Centinaia di milioni sprecati nella gestione dei fondi europei all'agricoltura.
È questa, la pesante accusa contenuta nell'avviso di chiusura indagine inviato dalla procura di Roma a dieci indagati, gli amministratori del sistema che in Italia eroga contributi europei ai produttori per il sostegno della produzione agricola.
«La gestione dei sussidi agli agricoltori in Italia - scrivono i pm - è costata una somma 900 per cento superiore a quella di altri Paesi europei».
Il sistema informatico di cui si avvaleva, scrivono ancora i pm, era «inefficiente e di qualità molto scadente».
Il principale filone d'indagine, che vede indagati per frode i dieci destinatari dell'avviso di garanzia, è il contratto con il quale l'Agea affidò alla società privata Sin (nel 2006, per la durata di 9 anni) la gestione e lo sviluppo del Sian.
Secondo le accuse dei pm, l'attività fraudolenta è consistita nell'aver tagliato su misura quella gara per favorire il raggruppamento temporaneo di impresa che aveva gestito in passato quel servizio e che faceva capo ad Almaviva.
Inoltre non è stato «mai provveduto all'istituzione del comitato di valutazione verifica e collaudo che aveva il compito di stabilire la congruità tecnico economica dei progetti predisposti da Sin».
Infine è stato fornito un prodotto informatico «inefficiente e di qualità molto più scadente rispetto a quello richiesto da Agea».