Nei terreni coltivati nel 2016 a cereali autunno-vernini la trebbiatura è già stata effettuata, mentre in quelli a girasole, sorgo o mais le operazioni di raccolta si stanno avviando ora e si protrarranno almeno per tutto settembre, a seconda del ciclo della varietà o dell’ibrido coltivato.
Sui residui della coltivazione si possono effettuare, e per quanto riguarda frumento e orzo sono già state effettuate, lavorazioni profonde con eventuale interramento dei fertilizzanti che si sia ritenuto di distribuire: in questa somministrazione si possono effettuare apporti organici, fosfatici e/o potassici in base alle esigenze della coltura successiva ed alle dotazioni del terreno. In previsione della coltivazione nella prossima annata di colture estensive questo può essere il momento per effettuare arricchimenti lungo il profilo con i nutrienti carenti nel suolo come fosforo o potassio che possono essere accumulati con basso rischio di dilavamento.
Migliorare la struttura
Colture che possono originare un maggiore reddito, come le colture da seme, possono anche meritare un arricchimento con materiale organico che, se da un lato non porterà a incrementi vistosi del tenore di sostanza organica date le esigue quantità distribuite, nel contempo potrà contribuire a invertire il costante impoverimento dei suoli ed a migliorare la struttura del terreno nella rizosfera.
Laddove siano nella disponibilità della azienda agricola, si deve tenere presente che la distribuzione sui residui colturali valorizza molto bene le matrici organiche a basso rapporto C/N, eventualmente anche liquide, in quanto l’incorporazione con la lignina dei residui pagliosi e la elaborazione da parte dei microrganismi del suolo ripristina un rapporto fra carbonio ed azoto prossimo al 9-10 che è quello più stabile per il terreno. Questa somministrazione è una valida sostituzione, ad esempio, della tradizionale distribuzione di urea che si effettuava prima di interrare le paglie del frumento. Considerando l’elevato numero di biodigestori entrati in attività, è bene evidenziare che la frazione liquida da essi prodotta, per il suo rilevante contenuto di azoto, (vedi tab. 1) è molto indicata per la distribuzione sulle stoppie.
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Coordinamento di Alessandro Maresca
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