Nonostante il caldo torrido e i picchi di calore registrati nei mesi scorsi, normalmente poco favorevoli, la mosca della frutta (Ceratitis capitata) è riuscita a sopravvivere e a riprodursi nelle principali aree frutticole sfruttando anche il microclima creato dall’irrigazione.
Per questo sono stati registrati attacchi anche su varietà relativamente precoci i cui frutti sono generalmente raccolti prima che la popolazione di ceratite raggiunga livelli elevati.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Attenzione a cidia e anarsia
In questo periodo, se la morsa del caldo dovesse allentarsi, con l’arrivo delle nuove generazioni la popolazione di mosca crescerà e l’insetto diventerà particolarmente pericoloso per le colture con i frutti in maturazione come le varietà tardive di susino e pesco. Su queste specie, dal momento in cui i frutti sono prossimi all’invaiatura, l’insetto chiave diventa la mosca.
Non bisogna dimenticare, però, gli altri carpofagi che interessano le drupacee in questo periodo: le cidie del pesco e del susino (Cydia molesta e C. funebrana) nonché l’anarsia (Anarsia lineatella). Dove i lepidotteri non sono controllati con la confusione sessuale, gli eventuali interventi chimici andranno effettuati possibilmente con prodotti attivi sia sulle cidie che sui ditteri, in modo da controllare entrambi i gruppi di fitofagi.
Controllo chimico
Per il controllo della mosca della frutta su drupacee sono registrati vari piretroidi, adulticidi con tempo di carenza di 3-7 giorni, con attività di contatto e scarsa persistenza, utili in interventi di chiusura o tra un turno di raccolta e l’altro.
Tra gli esteri fosforici, il fosmet è dotato di discreta capacità citotropica, non è persistente e richiede alte dosi per ettaro, il suo periodo carenza è di 14 giorni su pesco e susino. Si ricorda che il fosmet è stato revocato, per cui potrà essere utilizzato in campo non oltre il 19 settembre 2022, per consentire lo smaltimento delle scorte di magazzino.
Tra i neonicotinoidi, acetamiprid è l’unico prodotto registrato per la mosca e sopravvissuto alle recenti restrizioni che limitano esclusivamente alle serre chiuse l’uso di altre sostanze attive della stessa classe, per salvaguardare gli insetti pronubi.
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L’uso di trappole
L’uso di trappole parasessuali o alimentari è sempre utile per monitorare la presenza della mosca e per la sua cattura massale ma non per stabilire il grado di infestazione dei frutti che andrà comunque rilevato.
Per le varietà più sensibili, con catture di adulti e presenza di condizioni predisponenti (qualche piovasco e clima caldo-umido), per il controllo chimico della mosca della frutta sarà necessario ricorrere a strategie preventive, iniziando i primi trattamenti in preinvaiatura, in modo da proteggere i frutti dalla fase in cui diventano suscettibili all’attacco (invaiatura) fino alla preraccolta.
I diversi metodi di cattura massale o di “attract and kill” disponibili sul mercato sono raccomandabili non solo per le colture in regime di agricoltura biologica ma anche come utile integrazione al controllo chimico convenzionale, posizionandoli in campo per contenere la popolazione della mosca già da prima che i frutti divengano suscettibili.