Girasole, ricambio varietale dinamico e acido oleico in primo piano

    girasole
    Quasi l’80% degli ibridi in prova presenta un alto contenuto di acido oleico. A dimostrazione dell’importanza commerciale assunta ultimamente da questa tipologia

    Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con i risultati della rete di sperimentazione finanziata dalla Sezione colture industriali di Assosementi, che, da ormai ventidue anni, si prefigge l’obiettivo di valutare adattamento e potenzialità produttiva delle varietà proposte dalle società sementiere aderenti per rispondere concretamente alle esigenze di vari soggetti della filiera elianticola, in primis i produttori agricoli, che possono fruire del supporto di un’informazione tecnica attendibile e aggiornata, ancorché imparziale, per le sempre impegnative decisioni di scelta varietale del girasole.

    Quattordici ibridi in valutazione

    Nel 2021 sono stati proposti in valutazione 14 ibridi di girasole, di cui 11 ad alto contenuto di acido oleico, a dimostrazione dell’importanza commerciale che tale tipologia di girasole ha assunto ultimamente: nove le entrate al primo anno di valutazione, a testimonianza della dinamicità del ricambio varietale che anima questo settore, una al secondo e quattro presenti in valutazione da più di tre anni (Tab. 1).

    La sperimentazione, coordinata dal Crea-Cerealicoltura e Colture industriali di Osimo (An), ha coinvolto cinque unità operative (vedi riquadro) in sei località appartenenti a cinque regioni italiane (Marche, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia), rappresentative di tipici ambienti elianticoli dove si concentra la quasi totalità della produzione nazionale. Metodologia, modalità di conduzione delle prove ed esecuzione dei rilievi sono stati effettuati secondo principi ormai consolidati e desumibili da pubblicazioni relative agli anni precedenti.

    Va precisato che le semine sono state effettuate tra il 30 marzo (Budrio, in provincia di Bologna) e il 16 aprile (Papiano, in provincia di Perugia), ma, essendo la prova di Osimo stata sottoposta a un massivo attacco di piccioni, che ne hanno compromesso seriamente l’investimento, si è resa necessaria una risemina il 3 maggio. Per conseguenza l’intervallo semina-emergenza è variato dagli 8 giorni della località marchigiana ai 17 di quella umbra, dove condizioni di umidità del terreno non predisponenti hanno prolungato la fase di emergenza.

    Produzioni in calo del 12%

    Le località di prova presentavano, nel periodo aprile settembre, un andamento termico poliennale molto simile. Nel 2021, a differenza degli ultimi anni, non hanno mostrato un aumento medio generalizzato di questo parametro, denotando, anzi, una flessione media negativa a Budrio, Cesa (Ar) e Pozzuolo del Friuli (Ud) (-1,0, -0,3, -0,8 °C, rispettivamente). In tutti gli ambienti si è registrato un abbassamento termico in primavera, più marcato nelle località ricordate, mentre un sostanziale innalzamento estivo a Cesa, Monteleone (Fm) e Papiano.

    girasoleRiguardo le precipitazioni, dove si registrano solitamente cumuli pluviometrici di quasi 300 mm nell’intervallo considerato, ad eccezione della località nel Fermano, in cui cadono oltre 200 mm in più e quella friulana, con un surplus quasi doppio, l’annata è stata caratterizzata da un deficit di oltre la metà del novero totale proprio a Cesa, Monteleone e Papiano, mentre a Osimo, questo, seppure inferiore, ha superato i 130 mm; nelle restanti località non si sono apprezzati particolari scostamenti.

    Date le premesse, la resa media del 2021 (Tab. 2) è risultata inferiore a quella dell'annata precedente di circa il 12%, sia in acheni sia in olio. Budrio rimane la località in cui meglio si è estrinsecata la produzione, che è rimasta praticamente invariata rispetto alla precedente stagione. La flessione maggiore è stata riscontrata nella località di Cesa, che ha espresso una resa inferiore di 1,17 t/ha per gli acheni e 0,5 per l’olio teorico rispetto al 2020, in gran parte imputabile al deficit pluviometrico e alle alte temperature nelle fasi sensibili della riproduzione.

    Per le due località marchigiane la situazione si è praticamente invertita con Osimo, penalizzata dal ritardo di impianto, che ha eguagliato la resa di Monteleone del 2020, quando la produzione fu fortemente limitata dalla grandine. Viceversa, nel Fermano nel 2021 la coltura si è potuta avvantaggiare di precipitazioni utili nella fase appena precedente la fioritura, che hanno scongiurato la compromissione produttiva per il successivo stress idrico. Nessuna sensibile differenza si è riscontrata per quanto riguarda le località umbra e friulana tra le due annate.

    Le rese hanno presentato più o meno lo stesso scarto massimo tra località del 2020, sia per gli acheni che per l’olio (40 vs 41 per il primo carattere, 43 vs 44, per il secondo).

