Fertilizzanti, i consumi continuano a calare

concime
Il prezzo dell’urea ha superato i 1000 €/t (l’anno scorso, di questi tempi, si aggirava attorno ai 350 €/t)
Non troppo tempestivamente (come al solito) sono stati pubblicati in questi giorni i dati sui fertilizzanti rilevati dall’Istat. Vendite per più di 2,5 milioni e mezzo di tonnellate con un calo del 5,7% sul 2017. La riduzione, fisiologica, sta continuando anche nell’anno in corso

Continua a calare il consumo di fertilizzanti in Italia. Nel 2018, infatti, secondo i dati pubblicati in questi giorni dall’Istat sul proprio sito, questo è sceso di quasi il 6% rispetto all’anno precedente.

I dati Istat sui consumi di fertilizzanti in Italia però non fanno più notizia sia per la mancanza di tempestività (arrivano praticamente un anno dopo) sia per le ricorrenti critiche sulla loro inattendibilità. Ovviamente di questo limite non possiamo incolpare più di tanto l’Istat. I dati sono infatti volontari, e le correzioni e le interpolazioni statistiche applicate per ottenere il dato complessivo non sempre risultano funzionali all’ottenimento di risultati completamente attendibili.

Un dato di riferimento

fertilizzazioneL’Istat dunque ha scelto di continuare a rilevare i dati ma non li comunica più (né li commenta) come faceva fino a qualche anno fa attraverso la diffusione di una nota stampa.

Solo andando frequentemente a guardare sul sito Istat è possibile cogliere il momento in cui questi vengono pubblicati. E proprio in questi giorni li abbiamo trovati.

Nella tabella in fondo all’articolo viene confrontato il dato Istat 2018 e quello dell’anno precedente fornendo elementi utili per comprendere il trend del settore, anche se la diffusione del dato 2018 solo a novembre di quest’anno, purtroppo non consente di attuare azioni correttive da parte degli operatori del settore.

Dati concordi sul calo

L’Istat segnala vendite complessive nell’ordine dei 2,5 milioni di tonnellate con una flessione del 5,7% rispetto al 2017. Relativamente al totale, la stima proposta da Assofertilizzanti ha valutato consumi di poco inferiori a 2,8 milioni di tonnellate con un calo di circa il 5% rispetto all’anno prima. Una stima indipendente, quella della Silc Fertilizzanti di Ravenna, fornisce per i consumi 2018 valori prossimi a 2,9 milioni di tonnellate con una flessione intorno al 4% su base annua. Ci conforta, almeno, il fatto che tutte le valutazioni sono concordi nel dire che i consumi sono in calo e, relativamente al 2019 (dati di sole stime indipendenti), si conferma il perdurare del ribasso seppur con alcune differenze tra i singoli comparti.

I prodotti azotati

Se andiamo ad analizzare le singole famiglie di concimi vediamo che l’Istat segnala un incremento delle vendite degli azotati, esclusivamente dovuto ai nitrati. È possibile che qualche azienda produttrice/importatrice di nitrati abbia risposto nel 2018 ma non lo abbia fatto nel 2017? Tutti gli indicatori segnano infatti consumi degli azotati in linea con la flessione complessiva. Risultando in particolare per i nitrati importazioni relativamente stabili, l’intero aumento evidenziato dall’Istat sembrerebbe da ascrivere alla produzione nazionale, ipotesi che non è ritenuta troppo probabile.

Fosfatici e potassici

Diametralmente opposte sono le valutazioni per il comparto dei fosfatici. l’Istat ipotizza infatti un crollo di oltre il 20% mentre gli altri “rilevatori” dicono che il 2018 ha visto una ripresa dei consumi di concimi a base di solo fosforo rispetto al 2017.

Per i potassici il confronto 18/17 Istat non trova riscontro con gli indicatori (il potassio è tutto d’importazione) che li danno in flessione. Sono invece tutti concordi nel ritenere che vendite e consumi di concimi binari e ternari sono in decisa flessione, trend che sembra confermarsi anche nel 2019.

Prodotti organici

Peri prodotti a base organica Istat segnala un calo dell’11% mentre altre stime li danno stabili o in leggere aumento. Questa categoria di concimi, dopo vari anni di aumenti sembra che nel 2019 segnerà una brusca inversione di tendenza, più accentuata negli organo-minerali.

Una strada inevitabile

Al di là dei numeri nello specifico, le varie rilevazioni dipingono un quadro di mercato che vede sicuramente una contrazione di consumi. Su questa incidono sicuramente la diminuzione degli ettari a cereali, così come la maggiore attenzione da parte degli agricoltori nella scelta e utilizzo di prodotti più efficienti che funzionano a dosaggi più bassi. Questa è ormai la strada segnata per gli anni a venire e su questa i produttori di fertilizzanti si dovranno allineare.

Vendite di concimi in Italia (tonnellate)

Fonte: Istat
Prodotto  2017 2018 2018/2017
Solfato ammonico 90.593 81.288 -11,4%
Nitrati (CAN/AN/NC) 316.897 371.212 14,6%
Urea 570.608 552.618 -3,3%
Altri azotati 101.108 100.062 -1,0%
Totale Azotati 1.079.206 1.105.180 2,4%
Perfosfato semplice 53.997 46.306 -16,6%
Perfosfato triplo 20.830 20.955 0,6%
Altri fosfatici 47.724 33.187 -43,8%
Totale Fosfatici 122.551 100.448 -22,0%
Cloruro di potassio 50.721  55.258 8,2%
Solfato di potassio 17.599    18.287 3,8%
Altri Potassici 8.586 10.893 21,2%
Totale Potassici 76.906 84.438 8,9%
Binari 347.438 289.334 -20,1%
Ternari 377.976 347.346 -8,8%
Totale composti 725.414 636.680 -13,9%
Altri (Micro-Meso) 28.213 26.154 -7,9%
Organici 340.223 309.795 -9,8%
Organo-Minerali 286.182 251.795 -13,7%
Totale a base organica 626.405 561.590 -11,5%
Totale generale 2.658.695 2.514.490 -5,7%
Fertilizzanti, i consumi continuano a calare - Ultima modifica: 2019-11-15T16:46:17+01:00 da Alessandro Maresca

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