A guardare meramente il dato delle immatricolazioni di macchine agricole dei primi cinque mesi in Italia verrebbe da pensare che siamo in una fase di rallentamento del mercato delle macchine agricole in Italia. Nel periodo gennaio-maggio 2022 – secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti ed elaborati da FederUnacoma – si sono registrati cali per tutte le tipologie (trattori -11%, trattrici con pianale di carico -13,9%, rimorchi -9% e telescopici -24,3%) eccezion fatta per le mietitrebbie (+2,3%).
Eppure, i volumi di vendita restano comunque elevati, tanto che le trattrici evidenziano a oggi un livello di vendite comunque superiore del 13% rispetto alla media degli ultimi quattro anni. «Il passivo nelle immatricolazioni di macchine agricole deve essere interpretato come “flessione tecnica” – ha spiegato in occasione dell’Assemblea annuale FederUnacoma il presidente Alessandro Malavolti – vale a dire non determinata da un reale calo della domanda, ma piuttosto dai ritardi nella catena di fornitura che hanno impedito alle case costruttrici, in presenza di un elevato numero di ordinativi, di rispettare i ritmi di consegna dei mezzi meccanici».
tab. 1 Andamento immatricolazioni (gennaio-maggio) |
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2022 | 2021 | var. % | |
Trattori | 9.182 | 10.319 | -11,0 |
Mietitrebbie | 132 | 129 | +2,3 |
Trattrici con pianale di carico | 237 | 274 | -13,5 |
Rimorchi | 3.499 | 3.844 | -8,9 |
Telescopici | 470 | 621 | -24,3 |
La congiuntura economica generale, che risente degli effetti del conflitto in Ucraina, non sembra aver influenzato in modo significativo il mercato di settore, che mantiene in ognuno dei cinque mesi dell’anno la stessa flessione percentuale (intorno ai dieci punti) senza evidenziare accentuazioni nei mesi di marzo, aprile e maggio caratterizzati appunto dalla crisi militare. «La tenuta del mercato nazionale – ha aggiunto Malavolti – è anche frutto di un sistema di incentivi abbastanza consistente. Nell’anno in corso sono infatti attivi diversi strumenti di sostegno finanziario, in parte anche cumulabili: il credito d’imposta per il 4.0, il Decreto Isi (Inail) per le macchine con elevati standard di sicurezza, la Legge Sabatini per i beni strumentali, oltre ai programmi dell’Unione Europea, vale a dire il Psr e il Pnrr, che hanno durata pluriennale e puntano a favorire le aziende agricole nell’acquisto di mezzi nuovi e con alta tecnologia».
A conferma di un momento nel complesso positivo, da segnalare il valore della produzione italiana di macchine per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica, che nel 2021 è cresciuto fino ad attestarsi sui 13,7 miliardi di euro (circa il 10% del valore del mercato mondiale delle macchine agricole, ovvero 144,9 miliardi), grazie in particolare alla forte crescita dell’export (+20,5% nel 2021 e +9,7% nel primo trimestre 2022). L’impennata dei costi di produzione, tuttavia, rischia di rallentare gli attuali ritmi produttivi e di incidere anche sui prezzi di listino delle macchine in commercio.