Dalle elevate temperature dell'ultima settimana di marzo si è passati a gelate improvvise, della prima decade di aprile, con pesanti effetti negativi sullo sviluppo vegetativo delle produzioni agricole. La situazione non è stata omogenea in tutto il territorio nazionale ma molte sono le aree colpite. Quando si verificano eventi atmosferici di questo tipo torna centrale la gestione del rischio. Asnacodi Italia e il sistema dei Condifesa a essa associati sono a disposizione delle imprese agricole per prestare l’assistenza nella valutazione dei danni che si stanno manifestando a causa delle gelate degli ultimi giorni.
La rete dei Condifesa mette a disposizione tutte le sue professionalità e strumenti alle aziende – afferma il presidente di Asnacodi Italia Albano Agabiti –. La nostra mission è quella di rendere possibile ad un numero sempre maggiore di imprese, l’utilizzo di questi ombrelli finanziari. In Italia si possono assicurare con la contribuzione pubblica tutti gli eventi atmosferici, dalle gelate alla siccità».
Rete Condifesa al lavoro per stimare i danni
«Ci preme sottolineare che certe situazioni non sono facilmente prevedibili ma oggi abbiamo i mezzi per fronteggiarli e in molti casi ridurre sensibilmente gli effetti negativi sui redditi delle imprese agricole – evidenzia il direttore di Asnacodi Italia Andrea Berti –. Con gli strumenti di gestione del rischio si garantisce alle imprese agricole di rimanere sui territori e continuare a fornire produzioni di qualità a difesa del Made in Italy».
È ancora prematuro stilare un quadro esaustivo dei danni, ma è chiaro che sono stati colpiti parte dei vigneti in Veneto, Toscana e Piemonte. Danneggiati i frutteti in Emilia-Romagna, Piemonte ed altre regioni.
«Tutti i Condifesa aderenti ad Asnacodi Italia hanno attivato un capillare monitoraggio delle situazioni e sono a disposizione dei loro associati per le valutazioni al fine di avere un quadro complessivo, di tutti i danni e i loro effetti – spiega Berti. In collaborazione con le Organizzazioni professionali, Ministero, Ismea ed Ania – continua il direttore – stiamo attivando un tavolo di lavoro per valutare i migliori strumenti da adottare al fine di definire una soluzione di protezione per tutte le imprese del Paese che possa dare risposte rispetto ai cambiamenti climatici. Sostenibilità economica, ampia diffusione degli aderenti, semplificazione, introduzione di sistemi digitali sono gli elementi da cui partire con l’obiettivo comune di favorire la resilienza delle aziende agricole».