Sono stati “solo” poco più di 9mila i furti di macchine agricole stimati in Italia nel corso dell’anno scorso. Sembra un numero enorme, ma si tratta di un deciso miglioramento rispetto agli oltre 13mila mezzi sottratti agli imprenditori agricoli e agromeccanici cinque anni fa. Sono i dati diffusi oggi a Eima international 2018 da Unacma (Unione nazionale commercianti macchine agricole), Cai (Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani) e Mls (Mechanical line solutions) nel corso dell’incontro “Il fenomeno dei furti di macchine agricole. Testimonianze e possibili soluzioni”.
Organizzazioni criminali ben organizzate
«Il problema – denuncia Gianni Di Nardo di Unacma – è che il valore di questi furti è aumentato significativamente, perchè oggi gli imprenditori possono avere in dotazione macchine equipaggiate con sistemi satellitari e applicazioni elettroniche e digitali di gestione dell’agricoltura di precisione, e le sottrazioni spesso riguardano proprio queste tipologie di macchine, a testimonianza dell’esistenza di organizzazioni criminali ben organizzate che agiscono molto probabilmente su commissione». Un fenomeno significativo che rimane comunque molto difficile da quantificare (e che quindi rimane spesso sotto traccia).
Un fenomeno difficile da quantificare
Di Nardo ha infatti sottolineato la difficoltà nel reperire dati sul fenomeno e soprattutto la mancanza di informazioni specifiche sui furti di macchine agricole. Gli unici dati a disposizione sono spesso in forma aggregata, il che significa che si hanno numeri precisi per le principali categorie di mezzi come macchine, motorini o anche barche, ma per le macchine agricole non esiste una categoria a sé stante e confluiscono, assieme ai furti di serre o motoseghe, in un’unica categoria “Furti Vari”.
Tutto quello che si sa quindi sono indicazioni di massima, che testimoniano approssimativamente un calo nel numero dei furti di macchine agricole, così come un calo dei furti in genere in tutta Italia. Un altro aspetto interessante è che il fenomeno riguarda oggigiorno prevalentemente macchine di grande potenza, super accessoriate e ad alto contenuto tecnologico, da cui si stima un valore medio dei furti in realtà molto alto, nonostante numericamente in calo.
Medie e piccole potenze sottratte, smontate e trasferite
«Sembra che le macchine più gettonate – testimonia Roberto Guidotti di Cai - siano quelle da 80-150 cavalli. Macchine di piccole dimensioni e quindi facilmente trasportabili in container. Spesso per agevolare ulteriormente il trasporto vengono smontate le ruote o la cabina».
Il processo non si ferma qui però. Le macchine spesso vengono depositate in aree abbandonate o dismesse, aree spesso difficili da scoprire e anche poco sicure. Dopo un periodo anche piuttosto lungo, vengono esportate verso i paesi dell’est, principalmente Moldavia, Bulgaria e Romania, contraffatte nel numero di immatricolazione e nel numero di telaio. Rintracciare le macchine, a questo punto, diventa praticamente impossibile.
Antifurto obbligatori
Per porre fine al problema dei furti è necessario intervenire su più piani. C'è bisogno di fare informazione e di fare rete tra operatori, istituzioni e stampa. Ma bisogna anche agire concretamente. Unacma ha chiesto al ministero dell’Agricoltura e alle Regioni, per quanto riguarda i Psr, di vincolare i finanziamenti alle macchine agricole che dispongono di dispositivi antifurto che rendano le macchine rintracciabili, incentivando in questo modo l’adozione di strumenti che permettano di arginare il problema.
Blocco idraulico e localizzatori in posizioni casuali
Ma di quali dispositivi antifurto ci si deve dotare allora? È su questo punto che Dario Bartesaghi di Mechanical line solutions (Mls)ha portato la propria esperienza. «La direzione da seguire per affrontare il problema dei furti è quella di adottare sistemi tecnologici che impediscano il furto totale delle macchine, ovvero lo spostamento fisico della macchina dal luogo di deposito, e che garantiscano la rintracciabilità completa del mezzo in qualunque momento. Mls propone infatti un antifurto completamente meccanico che blocca idraulicamente la macchina impedendone qualsiasi spostamento e una serie di localizzatori satellitari gps di piccole dimensioni, senza fili e occultabili direttamente dall’agricoltore in posizioni poco visibili, a differenza dei tradizionali satellitari cablati ormai obsoleti».