Ortofrutta, il grido d’allarme delle Organizzazioni dei produttori

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    Il settore sconta una diminuzione della competitività negli scambi commerciali e una contrazione dei consumi. Le richieste rivolte al governo da Italia Ortofrutta - Unione nazionale, nell’ambito della propria 54esima assemblea annuale: «Riequilibrare il potere negoziale lungo la filiera, avviare un Piano di rinnovamento varietale orticolo e frutticolo per piante resistenti ai parassiti, recuperare posizioni sui mercati vicini e continuare ad aprire i mercati lontani, abbattere il costo del lavoro»

    Cambiamenti climatici, nuove fitopatologie, assenza di strumenti di controllo, difficoltà nel reperire manodopera, criticità strutturali relative alla logistica e ai canali di commercializzazione: sono alcune delle problematiche che impattano in maniera significativa sul settore ortofrutticolo italiano, che produce circa 23 milioni di tonnellate di ortofrutta generando 13 miliardi di euro di fatturato (pari a circa il 25% del valore dell’agricoltura italiana).

    Ortofrutta, diminuiscono competitività e consumi

    Secondo un’analisi dei principali trend economici del settore presentata a Roma da Italia Ortofrutta - Unione nazionale, nell’ambito della propria 54esima assemblea annuale delle oltre 140 Op socie, emerge che stiamo assistendo ad una diminuzione della competitività del comparto negli scambi commerciali – il grado di internazionalizzazione del settore rimane piuttosto basso – e ad una contrazione dei consumi di ortofrutta a fronte di un aumento della spesa dei consumatori, determinato però da un aumento del prezzo.
    Si evidenzia nello specifico che su 100 euro di spesa di una famiglia meno di 4 euro vengono destinati all’ortofrutta. Nel 2022 si è registrato un -8% di quantità di ortofrutta acquistata.

    Ortofrutta: «Riequilibrare il potere negoziale lungo la filiera»

    Gennaro Velardo

    «Il nostro settore – ha affermato il presidente di Italia Ortofrutta Gennaro Velardo – ha la necessità di avere maggiore reciprocità tra i diversi stati membri negli scambi commerciali. Inoltre è fondamentale riequilibrare il potere negoziale lungo la filiera e risolvere il problema della manodopera».

    Fitofarmaci e imballaggi: «No all’approccio ideologico dell’Europa»

    Vincenzo Falconi.

    «Siamo preoccupati – ha dichiarato il direttore di Italia Ortofrutta Vincenzo Falconi – dai nuovi orientamenti europei che indicano una riduzione dell’62% dell’uso degli agrofarmaci in assenza di alternative perseguibili e di studi di impatto e dal regolamento sull’utilizzo degli imballaggi che intende eliminare le plastiche per confezioni di prodotti ortofrutticoli inferiori ad 1,5 Kg».

    Le contraddizioni europee sulla rendicontazione delle spese di irrigazione localizzata

    Falconi ha poi messo l’accento su alcune questioni tecniche ancora aperte con la Commissione europea per quanto riguarda l’attuazione della politica di settore. «Non si comprende – ha puntualizzato – come in un momento di cambiamenti climatici e di periodi siccitosi non sia consentito di rendicontare spese di irrigazione localizzata per le colture ortive che permetterebbero di razionalizzare e di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua, e come non vengano superati gli ostacoli che si stanno verificando sulla tecnica della solarizzazione».

    Falconi ha chiesto anche chiarezza rispetto alla retroattività di alcuni articoli del regolamento sul calcolo degli importi dei ritiri dal mercato che sta provocando tagli e sanzioni ai danni delle Op.

    «Presto un Piano di rinnovamento varietale orticolo e frutticolo»

    «Per supportare il nostro settore abbiamo bisogno - ha concluso - di un Piano di rinnovamento varietale orticolo e frutticolo per piante resistenti ai parassiti; recuperare posizioni su mercati vicini e continuare ad aprire i mercati lontani; abbattere il costo del lavoro, spesso troppo alto».

    Le difficoltà del mondo produttivo

    Il mondo produttivo, rappresentato dalle sette Op socie dell’Unione intervenute, ha richiamato l’attenzione del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, e dunque del governo, su alcuni ostacoli che stanno penalizzando il comparto, chiedendo di:

    • Snellire le procedure amministrative e garantirne l’uniformità tra tutte le Regioni.
    • Lavorare per l’uniformità nei contributi previdenziali Inps al fine di scongiurare una concorrenza sleale interna.
    • Rilanciare il biologico attraverso campagne di promozione che ne enfatizzino l’impatto positivo sull’ambiente e attraverso dialogo con la Gdo per individuare e limare le criticità.
    • Scongiurare le pratiche commerciali sleali contrastando svendite e sottocosto.
    • Conquistare i giovani per arginare il crollo dei consumi attraverso l’educazione nelle scuole.

    Lollobrigida, «Puntiamo sulle Tea»

    Francesco Lollobrigida

    Il ministro Francesco Lollobrigida, confermando la centralità del settore ha ribadito che le Tea ci permetteranno di sperimentare piante resistenti alle fitopatie e di ridurre l’utilizzo di fitofarmaci ma, nel frattempo, «non possiamo sacrificare il nostro settore produttivo ad un approccio ideologico che fissa scadenze lineari senza tener conto delle esigenze di chi lavora. Poi accade che i produttori smettono di produrre perché vincolati da regolamenti illogici e le persone scelgono di acquistare gli stessi prodotti, a prezzi più bassi, da paesi che magari utilizzano il triplo della quantità di agrofarmaci che viene utilizzata in Italia».

    In merito alla logistica il ministro ha ribadito che «sono stati fatti errori strategici e che servono azioni orientate al futuro. Porto un esempio: in Spagna hanno ottimizzato il sistema di traporto su ferro e questo gli ha permesso di abbattere i costi».

    Op ortofrutta, in alcune Regioni il livello di aggregazione è basso

    ortofruttaItalia ortofrutta in numeri

    Italia Ortofrutta è l’Unione nazionale delle organizzazioni dei produttori (Op) del settore ortofrutticolo. Vi aderiscono attualmente oltre 140 Op, vale a dire strutture societarie ed imprenditoriali che aggregano produttori ortofrutticoli. Queste sono dislocate sull’intero territorio nazionale e sono dedite alla produzione e commercializzazione delle eccellenze ortofrutticole nazionali, con un volume annuo di circa 4 milioni di tonnellate di produzione che sviluppa un valore superiore a 2,3 miliardi di euro. Le Op associate ad Italia Ortofrutta, corrispondenti al 45% di quelle riconosciute in Italia, rappresentano circa il 20% della produzione ortofrutticola nazionale ed il 40% della produzione ortofrutticola organizzata.

    Ortofrutta, il grido d’allarme delle Organizzazioni dei produttori - Ultima modifica: 2023-05-19T14:15:15+02:00 da Laura Saggio

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