Dal 17 marzo 2020 (data di inizio della normativa emergenziale legata alla pandemia) al tutto il primo trimestre 2022 le imprese del settore agricolo hanno presentato 33.035 domande a fronte di 5,6 miliardi di nuovi finanziamenti per ottenere l’intervento del Fondo di garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello sviluppo economico. In venti anni, dall’inizio dell’operatività del Fondo fino al 2019 erano pervenute in tutto 2.661 domande.
Un capitolo a parte è quello delle garanzie sussidiarie per le moratorie su finanziamenti già in essere previste dall’art. 56 del Dl Cura Italia. Per questo intervento, aperto il 20 ottobre 2020 e chiuso il 15 settembre 2021, sono arrivate dal settore primario 44.228 domande per 1,2 miliardi di finanziamento.
Fino al 16 marzo del 2020, l’intervento del Fondo per il settore agricolo era limitato alle operazioni di controgaranzia presentate da Confidi agricoli (Confidi con capitale sociale o fondo consortile sottoscritto, per almeno il 50%, da imprenditori del settore primario). Dal 20 luglio 2020 queste condizioni restrittive sono state eliminate con l’apertura a tutte le operazioni di garanzia diretta (presentate dalle banche) e di controgaranzia (presentate da qualsiasi confidi), ma soltanto a valere sulle misure temporanee previste dal Temporay Framework. Dal 16 marzo 2022, infine, l’apertura all’agricoltura non è più legata alla scadenza del quadro temporaneo europeo sugli aiuti di stato perché è possibile presentare richieste di garanzia a valere sul regime de minimis (Regolamento Ue n.1408/2013) o sul regime di esenzione (Regolamento Ue n.702/2014).
Sorpresa: le aziende agricole investono
Le operazioni del settore primario presentate dal 17 marzo 2020 fino al primo trimestre 2022 mostrano alcune peculiarità rispetto ai dati complessivi del Fondo di garanzia. Le imprese del settore agricolo ricorrono maggiormente al Fondo di garanzia per operazioni a fronte di investimenti con 7.285 domande presentate, pari al 22,1% del totale del settore primario, a fronte di finanziamenti per 1,6 miliardi, pari al 28,7% del settore. In relazione all’intera operatività del Fondo di garanzia, il numero di operazioni e l’importo complessivo dei finanziamenti per investimenti rappresentano rispettivamente il 6,5% e il 15,7% del totale.
Finanziamenti all'agricoltura più alti della media
Un’ulteriore peculiarità riguarda il finanziato medio che per l’agricoltura è di 170mila euro contro i 110mila complessivo del Fondo di garanzia. Una differenza che dipende sia dal maggior peso di finanziamenti garantiti per investimenti (normalmente più alti di quelli per liquidità), sia dall’importo medio dei finanziamenti garantiti per liquidità sensibilmente superiore nel settore agricolo rispetto al dato complessivo del Fondo. Nel settore primario abbiamo infatti un finanziato medio di 221mila euro per operazioni a fronte di investimenti e di 155mila euro per le operazioni di liquidità. I corrispondenti valori complessivi del Fondo ammontano rispettivamente a 263mila euro e 99mila euro.
Si ricorre al Fondo soprattutto al Sud ma cifre più alte al Nord
Con riferimento a distribuzione per territorio e per dimensione aziendale i dati dell’agricoltura sono maggiormente allineati con quelli complessivi del Fondo. In relazione al dato geografico, al primo posto troviamo il Mezzogiorno, tradizionale territorio di attività della banca, con 8.858 domande, seguito dal Nord Est con 8.700, dal Nord Ovest con 8.297 e dal Centro con 7.180. In termini di importi complessivi delle operazioni garantite la classifica cambia: al primo posto c’è il Nord Est con 1,8 miliardi, seguito dal Nord Ovest con 1,4 miliardi, dal Mezzogiorno con 1,3 miliardi e dal Centro con 1,1 miliardi. La differenza tra le due graduatorie si spiega con l’importo medio delle operazioni garantite: 212mila euro nel Nord Est, 168mila nel Nord Ovest, 153mila nel Centro e, infine, 144mila nel Mezzogiorno.
Micro e piccole imprese
In relazione alle dimensioni aziendali dei beneficiari, forte è la presenza di microimprese con 25.724 domande presentate (78% del settore primario), a fronte di un importo complessivo di 2,4 miliardi (44%). Seguono le piccole imprese con 5.552 domande (16,8%) per un importo di 1,7 miliardi (31,4%), le medie imprese con 1.508 domande (4,6%) per un importo di 1,1 miliardi (19,7%) e le Mid Cap con 251 domande (0,8%) per un importo di 285 milioni euro (5,1%).