Legge sul biologico, Scanavino: «Approvarla subito e poi intervenire sulle incongruenze»

Intervista al presidente della Cia Dino Scanavino

biologico
Dino Scanavino, presidente di Cia-agricoltori italiani
È il monito del presidente della Cia sulla norma che attende l’approvazione definitiva alla Camera. Scanavino: «Ѐ finito il tempo dei dibattiti sterili nel mondo della rappresentanza. Il comparto non può rischiare un arretramento, né disattendere gli impegni presi con l’Europa».

La proposta di legge "Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico" è stata calendarizzata, secondo fonti parlamentari, per il mese di novembre. Riguardo l’approvazione della norma, che tanto ha fatto discutere negli ultimi tempi, il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino ha espresso in modo netto la sua posizione: «va approvata alla Camera velocemente, questo è un imperativo categorico».

Scanavino spiega che la notizia della calendarizzazione è importante perché: «questa legge ormai si è invecchiata nel corso della sua approvazione, per cui deve essere approvata così com’è, evitando qualsiasi discussione che la rallenti, e immediatamente dopo bisogna avviare un processo di revisione e intervenire su alcune incongruenze, che non abbiamo mai negato possano essere presenti».

Il nodo dell’agricoltura biodinamica

«La norma - puntualizza Scanavino - va riletta anche per vedere se alla luce delle grandi novità che riguardano per esempio la transizione ecologica, le nuove energie sostenibili, e tutto il nuovo approccio del sistema di produzione della strategia farm to fork e della biodiversità, non ci siano delle contraddizioni».

«Inoltre - prosegue Scanavino - ci sono incongruenze che riguardano l’agricoltura biodinamica. A riguardo, le polemiche in questo momento devono essere superate. Certamente le contraddizioni sulla certificazione del biodinamico che sono state sollevate da illustri giuristi, accademie importanti, università prestigiose, non si possono sottovalutare, sono aspetti che potrebbero portare problemi poi nell’applicazione della norma stessa, quindi, o nella fase della scrittura dei decreti attuativi o con delle modifiche specifiche, devono essere affrontati. Non contro l’agricoltura biodinamica, ma perché sia evidente e chiara la procedura di certificazione dell’agricoltura biologica e quella biodinamica, oggi lì c’è un punto di confusione che non si può negare».

Europa e bio, «L’Italia non resti indietro»

«Una volta che c’è lo strumento, e lo si utilizza, possiamo poi renderlo ancora più efficace e lontano da ogni tipo di eventuale controversia, sia verso l’Europa, sia verso i cittadini, gli agricoltori e i trasformatori. E’ necessario - precisa Scanavino - che questo strumento diventi lineare e armonico perché l’Ue investe molto sull’agricoltura bio e noi abbiamo bisogno di una norma flessibile, chiara, trasparente per raggiungere gli obiettivi che ci impone Bruxelles (entro il 2030 il 25% dei terreni agricoli destinati al bio). Obiettivi che, per altro, l’Italia sta raggiungendo con un indice di crescita superiore ai colleghi europei; siamo avanti e dobbiamo continuare a mantenere questo vantaggio».

Biologico e Tea, coppia vincente

Il presidente Scanavino ha messo l’accento anche su quanto le nuove biotecnologie possano essere un elemento «che rafforzi la possibilità di aumentare lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Oggi l’approccio all’agricoltura bio non deve essere assolutamente un approccio arcaico, anzi deve essere fortemente innovativo. Quindi bisogna applicare tutte le innovazioni a disposizione, da quelle tecnologiche, digitali, meccaniche, comprese le nuove biotecnologie che possono dare un forte supporto al mantenimento della biodiversità e anche al minor utilizzo di fitofarmaci, erbicidi e della risorsa idrica. Per cui - incalza Scanavino - occorre lavorare sulle nuove frontiere della scienza che ci consentono di rafforzare i sistemi di difesa delle piante senza agire pesantemente sulla genetica, ovvero facendo interventi che non modificano ma migliorano geneticamente determinate varietà, come quelle autoctone, o quelle più delicate e a rischio estinzione».


Biologico e biodinamico, i numeri della Cia

«In Cia siamo antesignani dell’agricoltura biologica, abbiamo seguito l’evoluzione dell’agricoltura bio quando nessuno ci credeva, è un comparto in cui vogliamo essere protagonisti. Tra i nostri associati - conclude Scanavino - abbiamo diversi agricoltori biodinamici anche importanti, aziende non marginali ma con molti ettari».

  • 15mila soci Anabio-Cia
  • 500 aziende biodinamiche, settori: viticoltura, cerealicoltura, zootecnia.

Biologico in Italia

L’Italia è leader del settore in Europa con 80 mila operatori e 2 milioni di ettari coltivati. I consumi interni sono cresciuti del 5% rispetto al 2020 e il carrello della spesa bio degli italiani si è attestato su 4,6 miliardi di euro. Il biologico rappresenta il 6% delle nostre esportazioni nell’agroalimentare (Dati: Osservatorio Sana).

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Legge sul biologico, Scanavino: «Approvarla subito e poi intervenire sulle incongruenze» - Ultima modifica: 2021-09-29T17:18:57+02:00 da Laura Saggio

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