    Il contenuto in olio degli acheni si è mantenuto mediamente sullo stesso valore dell’anno precedente. A Monteleone si è registrata la più alta percentuale, con quasi due punti in più rispetto al secondo valore, ottenuto a Budrio.

    Le performance degli ibridi

    In quest’ultimo sito (Tab. 3) Mas 92CP ha raggiunto la produzione più alta dell’intera sperimentazione, superando le 4,5 t/ha; da questa non si sono statisticamente differenziati Mas 86.OL, DT5310OL e Toscana, oltre al testimone P63HE143, unico a entrare nel gruppo dei migliori. A convalida del buon comportamento delle accessioni nel territorio emiliano, inoltre, il fatto che l’ibrido con la minima resa a Budrio è comunque risultato superiore alla media di tutte le altre località.

    A Cesa il gruppo degli ibridi più performanti ne annoverava sette, con, al vertice, DT5310OL; tutti gli altri hanno comunque superato o approssimato le 3 t/ha. La massima differenziazione varietale si è avuta a Monteleone di Fermo, in cui appena tre ibridi, oltre al testimone della Pioneer, si sono evidenziati nel gruppo dei migliori: Emeric Hocp, con la resa maggiore in senso assoluto e, non differenziandosi statisticamente da questo, DT5310OL e Mas 85SU.

    Anche ad Osimo, Papiano e Pozzuolo del Friuli ha prevalso Emeric Hocp, raggiungendo la produzione più elevata in valore assoluto, non differenziandosi statisticamente però da altri nove, quattro e dieci ibridi, rispettivamente, compresi i due testimoni. Nelle due ultime località si è anche registrato il maggiore scarto tra le accessioni (48% a Papiano e 35 a Pozzuolo del Friuli).

    Da uno sguardo d’insieme nessuno degli ibridi in valutazione è entrato nel gruppo dei migliori in tutti gli areali di prova al pari del miglior testimone; DT5310OL e Mas 92CP lo hanno fatto cinque volte, Emeric Hocp quattro, Mas 815OL e ES Jurassic tre, come l’altro testimone. A Monteleone di Fermo, che ha fatto rilevare il più elevato contenuto medio di olio (Tab. 4), si è anche riscontrato il maggior numero di ibridi che hanno espresso i valori più alti in prova (otto sopra 48%, oltre a Esh 20012 che ha superato il 50%, come P63HE143); per il resto tali valori si sono espressi solo a Budrio (Biloba CLP e Esh 20012, oltre allo stesso testimone) e a Osimo (Emeric Hocp).

    Il tenore in sostanza grassa ha influenzato negativamente la resa teorica in olio (Tab. 5), in due aspetti: modificando il rapporto tra gli ibridi, con un incremento dello scarto fra le rese in olio rispetto a quelle in acheni, di circa il 7% a Osimo e a Pozzuolo del Friuli; allo stesso modo si è osservata una minore frequenza nella permanenza nei gruppi di merito degli ibridi: solo Emeric Hocp e Mas 815OL si confermano al vertice con la medesima frequenza; DT5310OL e ES Jurassic perdono una posizione, Mas 92CP due, come i due testimoni, Mas 86OL tre; Mas 85SU è l’unica a migliorare il proprio piazzamento, di un posto.

    I caratteri esposti finora sono anche presentati sotto forma di indici in Fig. 1, allo scopo di dare maggiore evidenza alla potenzialità (tondino rosso = indice produttivo medio di tutte le prove) e variabilità (ampiezza del segmento che include il tondino rosso = scarto tra resa massima e minima) dei predetti caratteri nelle varie esperienze. Una varietà risulta tanto più produttiva quanto più il tondino rosso è spostato a destra rispetto alla linea relativa all’indice medio (100) e risulta tanto più affidabile (relativamente a sei areali di saggio, seppure in un solo anno di prova) quanto più è ristretto il segmento che lo contiene.

    girasoleStabilità e vocazionalità produttiva

    La stabilità produttiva è una caratteristica di pregio quando consente buone rese indipendentemente dalla stagione e dall’areale di coltivazione; il grafico di Fig. 1 costituisce un ausilio per valutare l’affidabilità delle cultivar, anche se sarebbe più opportuna un’analisi del comportamento delle stesse in un arco di tempo (oltre che in differenti ambienti) sufficientemente lungo (almeno un triennio) per ottenere un tale tipo di informazione.

    Purtroppo la rapidità del ricambio varietale, insita nel panorama commerciale, implica la difficoltà di poter effettuare indagini di questo tipo seppur in un intervallo di medio periodo, impedendo la possibilità di confronto fra un numero di accessioni sperimentali comuni sufficientemente ampio nel tempo. Riferendoci perciò al primo diagramma, quello relativo alla resa in acheni, considerando per esempio varietà dalle potenzialità produttive simili e limitandoci a quelle con indice medio superiore a 100, delle tre con sigla “Mas” la ‘815OL fornisce maggiori garanzie di successo indipendentemente dall’areale e dalle condizioni ambientali in cui si trova inserita; in ogni caso nessuna presenta l’affidabilità dimostrata dal miglior testimone. DT5310OL e Emeric Hocp, pur presentando una potenzialità produttiva superiore, non manifestano la stessa stabilità di prestazioni.

