Nasce «Grow!», laboratorio di riflessioni sulle policy agricole

Agrinsieme ha presentata a Roma la piattaforma «Grow!» con la quale intende fornire ai decisori pubblici e ai propri associati informazioni sulle policy che influenzano il futuro del settore agricolo

«Grow»! è la nuova piattaforma attraverso la quale Agrinsieme (Coordinamento nazionale che riunisce Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative e Copagri) intende mettere a disposizione, dei decisori pubblici e dei propri associati, un innovativo laboratorio di riflessione sulle policy che influenzano il futuro del settore agricolo, come il tema strategico del commercio internazionale.

«Imprese e cooperative agricole possono trarre grandi benefici dall’apertura dei mercati e il ritorno ai protezionismi avrebbe un impatto negativo sul settore, nonché sui consumatori». A dichiararlo è Giorgio Mercuri, coordinatore nazionale di Agrinsieme, in occasione della prima edizione del nuovo Action Tank di Agrinsieme svoltosi il 10 ottobre presso il Tempio di Adriano a Roma. Mercuri ha poi sottolineato che gli accordi di libero scambio devono essere basati su «principi di equilibrio e reciprocità e devono avere come principale obiettivo l’eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie, che, di fatto, risultano essere l’ostacolo maggiore all’export dei nostri prodotti. Occorre, dunque, fissare allo stesso tempo principi base a livello europeo e salvaguardare le certificazioni di qualità».

Secondo Agrinsieme, al fine di tutelare la reputazione delle produzioni agroalimentari europee nei confronti dei consumatori e dei mercati internazionali, è necessario lavorare congiuntamente ad una armonizzazione delle procedure, della documentazione e degli standard sanitari e fitosanitari, oltre a porre una particolare attenzione al contrasto alla contraffazione. D’accordo anche il ministro del Mipaaf Maurizio Martina, che durante il suo intervento, fortemente a favore degli accordi di libero scambio, ha focalizzato l’attenzione su 4 punti strategici da mettere in campo: riorganizzare il tema della reciprocità, rendere più esigibili le clausole di salvaguardia, lavorare sulla trasparenza, sulla tracciabilità e rendersi distintivi attraverso la qualità prodotta, puntare sulla promozione delle nostre eccellenze. «La logica del mercato interno non funziona - ha dichiarato Martina -. Il tema del libero scambio è politico ma anche culturale e ci vedo tutta la scommessa che il nostro Paese può e deve fare».

John Clarke, Direttore Politiche Internazionali della DG Agri della Commissione Europea, ha concluso che la Commissione «si attende di portare a termine entro il 2020 tutti gli accordi di libero scambio ora in discussione e che le misure ivi previste entrino a pieno regime entro il 2030. La Commissione sta inoltre puntando molto sulla promozione dell’agroalimentare europeo attraverso missioni di alto livello finalizzate ad aprire diversi mercati emergenti».

Nasce «Grow!», laboratorio di riflessioni sulle policy agricole - Ultima modifica: 2017-10-10T15:06:56+02:00 da Alessandro Maresca

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