Via libera dell Conferenza Stato-regioni al decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per un pacchetto da 100 milioni di euro per l'accesso al credito creato dal decreto Cura Italia (vedi qui) per l'emergenza Covid-19 (in Gazzetta Ufficiale del 29 aprile la Legge 27 del 24 aprile 2020 di conversione con modifiche del decreto Cura Italia). Il pacchetto di aiuti verrà gestito rispettando le regole del framework emergenziale della Commissione europea.
«Ho chiesto ai miei uffici - ha dichiarato la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova - di velocizzare il più possibile ogni attività di sostegno alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Dopo una settimana dalla pubblicazione del Decreto Cura Italia abbiamo oggi avuto l'intesa dalle Regioni per il decreto da 100 milioni di euro».
Ministra Bellanova: «Meno burocrazia per i pagamenti»
«Abbiamo previsto - ha spiegato Bellanova - procedure più semplici e tempi di pagamento più brevi. Andiamo a intervenire per i nuovi finanziamenti e per la ristrutturazione dei debiti con aiuti fino a 20mila euro, con un fondo perduto fino a 6mila euro per i mutui già pagati dalle aziende e poi abbiamo destinato 20 milioni di euro per l'arresto temporaneo dell'attività di pesca, anche nelle acque interne, e per l'acquacoltura».
«Sono risposte necessarie - ha proseguito Bellanova a una crisi che non ha paragoni anche nel settore agroalimentare. È vero che la filiera della vita non si è mai fermata e ha continuato a garantire gli approvvigionamenti di cibo, ma le perdite sono enormi. Per questo serviranno risorse adeguate anche nel decreto di maggio e su questo stiamo lavorando». Il decreto prevede tre misure principali.
Il decreto prevede che gli importi eventualmente residui delle misure, possono essere utilizzati, per lo stesso anno, per la realizzazione delle misure per le quali i fondi a disposizione non sono risultati sufficienti.
Interessi passivi di finanziamenti per la ristrutturazione dei debiti: 20 milioni di euro
A disposizione 20 milioni di euro, gestiti da Ismea, per la copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti nell'esercizio dell'impresa agricola. In questo caso è previsto un contributo massimo per impresa agricola, della pesca e dell'acquacoltura pari a 20mila euro.
Questa misura mira a aumentare l'effetto leva del contributo, tenuto conto che è legato a un finanziamento. Per esempio con 15mila euro di contributo si può agevolare un finanziamento da 100mila euro, che potrebbe godere anche della garanzia al 100% di Ismea in attuazione del Dl Liquidità (23/2020).
Il decreto prevede una massima semplificazione della procedura che consiste in una richiesta di finanziamento alla Banca che gestirà in forma telematica su piattaforma Ismea la richiesta del contributo e della garanzia.
Interessi mutui per l'esercizio dell'impresa nel 2018-19: 60 milioni di euro
La dotazione di 60 milioni di euro è destinata a coprire i costi sostenuti per gli interessi maturati e pagati negli anni 2018 e 2019 su mutui contratti nell'esercizio dell'impresa agricola, della pesca e dell'acquacoltura. Per semplificare la gestione amministrativa il decreto prevede un range di contributo da 500 a 6mila euro per singola impresa agricola dotata di fascicolo aziendale.
Questa scelta è indirizzata da un lato a escludere richieste di aiuto troppo basse e dall'altro di consentire di soddisfare la domanda di platea il più ampia possibile di imprese. Si stima quindi un minimo di 10mila aziende che possano accedere all'aiuto. Il soggetto gestore sarà Agea. Le Banche stesse potranno caricare all'interno del portale Agea le cifre degli interessi dei mutui delle imprese degli ultimi due anni, certificando così il contributo richiesto. La procedura di erogazione è molto semplice e sfrutta quanto disposto dal Dl Cura Italia, ovvero l'anticipo del 70% con controlli rinviati al momento del saldo.
Sospensione temporanea dell'attività di pesca e acquacoltura 20 milioni di euro
Un plafond di 20 milioni di euro sono destinati alla copertura di interventi in conseguenza dell'arresto temporaneo dell'attività di pesca, inclusa quella nelle acque interne, e acquacoltura per effetto delle disposizioni emanate in relazione all'emergenza Covid-19. Questo aiuto sarà oggetto di un separato decreto ministeriale di prossima emanazione.