Verificare la sanità delle piante prima della messa a dimora

Radici di giovane piantina di pesco con evidenti lesioni che possono comportare lo sviluppo di marciumi
Al momento della consegna del materiale di vivaio verificare che questo abbia effettivamente le caratteristiche richieste e che sia accompagnato dai documenti che ne certificano la qualità e lo stato fitosanitario

I nuovi impianti delle specie fruttifere a foglia caduca sono, nella norma, realizzati in pieno inverno con piante ferme a radice nuda. La realizzazione di un nuovo frutteto, ovviamente, va pianificata per tempo perché è un investimento economico di un certo impegno che comporta spese iniziali consistenti senza che ci sia una produzione vendibile nei primi anni.

È ora importante preparare correttamente il terreno per la messa a dimora e controllare lo stato fitosanitario e qualitativo delle piantine.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Controllo del materiale vivaistico

La scelta della specie e della combinazione innesto/portinnesto deve tener conto, oltre che delle richieste del mercato a medio termine, delle caratteristiche climatiche e del terreno, in modo da utilizzare piante che possano adattarsi bene alle condizioni microclimatiche. Le piantine, prenotate con congruo anticipo presso un vivaio accreditato, in questo periodo dovrebbero essere già disponibili e pronte per il trapianto.

Al momento della consegna del materiale di vivaio verificare che questo abbia effettivamente le caratteristiche richieste e che sia accompagnato dai documenti che ne certificano la qualità e lo stato fitosanitario, come previsto dalla normativa vigente, che nel 2021 si è adeguata alle nuove norme europee. Allo standard minimo obbligatorio (qualità Cac, conformità agricola comunitaria) si è aggiunto il Certificato Ue che può essere attuato in maniera volontaria con standard più alti del Cac e il Qvi (Qualità vivaistica italiana) che prevede un livello di garanzia supplementare rispetto al certificato Ue e che è sempre su base volontaria. I certificati Ue e Qvi soppiantano le vecchie certificazioni “virus controllato” e “virus esente”.

È buona norma per l’acquirente richiedere e controllare il documento di commercializzazione contestualmente alla consegna della merce, prima di prendere in carico la fornitura. Il documento di commercializzazione e le fascette apposte sulle piante vanno conservate per poterle esibire in caso di contestazione, ad esempio per la manifestazione di sintomi di malattie contratte in vivaio o se si ha la “sorpresa” di aver impiantato piante di varietà diversa da quella dichiarata.

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Profilassi pre impianto

A prescindere dal livello di certificazione e dalla documentazione cartacea, comunque, è opportuno esaminare con attenzione le piantine da impiantare e scartare quelle che presentino sintomi di malattie come cancri corticali, imbrunimenti legnosi, tumori o marciumi radicali, disaffinità d’innesto ecc.

Prima dell’impianto, una pratica di profilassi consiste nell’immersione delle radici in una soluzione di prodotti antifungini, verificando tra le possibili scelte, quelli registrati sulla coltura. Un’altra possibilità raccomandabile e alternativa ai prodotti chimici è l’uso di prodotti a base di microrganismi, come specie del genere Trichoderma, che colonizzano stabilmente la rizosfera ed antagonizzano diversi funghi patogeni che vivono nel terreno.

In fase di impianto limitare i tagli delle radici alla sola eliminazione delle parti danneggiate perché la diffusa abitudine di raccorciare le radici, oltre che agronomicamente scorretta, aumenta la suscettibilità ai patogeni del terreno creando, attraverso le ferite, delle vie di penetrazione.

Verificare la sanità delle piante prima della messa a dimora - Ultima modifica: 2023-02-14T09:25:37+01:00 da K4

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