altri luoghi di lavoro lungo la filiera: dai magazzini agli spogliatoi, fino alle lavorazioni di confezionamento dei prodotti. Gli imprenditori sono quotidianamente impegnati a seguire le procedure e le regole di condotta necessarie a garantire la salute dei lavoratori nelle attività agricole che, per le loro caratteristiche, rendono particolarmente complessa la gestione dell’emergenza. Senza i dispositivi tutto questo è di difficile attuazione».

Molti agricoltori si stanno dotando autonomamente di mascherine, ma troppo spesso il mercato non è in grado di soddisfare la domanda, che sarà destinata ad aumentare nelle prossime settimane, con l’arrivo della stagione di raccolta di molti prodotti. «La domanda anche delle sole mascherine è completamente insoddisfatta. Cia chiede, perciò, di tenere in considerazione le esigenze del settore agroalimentare nella ripartizione dei dispositivi, dopo avere assolto alla domanda prioritaria di ospedali e presidi sanitari. Senza mascherine, guanti, tute, occhiali, cuffie non sarà possibile garantire la fornitura di materie prime indispensabili per il paese e si rischia di bloccare tutta la filiera, lasciando vuoti gli scaffali dei supermercati».

Una “provocazione” che nasce da un bisogno reale

Giannicola D’Amico, vicepresidente di Cia Puglia.

Quella della Cia nazionale è una “provocazione” che nasce da un grosso bisogno reale, commenta il vicepresidente di Cia Puglia, Giannicola D’Amico. «Sappiamo bene che in Italia c’è un’emergenza mascherine all’interno della più grande emergenza Coronavirus.

Mancano le mascherine e gli altri dispositivi di sicurezza individuale per i medici e gli altri operatori sanitari, figuriamoci per gli agricoltori e i loro dipendenti. In Puglia, ha comunicato il presidente regionale Michele Emiliano, occorrerebbero 33.500 mascherine al giorno solo per gli operatori sanitari, i quali ne sono in buona parte privi.

Ma abbiamo voluto mettere l’accento su una questione per nulla secondaria, in tempi di distanziamento sociale come forma di prevenzione dall’infezione virale. Gli agricoltori pugliesi stanno acquistando a proprie spese mascherine e guanti, come e quando possono e per ciò che riescono a trovare sul mercato. Un costo aggiuntivo, in una situazione di crisi e di grosse difficoltà per le aziende agricole, complici anche i recenti disastri climatici con nevicate e gelate fuori stagione. Così come cercano di mantenere e far mantenere la giusta distanza nei campi e nei magazzini di lavorazione.

Ma il lavoro degli operatori agricoli e agroalimentari, fondamentale per approvvigionare degli alimenti chi resta in casa, come ha riconosciuto in questi giorni anche il primo ministro Giuseppe Conte, meriterebbe ben altra considerazione, anche sotto l’aspetto della protezione individuale dal Coronavirus».

Cia, servono mascherine per agricoltori e lavoratori agricoli - Ultima modifica: 2020-04-01T11:01:37+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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