    Nel secondo diagramma occorre fare attenzione alla differenza di scala utilizzata per amplificare gli effetti dato che, solitamente, il tenore in olio degli acheni, molto più dipendente dal genotipo rispetto all’ambiente, presenta delle fluttuazioni tra costituzioni molto più contenute degli altri due caratteri a confronto. Ma quest’ultimo, condizionando la resa in olio, di cui risulta componente insieme alla resa in acheni, influenza direttamente i risultati produttivi. La terza parte del grafico, infatti, evidenzia un diverso comportamento varietale rispetto alla prima, generalmente a scapito della costanza di performance. Risultano avvantaggiati, aumentando la propria produttività, DT5310OL, Emeric Hocp e Mas 85SU, quest’ultimo addirittura scavalcando l’indice 100; vedono invece diminuire la loro produttività Mas 86.OL, Mas 815OL e ES Jurassic, quest’ultimo oltrepassando la linea dell’indice 100.

    girasoleLa vocazionalità produttiva degli ibridi in valutazione viene sintetizzata nella Fig. 2: cinque appartengono al gruppo di quelli con una più spiccata attitudine alla produzione di olio (Emeric Hocp, Mas 85SU, Biloba CLP, Esh 20012, Duet CL); altri sei sono maggiormente inclini alla produzione di acheni (Mas 92CP, Mas 86.OL, Mas 815OL, ES Epic, Mas 830.OL, Toscana); gli altri presentano una potenzialità produttiva equilibrata. Gli undici ibridi ad alto contenuto di acido oleico saggiati hanno confermato, al riscontro analitico, le peculiarità dichiarate (Tab. 6).

    Precocità, espressa come giorni di intervallo fra emergenza e fioritura e altezza delle piante, sono caratteristiche correlate all’adattabilità degli ibridi agli ambienti di coltivazione (Tab. 7). Emeric Hocp, Esh 200012 e Duet CL sono stati i primi ibridi in valutazione a raggiungere la fioritura, un giorno dopo il testimone LG 54.51 HO CL, risultato il più precoce in assoluto. Mas 85SU e Biloba CLP hanno cominciato l’antesi più tardivamente, mediamente con cinque giorni di ritardo. Delicio HO CL e Toscana hanno mostrato la minore taglia delle piante, DT5310CL la maggiore, con una differenza di 30 cm. Duet CL ha fatto registrare, come i due ibridi testimoni, il maggiore peso medio degli acheni, Biloba CLP e ESH 20012, il minore.

    girasoleConclusioni

    La rete di prove allestita nel 2021 ha permesso di raccogliere informazioni e accertamenti utili per una valutazione di tipo globale di cultivar già diffuse e collaudare le prestazioni delle nuove proposte. L’informazione risulta indispensabile, considerato che il margine economico nella coltivazione del girasole è sempre più ristretto e l’agricoltore non può permettersi errori nella scelta della varietà più idonea per il proprio areale di coltivazione. Pur denotando una spiccata variabilità di comportamento fra località, un discreto numero di ibridi ha riportato risultati apprezzabili.

    La sperimentazione ha evidenziato fra le migliori costituzioni Mas 86.OL, in sperimentazione ormai da diversi anni, e altre al primo anno di prova, come DT5310OL, Mas 815OL e Mas 92CP, tutte ad alto contenuto di acido oleico nella frazione lipidica, tranne l’ultima, che hanno confermato le loro prestazioni con una certa costanza nei vari ambienti di sperimentazione, denotando, quindi, una buona affidabilità. Anche Emeric Hocp e ES Jurassic rientrano fra i più produttivi, pur avendo espresso una maggiore variabilità dei precedenti.


    Gli autori:
    Del Gatto A., Pieri S., Mangoni L.

    Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria -
    Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture industriali (CREA-CI) Osimo (AN);

    Govoni F.
    Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria -
    Centro di ricerca Difesa e Certificazione (CREA-DC) Bologna;

    Fabbrini L., Quattrucci M.
    Terre Regionali Toscane - Centro per il Collaudo e Trasferimento dell’Innovazione -
    Via Cassia, 147 - 52047 Cesa, Marciano della Chiana (AR)

    Massoli A., Frattegiani E.
    3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria Soc. Cons. a r.l.,
    Area Innovazione e Ricerca, Todi (PG)

    Signor M., Lazzarin T.
    ERSA-Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica -
    Via Sabbatini, 5 - 33050 Pozzuolo del Friuli (UD)

    Girasole, ricambio varietale dinamico e acido oleico in primo piano - Ultima modifica: 2022-01-12T12:13:10+01:00 da K4

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