Gestione del rischio, serve comunicare

gestione del rischio
Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia
Il direttore di Asnacodi Italia Andrea Berti sottolinea l'importanza di trasferire conoscenza agli agricoltori per far crescere la loro capacità di lettura e conoscenza dei rischi aziendali e recepire le nuove opportunità come il fondo AgriCat

Il momento per il settore della gestione del rischio è strategico. Lo abbiamo detto più volte ed è stato ribadito dai principali portatori d’interesse del nostro mondo, su tutti il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli. Siamo all’alba di un nuovo modo di concepire la difesa delle colture agricole. Infatti, la una nuova Pac darà il via a un fondo mutualistico trasversale per tutte le aziende agricole nazionali al fine di tutelarle dai danni catastrofali: il fondo nazionale AgriCat. Uno strumento di fondamentale importanza per le nostre aziende agricole, per le compagnie di assicurazione, per i riassicuratori, ma non solo.

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Di pari passo è necessario dare il via a un percorso, che come sistema Asnacodi Italia-Condifesa abbiamo già avviato, per trasferire conoscenza agli agricoltori con lo scopo finale di far crescere, da un lato, la capacità di lettura e conoscenza dei crescenti rischi aziendali e recepire queste importanti opportunità che abbiamo a disposizione per mantenere sostenibile il nostro settore, inteso come agricolo.

I cambiamenti climatici, purtroppo, sono sotto l’occhio di tutti, l’arrivo di nuovi insetti alieni, le fluttuazioni del mercato minano la redditività delle imprese agricole nazionali. La gestione del rischio gioca un ruolo di primaria importanza per mitigare questi effetti negativi.

Gestione dei rischi che deve essere intesa come un approccio a 360 gradi, fatto di strumenti tecnologici, digitalizzazione, innovazione e soluzioni di difesa passiva, ovvero, polizze assicurative, fondi mutualistici per la stabilizzazione del reddito, fondo per tutelare dai danni causati dalle fitopatie. Quindi difesa attiva e difesa passiva che necessariamente devono andare a braccetto.

Un cambio di approccio non semplice da definire e da trasmettere, per questo come Asnacodi Italia abbiamo fortemente investito in quello che a livello universitario si definisce come “terza missione”, cioè l’insieme delle attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale e di trasformazione produttiva delle conoscenze, attraverso processi di interazione diretta con agricoltori, enti, associazioni ecc., con l’obiettivo di promuovere la crescita della gestione del rischio, affinché la conoscenza diventi strumentale per l’ottenimento di benefici di natura sociale, culturale ed economica.

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Un insieme di azioni che ci hanno spinto ad instaurare collaborazioni con le principali università, enti di ricerca e organizzazioni presenti sul nostro territorio da Nord a Sud. In questo contesto si inserisce anche l’esperienza portata avanti con Edagricole “In campo per la difesa”. Due giornate in campo con un successo in termini di pubblico e stakeholder coinvolti. Un messaggio chiaro: c’è necessità e curiosità di conoscere e toccare con mano!


di Andrea Berti
direttore di Asnacodi Italia

Gestione del rischio, serve comunicare - Ultima modifica: 2022-05-31T08:45:22+02:00 da K4

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